La BBC Radio registra i cambiamenti socio-mediatici in corso nella sua comunità online: il suo traffico web risulta ormai indirizzato prevalentemente verso contenuti di notizie, meteo e sport e le sezioni home page, iPlayer e radio iPlayer (ora BBC Sounds); inutile quindi sostenere il peso economico di prodotti e servizi che il pubblico mostra di non gradire.
Conseguentemente il player della radiotelevisione inglese, anche in una logica di semplificazione (“doing less better”) , sacrificherà le sezioni del portale dedicate a BBC3, Music, Arts, Tomorrow’s World, Taster, Make It Digital, Earth, Food e le finestre locali.
La politica di revisione della BBC Radio prevede altresì l’aumento della copertura del target sotto i 35 anni, portandolo dal 55% al 90% entro il 2022, data ormai considerata la deadline del mondo radiotelevisivo per come lo conosciamo, al punto da aver coniato il termine Twenty Twenty, come una sorta di linea di demarcazione alla AC e DC.
In tempi recenti la BBC Radio aveva manifestato un forte timore per l’ascesa dei servizi di streaming on demand, con Spotify in testa, considerato il vero concorrente della radiofonia musicale. (E.G. per NL)