La Camera americana ha "passato" qualche giorno fa il 16 dicembre – rimandandola al Senato che l’aveva già approvata nella prima bozza nelle sue Commissioni – la proposta di legge H.R. 1147 a favore delle Low Power FM, stazioni FM a bassissima potenza e a carattere comunitario.
Del fatto informa Radio Passioni, l’aggiornatissimo blog del giornalista Andrea Lawendel, che spiega che se la proposta sarà approvata definitivamente anche in Senato e dopo la firma del presidente Obama, "le LPFM torneranno per così dire a "respirare" e cadranno i vincoli di spettro che hanno tenute bloccate moltissime richieste alla FCC. Le radio FM a bassa potenza godono di un regime di autorizzazione più rilassato rispetto alle stazioni "Full Power" e soprattutto costano molto meno, in termini di equipaggiamento e bolletta elettrica. E’ sufficiente una somma tra i 2 e i 5 mila dollari per far partire una stazione. Questa tipologia di stazioni era stata approvata nel 2000, ma subito dopo una legge fatta passare un po’ surrettiziamente dalle associazioni dei grandi broadcaster, impose un limite "spaziale" per cui una LPFM non poteva operare a meno di 600 kHz di distanza da una Full Power per non "creare interferenze". Una classica istanza di lupi disturbati da agnelli. Nel 2003 un celebre rapporto commissionato dalla FCC, il rapporto MITRE, dal nome di un laboratorio no-profit che si occupa di test e valutazioni nell’ambito di progetti a finanziamento federale e militare (MITRE, nata nel 1958 ebbe un ruolo in ARPAnet e in Tymnet, le radici di Internet) concluse che il rischio non c’era, le LPFM avrebbero potuto trasmettere anche senza tutti questi limiti. Dal rapporto MITRE sono trascorsi sei anni. Solo nel 2009 si è ricostituito un clima favorevole a una revisione delle regole che nel 2000 avevano in pratica imbavagliato sul nascere le piccole stazioni locali che scuole, istituzioni, ospedali, associazioni e comunità varie potrebbero costituire. Presentata in Commissione Commercio Industria nel febbraio di quest’anno, la legge ha subito una accelerazione a settembre e ora ha conquistato, per "voice vote", in pratica per alzata di mano, l’accesso all’ultimo passo prima della definitiva entrata in vigore. Restano perplessi i grandi broadcaster e tutti coloro che preferirebbero utilizzare lo spettro FM per attivare ripetitori che allarghino il bacino di ascolto, specialmente delle stazioni in onde medie. Tra gli oppositori del progetto c’erano anche il NAB e NPR, che tuttavia non si sono più opposti al passaggio del testo alla Camera. Per gli attivisti, il Local Radio Act H.R. 1147 – una iniziativa politicamente bi-partizan – è soprattutto un modo per "dar voce a chi non ha voce" e favorire, per esempio, i giovani musicisti. In lista d’attesa, secondo l’associazione FreePress, che appoggia la nuova legge, ci sono migliaia di piccole stazioni che potrebbero finalmente iniziare a trasmettere., dopo le 800 autorizzate in passato".