World Radio Day 13/02/2024: le procedure per il rilascio dei diritti d’uso ai consorzi DAB locali sono ancora nella fase di manifestazione di interesse, cosicché nelle aree in cui ci saranno i beauty contest i tempi saranno estesi. Ed è inevitabile che gli esclusi adiranno i giudici amministrativi rendendo il sistema instabile per lungo tempo.
I nativi digitali, ad un certo punto, non saranno più visti come concorrenti da limitare, ma come portatori di risorse finanziarie per il sostentamento dei consorzi.
Senza una prominence delle emittenti radio autorizzate sui dashboard delle auto connesse avremo, nella migliore delle ipotesi, una polverizzazione dell’ascolto su migliaia di flussi streaming.
Da qui a tre anni le emittenti più articolate dovranno strutturarsi come OTT. L’esempio di quello che è successo a RaiPlay con Sanremo 2024 è sintomatico.
Uno dei due interventi del 13/02/2024 di Consultmedia
Nell’ambito dei numerosi interventi che hanno contraddistinto il World Radio Day del 13/02/2024, dedichiamo spazio ad alcuni di essi, partendo da quello del direttore di questo periodico, Massimo Lualdi, avvocato, senior partner di Consultmedia, struttura di competenze a più livelli in ambito mediatico, intervistato da Filippo Ferraro.
Il secondo intervento
Intervento che ha preceduto quello del collega Stefano Cionini nel pomeriggio del 13/02/2024, dedicato alle novità legislative, di cui ci occuperemo in separato articolo, così come di diversi altri interventi su temi di particolare interesse ed attualità.
DAB+ in mezzo al mare
(Filippo Ferraro) -In questo primo intervento di Consultmedia al World Radio Day del 13/02/2024, parliamo di DAB+: a che punto siamo?
(Massimo Lualdi) – In alto mare. Le procedure per il rilascio dei diritti d’uso ai consorzi DAB locali sono ancora nella fase di manifestazione di interesse, cosicché nelle aree in cui ci saranno i beauty contest, cioè la competizione per l’aggiudicazione di risorse frequenziali in numero inferiore ai partecipanti, è inevitabile che i tempi saranno estesi.
La situazione…
Peraltro, è scontato che gli esclusi dalle procedure competitive impugneranno avanti ai giudici amministrativi i provvedimenti di estromissione, con conseguente incertezza delle attribuzioni.
… fluida
Assegnazioni che assumeranno definitiva efficacia solo all’esito dell’ultimo grado di giudizio; ammesso che quest’ultimo non imponga la revisione dell’intera procedura.
L’esempio del nazionale
Come accaduto nel comparto nazionale, dove, nonostante ci fossero tre diritti d’uso per tre partecipanti, due di essi si sono concentrati sulla medesima risorsa (la rete 3) con inevitabile beauty contest i cui termini sono in scadenza a breve.
Prevedibile evoluzione giudiziaria
Anche in questo caso è scontato che il soggetto non assegnatario impugnerà al TAR l’esclusione, con probabile evoluzione del contenzioso al Consiglio di Stato.
Instabilità
L’assegnazione, quindi, rimarrà instabile sul piano giuridico ancora per lungo tempo, salvo che le parti non raggiungano quell’accordo fin qui non concluso.
I nativi digitali
(Filippo Ferraro) – Ci sarà spazio per nuove emittenti native digitali?
(Massimo Lualdi) – Francamente lo ritengo inevitabile, anche se magari non nel breve termine.
E ciò non per una propensione verso il pluralismo o per intercettare una richiesta del mercato non soddisfatta su prodotti verticali, quanto per esigenze economiche.
Risorse esterne
I nuovi entranti sono infatti gli unici soggetti che possono portare ai consorzi, dall’esterno, risorse finanziarie per far fronte ai notevoli investimenti cui tutti saranno chiamati, in quanto, in questa fase, i costi di mantenimento di un consorzio DAB locale sono ridotti all’essenziale poiché si opera su autorizzazioni sperimentali, estremamente contenute per numero di impianti, potenza e conseguentemente area di copertura.
Impegni costosi
Ma con l’attribuzione dei diritti d’uso definitivi (o quasi), i consorzi dovranno attuare gli impegni assunti in sede di presentazione delle domande. Investimenti in molti casi nell’ordine di diverse centinaia di migliaia di euro.
Resistenze ed evidenze
Costi che, ovviamente, ricadranno sui soci dei consorzi. Ritengo quindi che molte resistenze oggi frapposte dai soci verso i cosiddetti nuovi entranti (perché concorrenti), cadranno inesorabilmente davanti ai conti.
Simulcasting oneroso
E ciò tanto più che, a differenza dei nativi digitali, i soci consortili devono anche sostenere i costi delle reti FM, esercite in simulcasting con il DAB.
Prominence
(Filippo Ferraro) – Parliamo di prominence sulle auto: sulle nuove auto
si trova spesso l’icona di Spotify, ma nessuna icona legata alla Radio. Come può difendersi la radio dalle piattaforme di streaming?
(Massimo Lualdi) – E’ un problema enorme, decisamente sottovalutato dalla maggior parte degli editori.
Come in tv
Per questo motivo, così come si sta facendo in ambiente tv – anche se a mio avviso tardivamente e probabilmente con impossibilità di recupero – dovrebbe essere imposto ai produttori dei sistemi di car entertainment di assegnare una rilevanza, cioè una prominence, ai servizi di media radiofonici lineari, cioè la live radio.
One click
Così come la maggior parte dei sistemi integrati per l’ascolto di contenuti in streaming sulle auto hanno preinstallata l’applicazione di Spotify, dovrebbe essere imposto alle case automobilistiche la presenza di un’icona radio sul cruscotto, che rimandi (con un solo click) al contenuto di un aggregatore preferenziale ad accesso libero da parte delle emittenti (esempio FM World, Radioplayer, TuneIn, MyTuner, Replaio, ecc.).
Aggregatore…
Tale aggregatore dovrà aprire una home page con l’elenco dei flussi streaming delle stazioni radio privilegiando quelle autorizzate a trasmettere in DAB sul territorio dove l’auto si trova in quel momento, così da evitare che i contenuti dei fornitori di servizi radio di interesse generale si perdano tra migliaia di emittenti di tutto il mondo.
… preinstallato
Ovviamente l’aggregatore preinstallato dovrà poter essere liberamente sostituito (o integrato con altri) dall’utente, che dovrà anche avere la possibilità di organizzare le proprie liste, anche prescindendo dall’elenco preinstallato di stazioni già presenti in DAB.
Android Auto ed Apple CarPlay
Nel mentre, poiché i principali sistemi di ascolto sulle auto interconnesse sono Android Auto ed Apple CarPlay, che operano attraverso le applicazioni installate sullo smartphone interfacciato col dashboard dell’automobile, è indispensabile che le emittenti promuovano ed investano sulle proprie app oltre a garantirsi posizioni preferenziali sui principali aggregatori.
Strategie
(Filippo Ferraro) – Tra i servizi di consulenza che offre Consultmedia, c’è anche la consulenza strategica?
(Massimo Lualdi) – Certamente, anzi, è l’area su cui abbiamo maggiori richieste insieme, naturalmente, a quella storica della consulenza giuridico-amministrativa.
Orizzonte temporale
La consulenza strategica, oltre a concretarsi nell’indicazione delle soluzioni dove concentrare gli investimenti lungo un orizzonte temporale di due-tre anni (oltre nessuna proiezione è attendibile) sfrutta i numerosissimi accordi conclusi da Consultmedia.
Soluzioni
Parliamo di aggregatori di flussi streaming, provider HBBTV, piattaforme smart tv, player attivi nel campo dell’intelligenza artificiale ad uso editoriale, rivenditori di sistemi di messa in onda in grado di interagire con piattaforme FAST, nell’ottica di accompagnare gli editori nell’universo OTT, che riteniamo sia il naturale approdo delle stazioni radiotelevisive più organizzate.
Il punto del 13/02/2024 su Sanremo 2024
Quello che è successo a Sanremo 2024 con RaiPlay sottoposta ad impiego massivo degli italiani, oppure il successo incredibile di BBC Sounds, la piattaforma OTT del colosso broadcast inglese, ne sono esempi, di cui costantemente diamo conto sul periodico Newslinet, che penso molti dei presenti sappiano essere parte del gruppo di Consultmedia. (M.R. per NL)