EITowers: switch-off del 2022 avrà effetti negativi sui risultati economico-finanziari. Ma bilanceremo con efficienze operative e nuovi servizi a favore degli attuali clienti nonché agli operatori aggiudicatari delle nuove frequenze locali.
La diffusione di mezzi di trasmissione dei contenuti audiovisivi alternativi al DTT ed in particolare il graduale sviluppo della modalità di fruizione in streaming di alcuni generi di contenuti potrebbe comportare una parziale riduzione della domanda relativa ai servizi offerti.
Il passaggio alla trasmissione digitale (DAB), peraltro non ancora pianificato a livello nazionale, ovvero uno sviluppo dell’ascolto in streaming, potrebbe avere effetti negativi sui servizi agli operatori radiofonici.
Il Bilancio 2019 di EITowers
Dalla lettura della relazione degli amministratori di EITowers spa sulla gestione pubblicata nell’ambito del Bilancio consolidato e bilancio d’esercizio 2019 emergono considerazioni molto interessanti sul futuro radiotelevisivo italiano ed europeo in generale proposti dal principale player di broadcast towering italiano.
I clienti del tower player
Come noto, i clienti del superplayer (che ha quali soci Mediaset ed il fondo f2i), sono i network televisivi e radiofonici nazionali, le maggiori emittenti televisive e radiofoniche regionali e locali e gli operatori di telecomunicazioni presenti in Italia.
E proprio a riguardo del poco nitido futuro per gli operatori televisivi, gli amministratori di EITowers manifestano estrema prudenza.
Il refarming
“Con riferimento al mercato dell’emittenza televisiva, per favorire lo sviluppo dei servizi di comunicazione elettronica a banda larga (5G), è previsto entro il 30 giugno 2022 la riallocazione delle frequenze nella c.d. banda 700 MHz, attualmente in concessione agli operatori televisivi, a favore degli operatori di telecomunicazioni mobile“, si legge nella relazione.
Nuovi mux nazionali e locali
“In questo contesto, è prevista la conversione delle attuali 20 frequenze (c.d. “Mux”) nazionali (in tecnologia DVB-T) in 10 Mux (in tecnologia DVB-T2) e la successiva messa a disposizione di 12 Mux nazionali e 2 Mux a carattere locale; le 2 frequenze nazionali in aggiunta a quelle previste saranno verosimilmente messe all’asta nel corso del 2020 sulla base di criteri e procedure in corso di definizione, unitamente ai criteri per la conversione dei diritti d’uso dei Mux da parte degli operatori”, continuano gli amministratori di EITowers.
Effetti negativi e controbilanciamento
“Le frequenze Tv nazionali e locali rientranti nella banda 700 MHz verranno gradualmente rilasciate a partire dal 2020 con effetti negativi sui risultati economico-finanziari del Gruppo che il management ritiene di controbilanciare con efficienze operative e fornendo nuovi servizi a favore degli attuali clienti nonché agli operatori aggiudicatari delle nuove frequenze locali”.
Streaming ridurrà domanda broadcast
“Inoltre, nel lungo periodo, la crescita nella diffusione di mezzi di trasmissione dei contenuti audiovisivi alternativi al DTT ed in particolare il graduale sviluppo della modalità di fruizione in streaming di alcuni generi di contenuti potrebbe comportare a giudizio del management una parziale riduzione della domanda relativa ai servizi offerti dal Gruppo.
L’evoluzione tecnologica e la migrazione verso standard trasmissivi caratterizzati da qualità crescente, ambiti in cui il Gruppo è in prima linea, potrebbero mitigare tali effetti
negativi, grazie all’affermazione di un modello di complementarietà anziché di sostituzione tra piattaforme”, spiega la relazione.
Riduzioni ospitalità con avvicendamento tecnologico
“In relazione al mercato delle telecomunicazioni wireless, eventuali processi di ottimizzazione della rete da parte degli operatori ed accordi di co-hosting sulle postazioni in proprietà o disponibilità, anche attraverso società controllate, potrebbero determinare una riduzione della domanda di nuove ospitalità sulle postazioni del Gruppo ovvero la delocalizzazione di alcune di queste, con conseguenti ricadute sui previsti piani di sviluppo legate alle nuove ospitalità“, sottolineano i gestori di EIT.
Soccorre sviluppo copertura 5G
Il management di EITowers ritiene peraltro di poter in parte “controbilanciare tali effetti incrementando i servizi di ospitalità offerti agli operatori anche in relazione ai previsti piani di copertura per il 5G”.
Radio: DAB e streaming potrebbero avere impatto negativo su FM
Per quanto concerne il mercato dell’emittenza radiofonica, ad oggi la modalità di trasmissione più diffusa è quella analogica in modalità FM. Tuttavia, nuovi modelli digitali stanno intaccando la rendita di posizione.
“Il passaggio alla trasmissione digitale (DAB), peraltro non ancora pianificato a livello nazionale, ovvero uno sviluppo dell’ascolto in streaming, potrebbe avere effetti negativi sui servizi che il Gruppo fornisce agli operatori radiofonici”, annotano gli amministratori di EIT, che, tuttavia, li ritengono ancora “non significativi“.
Rischi operativi
Tra i rischi operativi, gli amministratori di EITowers annoverano la circostanza che “alcune postazioni di cui il Gruppo ha acquistato la disponibilità sono state costruite in un arco temporale interessato da significative variazioni della normativa di riferimento. Tale situazione comporta la necessità di intraprendere procedure di regolarizzazione della situazione concessoria di tali postazioni”.
Elettrosmog
Inoltre, poiché l’attività dei clienti del Gruppo è svolta in un settore soggetto ad un’articolata regolamentazione a livello nazionale e comunitario, “le emittenti radiotelevisive e di telefonia mobile sono soggette alla normativa volta alla tutela delle persone e dell’ambiente dalla esposizione a campi elettromagnetici. Eventuali violazioni della normativa potrebbero comportare sanzioni che comprendono anche l’interruzione delle attività di trasmissione. Tali interruzioni potrebbero comportare conseguenze negative sui risultati del Gruppo”.
Il rischio delocalizzazione
Infine, gli amministratori di EITowers segnalano “la possibilità che per effetto dell’adeguamento ai piani nazionali di assegnazione delle frequenze, alle determinazioni delle regioni e degli enti locali circa l’ubicazione delle postazioni, ovvero ai piani di risanamento eventualmente adottati dalle regioni e dagli enti locali, od infine eventuali modifiche della normativa o differenti interpretazioni della normativa vigente, si renda necessario procedere alla delocalizzazione o si verifichi la inutilizzabilità di alcune postazioni del Gruppo”. (E.G. per NL)