Abbiamo discusso di recente l’ufficializzazione di qualche giorno fa del passaggio della raccolta pubblicitaria delle emittenti Finelco (Radio 105, RMC e Virgin Radio) dalle mani di 99 Pubblicità a quelle di Mediamond (concessionaria partecipata al 50% da Mondatori e al 50% da Mediaset). L’operazione, che segue l’acquisizione avvenuta lo scorso settembre del 19% di Rb1 la quale controlla il 92,8% del più importante gruppo radiofonico italiano, garantisce a Mediamond la raccolta pubblicitaria a partire dall’inizio del 2016. La concessionaria captive di gruppo arriverebbe a gestire in tutto, orientativamente, un terzo della raccolta complessiva sul mezzo radiofonico che, lo ricordiamo nel caso in cui fosse necessario, è l’unico comparto del settore ad aver mostrato nel 2015 un trend estremamente positivo. Nel dettaglio, Radio Studio 105 srl ha, nel 2014, ottenuto ricavi per 17,5 milioni di euro, un utile di 158mila euro (secondo quanto riportato ieri dal quotidiano ItaliaOggi) e una crescita nei primi nove mesi del 2015 pari al +11,6% che porterebbe i ricavi nel 2015 intorno ai 20 milioni. Rmc Italia srl è la sorella un po’ meno in salute del gruppo: a fronte di un fatturato pubblicitario di 8,1 mln, il bilancio 2014 si è chiuso con una perdita per 2,9 milioni di euro. Situazione dovuta probabilmente ad un pesante costo fisso che ha una quota minima di 6,8 milioni all’anno. Si tratta della spesa minima, garantita contrattualmente, che l’emittente deve a Rmc Networks Sam (la titolare del logo internazionale) per ottenere l’esclusiva della diffusione di RMC sul territorio italiano e conseguentemente la vendita degli spazi pubblicitari. Un esborso significativo, soprattutto se si considera che, nei tre esercizi precedenti, le perdite arrivavano cumulativamente a 6,9 mln. Secondo alcune stime di non meglio precisata provenienza, la raccolta per il 2015 si attesterebbe intorno ai 20 milioni di euro. Per quanto riguarda Virgin Radio Italy, nel 2014 la concessionaria ha corrisposto 8,2 milioni di euro per la veicolazione della pubblicità raccolta (l’emittente ha registrato una crescita del 15,9% nei primi nove mesi del 2015). Stando quindi ai conti fatti dal già citato articolo comparso su ItaliaOggi, nel 2015 le tre emittenti dovrebbero aver raggiunto un fatturato pubblicitario di circa 37 milioni, cifra che differisce significativamente con quanto riporterebbe il bilancio consolidato di Finelco, che riporterebbe invece ricavi per 59,8 milioni e una crescita dell’8,5%, arrivando quindi ad un orientativo risultato di 65 milioni di euro nello scorso anno. Differenza che in realtà potrebbe essere determinata dalla differente computazione dei valori (al netto o al lordo delle competenze della concessionaria). (E.V. per NL)