Mario Volanti (editore e presidente Radio Italia) a NL sulla diatriba TER, sull’ipotesi di uno switch-off FM/DAB+ nel 2030, sulla visual radio, sui brand bouquet di radio verticali e, soprattutto, sull’inedito accordo con gli OTT del web, probabile area di intenso sviluppo per la radiofonia.
Mario Volanti intervistato da NL
Mario Volanti, in una intervista esclusiva per NL, rivendica per Radio Italia la primogenitura della Radio in TV, risponde a Roberto Sergio sull’annosa questione dello switch off FM e sulla polemica TER, parlando infine dell’innovativa sinergia con gli OTT del web.
Azzardato ipotizzare date per lo switch off
(Newslinet) – Sulle pagine di NL si è discusso molto nei mesi passati di uno switch-off FM/DAB+, anche se non immediato. Un sasso lanciato inizialmente dal direttore di Radio Rai Roberto Sergio. Che ha buttato una data: 2030…
(Mario Volanti) – Penso che indicare una data oggi rispetto a uno switch-off sia complicato. A differenza del caso televisivo, abolendo l’FM si riduce il patrimonio delle aziende radiofoniche senza dare al momento certezza sulla diffusione degli apparati riceventi sia mobili che fissi. Farlo a breve è sicuramente azzardato. Non credo comunque che nel 2030 ciò sia possibile.
Rakuten ha cercato Radio Italia (e non il contrario)
(NL) – Radio Italia è forse la prima radio italiana a essere presente in un’offerta terza OTT (Rakuten) con un proprio brand bouquet. Si tratta di un’operazione altamente strategica, che su NL avevamo da tempo suggerito. Avete negoziazioni analoghe con altre piattaforme OTT?
(M.V.) – Di fatto il primo accordo con una piattaforma è stato con Samsung TV Plus, dopodiché Rakuten TV ci ha richiesto di poter fornire loro la nostra programmazione relativa a Radio Italia Trend TV.
Rakuten non sarà l’unico OTT
Abbiamo in corso un’ulteriore richiesta di fornitura di palinsesti. Di conseguenza riteniamo che questa strada sia molto interessante e sapremo valutare nel medio periodo quale sarà il ritorno che ci potrà fornire. Siamo comunque lieti di essere stati anche in questo caso i primi ad aver intrapreso una nuova via di comunicazione.
Atteso un ritorno economico dagli OTT
(NL) – Qualche editore sostiene però che così si regalano agli OTT i propri contenuti…
(M.V.) – Di fatto noi non regaliamo niente a nessuno, poiché ci saranno dei ritorni di carattere economico – o almeno così ci auguriamo – che arriveranno direttamente alla nostra azienda.
Ottobre 1998: nasce Video Italia
(NL) – Siete stati, insieme a RTL 102.5, una delle radio pioniere sul piccolo schermo, inizialmente via SAT e poi in DTT. La vostra scelta editoriale però è molto diversa dalle tante “radiovisioni”…
(M.V.) – In effetti siamo stati la prima radio, il 18 ottobre del 1998 alle ore 18:18, ad attivare il nostro canale televisivo che allora si chiamava Video Italia, avente le medesime caratteristiche e lo stesso progetto editoriale della radio.
Radio e TV, due mezzi simili ma non uguali
La scelta di non avere sempre in contemporanea la programmazione radio con quella televisiva è frutto di un’analisi tesa a raggiungere il miglior risultato di due mezzi che sono simili, ma non uguali. Parte della programmazione della radio e della televisione è in simultanea, prevalentemente in occasioni di eventi che lo giustifichino come interviste, concerti, live, ecc…
Qualità, non quantità
(NL) – I grandi gruppi radiofonici mondiali hanno brand bouquet di radio tematiche sempre più verticali. Anche in Italia molti vostri concorrenti editano numerose radio digitali. Con due sole web-radio sembrate in controtendenza…
(M.V.) – Sì, siamo in controtendenza; anche perché non valuto strategicamente importante creare tanti prodotti che abbiano caratteristiche diverse. Preferisco farne pochi, ma possibilmente buoni.
TER
(NL) – Avrete senz’altro letto della diatriba tra RAI e TER e la polemica di alcuni gruppi privati rispetto all’indagine tuttora svolta in metodologia CATI. Quale è la vostra posizione?
(M.V.) – Facendo parte del consiglio di amministrazione di TER, preferisco non rispondere. Stiamo comunque lavorando per rendere sempre migliore questa indagine.
Total Media Audience
(NL) – Ad ogni modo, votereste favorevolmente a una sperimentazione di Total Audience come quella che RTL 102.5 sta sperimentando in autonomia attraverso l’indagine Nielsen Media Impact?
(M.V.) – Dipende da come è fatta la ricerca Total Audience. Noi abbiamo esperienza in merito: dal 2013, GroupM certifica la total audience dei nostri eventi ed Ebiquity e The Value Hub certificano il ROI dei nostri partner.
Peso delle iniziative
Abbiamo già utilizzato questo strumento per pesare i risultati in moltissimi nostri appuntamenti: dal concerto di Piazza Duomo alle nostre attività al Festival di Sanremo a Radio Italia Ora e ad altro ancora. (M.H.B. per NL)