La stazione USA The Mighty 1090 riporta in vita Wolfman Jack.
Ma, a dispetto dei tempi, con un tocco autentico e vintage, XERF-AM non affida all’Intelligenza Artificiale i celebri interventi del mitico dj americano, ma rispolvera le sue registrazioni originali, attentamente rimasterizzate, integrandole in un layout editoriale interamente incentrato sugli anni 50 e 60.
Un’operazione che, come avevamo approfondito qualche mese fa, punta sull’appeal della nostalgia culturale e del retrofuturismo, fenomeni sempre più presenti in tv, nella moda, nella musica, nell’arte, nella letteratura e nel cinema.
Tra intrattenimento oldies ed uno storytelling d’altri tempi, The Mighty 1090 scommette su un formato con l’intento di attrarre le nuove generazioni, risvegliando il fascino senza tempo del rock’n’roll.
Funzionerà?
Sintesi
In curiosa coincidenza con il cambio di format di RTR 99 Story, radio digitale del gruppo oldies romano RTR 99, che ha deciso di sposare un layout anni 50-60, un’altra celebre stazione americana tenta il rilancio sullo stesso schema, resuscitando nientemeno che il mitico dj Wolfman Jack, nome d’arte di Robert Weston Smith (1938-1995), quello di American Graffiti per intenderci.
Ma non lo fa come potrebbe essere prevedibile oggi attraverso l’intelligenza artificiale, ma con gli originali interventi del grande dj attentamente rimasterizzati.
E ciò perché a proporre il Wolfman Jack 2024 è proprio la stazione che lanciò l’istrionico conduttore nel 1963: XERF-AM, riconvertitasi al formato oldies 50-60 due giorni fa (04/11/2024), rinverdendo lo storico brand The Mighty 1090.
The Mighty 1090
XEPRS-AM (1090 kHz, da cui il claim The Mighty 1090) è una stazione radio commerciale autorizzata a Playas de Rosarito, un sobborgo di Tijuana in Baja California, Messico.
La stazione di classe A (50.000 watt) può essere ascoltata in tutta San Diego-Tijuana, Los Angeles – Orange County, Riverside – San Bernardino ed aree della California meridionale.
Ma, soprattutto, come detto, è la stazione da dove partì il successo di Wolfman Jack.
Wolfman Jack
L’inconfondibile voce roca di Wolfman Jack ha dominato l’etere dagli anni ‘60, diventando l’incarnazione del rock’n’roll radiofonico. Tra dischi, show televisivi e una presenza cinematografica indimenticabile in American Graffiti di George Lucas nel 1973, la sua figura continua a vivere nella cultura pop.
Gli inizi: dai sogni adolescenziali al successo
Tra i suoi modelli, il giovane Robert aveva il carismatico Douglas Jocko Henderson (1918-2000), il tentacolare Dr. Jive (Tommy Smalls, 1926-1972) di New York e soprattutto Moondog di Cleveland (Alan Freed, 1921-1965), pioniere della diffusione del rock’n’roll in radio, che sarebbe diventato un’influenza decisiva per Smith. Dopo lavori saltuari ed aver studiato alla National Academy of Broadcasting di Washington D.C., il futuro Wolfman Jack iniziò il suo percorso radiofonico con gli pseudonimi di Daddy Jules e Roger Gordon (claim: Roger Gordon and music in good taste) in alcune stazioni locali.
L’incontro con il Lupo
Nel 1962, Robert si insediò presso la KCIJ, una stazione radio di musica country a Shreveport, Louisiana, dove si presentava come Big Smith with the Records. Tuttavia, la grande svolta arrivò l’anno successivo, quando, adottando il nome d’arte Wolfman Jack, prendendo ispirazione dallo stile di Moondog e dai film horror che lo affascinavano fin da ragazzo, Smith creò un personaggio “da lupo mannaro”, che combinava il fascino del blues con il mistero e l’energia del rock.
Nasce Wolfman Jack
Lo pseudonimo Wolfman nacque dalla combinazione tra il leggendario Howlin’ Wolf, Chester Arthur Burnett (1910-1976) figura del blues ed il suffisso Jack, in voga negli anni ’50, che lo rese subito intrigante per il pubblico. Gli effetti sonori, come l’ululato distintivo, completavano la sua immagine misteriosa e ribelle.
Il suono che superava i confini: l’era delle stazioni di confine da 150.000 watt
Wolfman Jack entrò nella leggenda nel 1963 quando Robert approdò alla stazione messicana XERF-AM, una potente border-blaster il cui segnale (150.000 watt) raggiungeva vaste aree degli Stati Uniti. Da lì, la voce di Wolfman Jack diventò un fenomeno nazionale: “Avevamo il segnale più potente del Nord America,” avrebbe ricordato anni dopo Robert, annotando come, alla XERF-AM, perfezionò lo stile distintivo del personaggio, intonando le sue celebri frasi e dialogando con gli ascoltatori con uno stile inimitabile e confidenziale.
Oltre i limiti
Le trasmissioni di XERF, che superavano i limiti imposti dalla regolamentazione statunitense sulle potenze di emissioni (le classi di trasmissione), creavano echi di notorietà fino in Europa, con effetti pubblicitari notevoli. Durante i suoi show, Wolfman Jack vendeva infatti ogni sorta di prodotti: dalle pillole miracolose a rosai e pulcini; in sostanza, il suo era un mix unico di intrattenimento e pubblicità.
La conquista di Hollywood e della televisione
Nel 1966, Wolfman Jack si trasferì a Los Angeles e inaugurò la leggendaria era di XERB, conosciuta come The Mighty 1090 (letteralmente “I potenti 1090″). Sebbene trasmettesse dagli studi californiani, il segnale transitava ancora attraverso il confine messicano, mantenendo l’ampiezza d’ascolto di una stazione di una border blaster station.
American Graffiti
Durante quegli anni, il personaggio di Wolfman Jack divenne sempre più famoso, tanto da essere cooptato nel 1973 da George Lucas nel film cult American Graffiti, dove interpretava se stesso.
WNBC
La pellicola, come noto, divenne un successo commerciale e culturale e Robert Weston Smith vide la sua fama esplodere a livello internazionale, accresciuta dal contratto con la stazione tv WNBC di New York.
Verso la consacrazione globale e la distribuzione internazionale
Alla fine degli anni ’70, il suo programma era trasmesso su oltre 2.000 stazioni in 53 paesi, affermandosi come una delle figure di punta della syndication radiofonica USA. In TV, Wolfman Jack apparve su innumerevoli programmi, tra cui la popolare serie The Midnight Special, che presentava le migliori band del momento e affermò definitivamente il suo status di superstar.
I riflessi nella discografia
L’influenza di Wolfman Jack si estese anche alla musica, con citazioni da artisti come The Guess Who (nel brano Clap for the Wolfman) e da Jim Morrison dei Doors (The WASP – Texas Radio and the Big Beat) ed continuò a essere una presenza fissa negli anni ’80 e ’90, sia in radio che in eventi dal vivo. Anche negli ultimi anni, quando si trasferì in Carolina del Nord, rimase attivo al microfono e dopo la sua scomparsa nel 1995, la sua voce e il suo personaggio continuarono a vivere nelle registrazioni riproposte in syndication su stazioni radio in tutto il mondo.
Le ragioni del formato 50-60
Ma, considerato che il target di Wolfman Jack era costituito da persone nella stragrande parte dei casi non più in vita, quale è il senso di riproporre oggi un formato musicale che dovrebbe essere appannaggio di ultranovantenni?
I fenomeni
La ragione tattica sta nella consapevolezza di fenomeni definiti in ambito sociologico come nostalgia culturale e retrofuturismo.
Nostalgia culturale
La prima tendenza (particolarmente sfruttata per le recenti fiction tv) si manifesta quando le persone sviluppano un forte attaccamento emotivo o interesse per elementi culturali del passato, anche se non hanno vissuto personalmente quel periodo (è il caso dei millennials affascinati dagli anni ’70 e ’80).
Retrofuturismo
Il secondo riguarda, invece, l’interesse per le visioni del futuro espresse nel passato, spesso attraverso l’arte, la letteratura, il cinema, lo stile di vita, che possono sembrare futuristiche anche oggi (ed il successo della recente riproposizione della serie Mad Men, ambientata negli anni 50 e 60, da parte di Netflix, ne è un esempio).
Extramusicale
Entrambe queste tendenze possono essere osservate in diversi campi extramusicali, come l’abbigliamento, l’alimentazione, l’arredamento, la cinematografia, ma anche la tecnologia ed il linguaggio.
Scommettere sul proprio successo
Di qui la decisione di The Mighty 1090 di fare del suo storico successo e di quello di Wolfman Jack un manifesto di retrofuturismo. Una scommessa che potrebbe finalmente mettere in discussione alcuni postulati radiofonici. (M.L. per NL)