Analizziamo l’ascolto per device nell’ambito dei dati rilasciati oggi dal TER (Tavolo Editori Radio) costituiti dai volumi relativi agli ascolti radiofonici del 2 semestre 2018 (26 giugno-17 dicembre) e dell’anno 2018.
Si conferma il trend innumerevoli volte appuntato su queste pagine: a fronte di un ascolto complessivo nel giorno medio salito nel secondo semestre 2018 fino a 34.856.000 utenti (erano 34.535.000 nel primo) i contenuti radio vengono sempre più fruiti attraverso la televisione (cd. visual radio), che cresce del 10% da un semestre all’altro, posizionandosi nel giorno medio da 4.118.000 (ascolto sonoro + audiovisivo) del primo semestre a 4.513.000 del secondo, contribuendo quindi per circa il 13% all’ascolto del medium in generale, in aumento pertanto di 2 punti percentuali di incidenza.
Tuttavia, nel caso del soggetto più performante, cioè RTL, lo spaccato dell’ascolto per device mostra che la tv (quella che loro hanno definito “radiovisione”) arreca un contributo addirittura di oltre il 22% (sostanzialmente confermando i dati resi noti in occasione della presentazione del progetto di pubblicità multidevice), mentre per Radio Italia il peso contributivo della televisione sul complesso dell’audience è del 18%; niente a confronto comunque di Radio Norba, per la quale l’ascolto tramite tv incide per il 32%, cioè praticamente 1/3 del totale.
Nella rilevazione per device cresce sostanzialmente nella stessa misura della tv l’ascolto via IP: la somma delle fruizioni via tablet/PC con quella via smartphone (anche se va detto che in questo caso è praticamente impossibile distinguere tra ascolto streaming e via FM) segna infatti un aumento dal primo al secondo semestre 2018 da 3.067.000 a 3.392.000, pari ad una crescita di circa il 10% (in ogni caso l’aumento della sola componente tablet/PC è parimenti nell’ordine del 10%).
Stabile l’ascolto attraverso l’autoradio (2° semestre = 25.115.000/1° semestre = 25.114.000), che si conferma in assoluto il device dominante, mentre, confermando la discesa in atto da qualche anno, si riduce ulteriormente di un punto e mezzo percentuale su scala semestrale l’ascolto attraverso il ricevitore tradizionale stand-alone (la radio portatile o comunque l’apparecchio fisso, tendenzialmente indoor), che scende da 9.978.000 dei primi sei mesi a 9.847.000 del secondo semestre. (E.G. per NL)