Radio. Volvo: eliminare Apple CarPlay e Android Auto per sistema proprietario sarebbe un errore: sono 7 miliardi gli smartphone collegabili

Volvo Android Auto Apple CarPlay

Il settore automotive non è concorde nel disintermediare la somministrazione di contenuti IP sulle vetture dai principali sistemi Apple CarPlay e Android Auto (preinstallati sull’85% delle auto di nuova produzione) a favore di piattaforme captive, come annunciato da General Motors (per Apple CarPlay su veicoli elettrici).
Jim Rowan, l’ex COO di Blackberry diventato CEO di Volvo, lo ritiene un grave errore: “Ci sono 7 miliardi di smartphone Android ed Ios (6,8 miliardi per la precisione, ndr). Tutti potenzialmente in grado di interagire con il dashboard delle auto di ultima generazione”.

Il futuro di Volvo secondo Rowan

Vogliamo offrire ai clienti Volvo la possibilità di scegliere tra Android Auto o Apple CarPlay, sia che si tratti delle diverse app che si possono scaricare sull’auto.

User friendly

O semplicemente la comodità di avere il proprio iPhone o il dispositivo Android collegato direttamente (e senza soluzione di continuità) con la vettura (in mirrolink, ndr)”, ha dichiarato il CEO Volvo in una recente intervista a The Verge.

L’humus che ha condotto alla decisione di General Motors e l’assenza di una prominence per i servizi di media a/v di interesse generale

Esattamente un anno fa osservavamo come, in assenza di un coordinamento forte e di un’imposizione regolamentare di stampo sovranazionale che imponesse l’accesso preferenziale a servizi di media audiovisivi di interesse generale (la Radio, nel caso di specie) – una procedura definitiva “prominence” – le case automobilistiche si sarebbero progressivamente organizzate per intermediare direttamente i contenuti audio sui propri mezzi.

Disintermediazione…

A supporto di tale convinzione, riportavamo l’annuncio di General Motors (GM) di una graduale eliminazione di Apple CarPlay dai propri veicoli elettrici a favore di un sistema proprietario.

… parziale

Il quale avrebbe avuto, comunque, accesso a Google Maps e Google Assistant (in definitiva, il mondo Android) ed un sistema di comando vocale, senza costi aggiuntivi per otto anni.

Emarginazione

In definitiva, una joint venture GM-Google che avrebbe emarginato Apple, ma, potenzialmente, anche la Radio. Un precedente pericolosissimo, scrivevamo.

Spotify onnipresente

Nel dettaglio, GM a marzo del 2023 aveva annunciato che i suoi futuri sistemi di infotainment (inizialmente solo per i veicoli elettrici) avrebbero offerto applicazioni di streaming audio on demand come Spotify (integrato dall’app podcast Spot.N), Audible (podcast di Amazon) e altre piattaforme oggi sfruttate attraverso il cd mirrorlink con smartphone.

Business is business

La motivazione era scontata: “Riteniamo che ci siano opportunità di business per noi attraverso la vendita di servizi pay”, aveva affermato Edward Kummer, chief digital officer di GM.

Prospettiva di 2o-25 mld di servizi pay

Per dare un’idea della portata della questione, l’amministratore delegato di GM, Mary Barra, puntava ad un fatturato annuo da 20 a 25 miliardi di dollari da abbonamenti entro il 2030.

Il dado è tratto

Non si trattava, tuttavia, di una estromissione completa per Apple: GM prevedeva di continuare a offrire i sistemi di mirroring Apple CarPlay e Android Auto nei suoi modelli a combustione ed i proprietari di veicoli dotati delle tecnologie bluetooth sarebbero stati ancora in grado di utilizzare tali sistemi.

Accesso residuale

I conducenti sarebbero stati inoltre in grado di ascoltare musica o effettuare chiamate telefoniche su iPhone o smartphone Android utilizzando la connettività wireless bluetooth, aveva affermato GM.

Scelta condizionata

Ma, osservavamo, poco contava, visto che la maggiore complicazione di impiego delle soluzioni Apple o, vista dall’altra parte, la semplificazione di quelle GM e Google, avrebbe spinto inevitabilmente l’utente verso queste ultime.

Broadcaster scoordinati ed emarginati

Si trattava – sottolineavamo – dell’ennesimo segnale che l’assenza di un coordinamento efficace dei broadcaster sul tema avrebbe spinto sempre di più i media tradizionali in un angolo a favore dei giganti del web, gli OTT.

Prominence

Per questo motivo in Europa ed in particolare in Italia, dove l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni si era mostrata estremamente sensibile sul tema, erano state già avviate le procedure sul tema della prominence dei servizi di media audiovisivi di interesse generale (la radio e tv lineare via etere, per intenderci).

Dopo un anno

Ma, a distanza di un anno, quale è la situazione?
Fermo restando che, lato prominence, la procedura nazionale è ancora in alto mare (con audizioni in corso da parte di Agcom con gli stakeholders limitatamente all’icona nella main page delle smart tv per i canali lineari DTT), come detto in apertura, il settore dell’automotive non è affatto concorde sul punto.

Da una parte…

Da una parte c’è GM e i brand che hanno aderito alla hybrid radio DTS AutoStage, che però non escludono Android Auto ed Apple CarPlay.

… e dall’altra

Dall’altra, le case automobilistiche che per ora non hanno manifestato posizioni a riguardo della dotazione di sistemi captive, ma che nel mentre ospitano le due piattaforme interfacciate ai sistemi operativi Android e iOS.

DTS AutoStage

Ricordiamo che DTS AutoStage è una piattaforma integrata, flessibile e dotata di scalabilità e sicurezza per la gestione dell’infotainment di nuova generazione attraverso I.A. sulle automobili per la cd. hybrid radio (sistema di interscambio tra i vettori FM, DAB, HD Radio, IP) di Xperi Inc., società tecnologica americana con sede a San Jose, in California, che sviluppa soluzioni software per l’elettronica di consumo e le auto connesse.

Sintesi

In definitiva, DTSAutoStage, quale sistema radio ibrido (che incorpora sia la ricezione di trasmissioni over-the-air, come FM, AM, DAB+/HD Radio/SiriusXM, che over-ip, cioè streaming) cerca di colmare il gap esistente tra l’autoradio tradizionale (esclusivamente over-the-air) ed i sistemi Android Auto, Apple CarPlay o comunque il mirrorlink con lo smartphone.

Vantaggi

I vantaggi per l’utente consistono, ovviamente, nell’utilizzo alternato delle piattaforme, con scelta preferenziale legata alla miglior diffusione, al risparmio di dati ed alla fornitura di servizi accessori (metadati, immagini, interazioni, ecc.).

Livello superiore a Android Auto ed Apple CarPlay

Come detto, DTSAutoStage si pone su un livello diverso e superiore a quello dei sistemi Android Auto od Apple CarPlay che, naturalmente, possono somministrare solo contenuti radiofonici in streaming.

One click

Andando nella direzione del one-click sollecitato dai broadcaster che, puntando sulla disintermediazione, non vogliono che le piattaforme via etere siano emarginate sul cruscotto delle auto.

Vantaggi per i broadcaster

I broadcaster che collaborano con DTSAutoStage (in Europa ci sono già accordi con Global Radio, Bauer Media, BBC, NPO, Swedish Broadcasting, SWR), hanno accesso ad approfondimenti sui comportamenti degli ascoltatori.

Video on car

Oltre ad essere favoriti nella veicolazione di metadati e contenuti video (attraverso l’integrazione del sistema TiVo per l’ottimizzazione sulle auto interconnesse di contenuti premium gratuiti su tv live e on demand).

Rintracciabilità

E, ovviamente, ad essere più facilmente individuati dagli utenti delle auto interconnesse equipaggiate con la tecnologia.

I brand automotive che hanno sposato DTSAutoStage

Tra questi, Mercedes-Benz, la prima ad integrare il sistema radio di nuova generazione nel 2020, insieme a Maybach, Tesla, Hyundai, Kia e Genesis.

Lincoln (Ford) e Nissan

A dicembre, Lincoln, il marchio di lusso di Ford, si è unito al novero delle radio ibride, seguito da Nissan, che ha partecipato al CES 2024 a gennaio.

Upgrade a breve di 4 brand

“Siamo in fase di certificazione finale con altri quattro marchi che verranno lanciati a breve”, spiega Joe D’Angelo, vicepresidente senior di Broadcast Radio e audio digitale di Xperi.

18 marchi

Che aggiunge: “E [siamo] in fase di sviluppo con altri sei brand che verranno lanciati tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025”. Sommati, danno l’importante numero di 18 marchi automobilistici associati a DTSAutoStage.

Aggiornamenti via etere

DTS AutoStage è basato su un software. Ciò significa che può essere aggiunto tramite un aggiornamento via etere all’hardware esistente nel cruscotto”, spiegano dal headquarter di  Xperi.

Vantaggi strategici

“Quello che stiamo vedendo è che partner come Tesla e Hyundai stanno effettuando aggiornamenti via etere alle radio prodotte già nel 2016“, spiega D’Angelo.

Il nuovo ed il vecchio rinnovato

“Stiamo pertanto conseguendo il vantaggio determinato dall’entrata in produzione di nuove auto, ma anche degli aggiornamenti ai veicoli legacy già presenti sul mercato.

Meglio e di più di HD Radio

In prospettiva, un vantaggio notevole rispetto alla previgente radio HD”, osserva il manager.

Do ut des

Ma quale è il business di DTSAutoStage?
“Si tratta di uno scambio di valore: le stazioni ci danno contenuti, permettendo di usarli per alimentare l’offerta e migliorare l’infotainment.

Servizi avanzati di engagement…

In cambio, noi distribuiamo un servizio avanzato che dà risalto e coinvolgimento alla radio ed aiuta nella scoperta.

… e di metrica

Inoltre, forniamo alle emittenti le analisi e le metriche che possiamo estrarre, come consentito dal regolamento e dalle stesse case automobilistiche“, spiegano dal provider.

Dall’altra parte

Sull’altro lato abbiamo invece tutte le sigle automotive che hanno integrato Android Auto ed Apple CarPlay in abbinamento a sistemi di ricezione via etere tradizionali (AM/FM/DAB+).

Alliance

Android Auto è membro di Open Automotive Alliance ed è sviluppato in collaborazione con oltre trenta case automobilistiche e fornitori di tecnologia Informatica per applicazioni mobili.

Android Auto su oltre 650 modelli

Allo stato, Android Auto è disponibile di serie su oltre 650 modelli di vetture delle marche Abarth, Acura, Alfa Romeo, Audi, Bentley, Chevrolet, Chrysler, Dodge, FIAT, Ford, Honda, Hyundai, Infiniti, Jaguar, Jeep, Kia, Maserati, Mazda, Mitsubishi, Nissan, Opel, Peugeot, RAM, Renault, Seat, Škoda, Subaru, Suzuki, Toyota, Volkswagen, Volvo.

Anche Apple CarPlay su 600 modelli

CarPlay di Apple, disponibile su un numero sostanzialmente analogo a quello di Android Auto di modelli, è invece adottato dalle Acura, Alfa Romeo, Audi, BMW, Bentley, Buick, Cadillac, Chevrolet, Chrysler, Citroën, Dodge, DR Automobiles, DS Automobiles, Ferrari, FIAT, Ford, GMC, Jaguar, Jeep, Holden, Honda, Hyundai, Kia, Koenigsegg, Lamborghini, Lincoln, Maserati, Mazda, Mercedes-Benz, MG, Mitsubishi, Nissan, Opel, Peugeot, Porsche, Renault, SEAT, Škoda Auto, Subaru, Suzuki, Toyota, Vauxhall, Volkswagen, Volvo.

Intermediazione imprescindibile

E’ quindi evidente che si tratta di una penetrazione così diffusa (85% delle auto di nuova produzione, fonte ChatGPT) che rende ormai imprescindibile per i fornitori di contenuti lineari (radio) e on demand (Spotify e C.) la loro intermediazione.

Rischio abuso posizione dominante

Ma, che, allo stesso tempo, impone l’adozione di strumenti di controllo pubblico che impediscano l’abuso di posizioni dominanti.  (M.R. per NL)

 

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