Ricordate la guerra dei radiofonici inglesi (e non solo) contro TuneIn, definito uno “strumento parassitario” che “lucrava vendendo pubblicità in preroll su flussi streaming altrui senza alcuna retrocessione”?
Un “conflitto insensato”, quello avviato dai broadcaster, perché controproducente, l’avevamo definito su queste pagine. Ed avevamo ragione.
Sinallagma
Già, perché se è vero che TuneIn (come tutti gli aggregatori indipendenti) trae sostentamento dalla pubblicità, corrisponde altrettanto a realtà che il collettore di San Francisco offre, gratuitamente agli editori, una efficace ed efficiente piattaforma di distribuzione.
Un normalissimo nesso di reciprocità tra due parti, pertanto.
Ascia deposta
Quella guerra senza senso, finalmente, pare ormai un ricordo, al punto che la Nation Broadcasting (Nation), gruppo radiofonico radicato nel Regno Unito (12 stazioni di proprietà, 1,3 mln di ascoltatori secondo l’indagine RAJAR Q1 23), ha stretto una partnership editoriale (prima che commerciale) proprio con TuneIn.
Prototipo
L’accordo definito da Nation col più grande associatore di flussi streaming radiofonici al mondo (115.000 stazioni in catologo ed oltre 75 mln di utenti attivi mensilmente), con headquarter in California, merita attenzione perché presto potrebbe essere seguito da altri analoghi.
Powered by TuneIn
Nel merito della sinergia, Nation Broadcasting caratterizzerà 10 delle sue stazioni verticali (del modello a decadi) che saranno promosse on air come “Powered by TuneIn” ed offerte nella formula senza pubblicità per gli utenti di TuneIn Premium nel Regno Unito.
Radio verticali
Le stazioni verticali sono: Nation 60s, N 70s, N 80s, N 90s, N 00s, N Love, N Dance, N New, N Hits e N Rocks.
Crescita enorme dello streaming radio in UK
“L’audio in streaming ha mostrato una crescita enorme negli ultimi due anni ed è chiaramente destinato a divenire la principale piattaforma di distribuzione sonora”, ha dichiarato Jason Bryant, fondatore del gruppo radiofonico inglese. Aggiungendo: “La partnership con TuneIn, una delle più importanti piattaforme di streaming a livello mondiale, accelera la crescita del nostro ascolto”.
TuneIn: cerchiamo partner radiofonici di spessore
Per parte propria, Richard Stern, CEO di TuneIn, ha commentato: “Nation Broadcasting è un marchio solido nel mercato radiofonico del Regno Unito. Le loro stazioni verticali sono una fonte significativa di intrattenimento per le persone in tutto il paese.
Stazioni Premium
TuneIn vuole migliorare l’offerta Premium e l’integrazione di queste stazioni britanniche è una componente importante di tale obiettivo”.
Dove è il business per l’editore?
Come abbiamo spiegato, l’iniziativa, lato radiofonico, è soprattutto di valorizzazione editoriale, segnatamente attraverso il consolidamento del bene più prezioso che gli editori hanno in prospettiva di un futuro totalmente digitale, dove il controllo diretto delle piattaforme di distribuzione dei contenuti (modello tipico del broadcasting) diventerà presto un ricordo.
Brand. Prima di tutto
Parliamo, naturalmente, del brand. “Osserviamo con molto interesse quello che sta facendo TuneIn in UK, che conferma quanto sosteniamo da tempo”, commenta Patrizia Cavallin, advisor editoriale della principale struttura di consulenza multidisciplinare italiana, Consultmedia.
Alla vigilia di un cambiamento epocale
“Siamo alla vigilia di un momento storico che riscriverà completamente le regole della radiofonia. Si chiude l’era del segnale più forte e parte quella del contenuto più attraente e, appunto, del “brand di garanzia”, che identifica il format a favore dell’utente. Oltre, ovviamente, dell’omnicanalità, che supera la multipiattaforma.
Integrazione
Operazioni di sinergia – o meglio di integrazione – come quella tra TuneIn e Nation vanno proprio in questa direzione“, conclude la consulente. (E.G. per NL)