Radio Tv. The Art of Explanation, l’arte di saper spiegare. Recensione ed intervista esclusiva a Ros Atkins, giornalista di BBC News

ros atkins

Ros Atkins (BBC News): Nel libro “The Art Of Explanation” mi sono ispirato al lavoro non solo di giornalisti, ma anche altre figure in grado di comunicare in modo efficace.
L’ecosistema della comunicazione è molto cambiato con l’avvento dei social, ma non in tutto: nostro ruolo resta assemblare, verificare, fare fact checking e scrivere o parlare in modo comprensibile da tutti.
Nel Regno Unito per ora solo The Independent ha abbandonato la versione cartacea, ma altri editori stanno facendo le proprie considerazioni.

Essere giornalisti, oggi

Quale è il ruolo del giornalista in un’epoca di notizie costantemente disponibili da social e da innumerevoli siti? E quale il ruolo del giornalista che opera nella redazione di una testata prestigiosa, di fama internazionale o anche locale e specializzata? 

Explainer

Chi segue il canale satellitare BBC News, precedentemente conosciuto come BBC World News e BBC World ha senz’altro assistito agli “explainer” di Ros Atkins.

2-10 minuti di analisi

Si tratta di brevi segmenti (da 2 a 10 minuti circa) in cui il giornalista analizza e spiega a fondo un problema, un evento o comunque qualche aspetto importante della nostra società.

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Format innovativo

E’ un format inventato da Atkins stesso. È possibile farsene un’idea ascoltando la breve spiegazione della crisi in Libia, o quella più articolata della crisi del settore edilizio in Cina.

Il segreto del successo

Gli explainer hanno la particolare caratteristica di riuscire a essere sempre comprensibili, anche quando la materia affrontata è particolarmente complessa.

Essere comprensibili per essere compresi

Il motivo per cui questo è importante sta nel fatto che l’audience di ogni media – e in particolar modo di una radio o TV pubblica – è composto da persone di differente preparazioni e livello culturale. Tutto questo ci porta al libro recentemente pubblicato dal giornalista.

The Art of Explanation

Il volume si intitola “The Art of Explanation: How to Communicate with Clarity and Confidence” (disponibile su Amazon). In esso Ross  racconta il suo metodo, frutto di anni di lavoro, sperimentazione e affinamento in numerosi canali del prestigioso ente pubblico inglese.

Tecniche efficaci

Non fosse un termine sminuente, verrebbe quasi da dire si tratti di un ricettario, tanto chiaramente e in modo efficace sono presentate le varie tecniche, sempre e comunque supportate dalle rispettive motivazioni. Ma il libro è molto di più.

Non solo per giornalisti

La lettura è assolutamente consigliata a giornalisti, studenti, relatori, insegnanti e in generale a tutti coloro che vogliano esprimere chiaramente quanto hanno in mente. Perché – ci dice Atkins – essere chiari massimizza la probabilità di ottenere quanto desideriamo. 

Intervista esclusiva a Ros Atkins

Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare direttamente Atkins, cercando per quanto possibile di porre domande correlate con la realtà italiana.

L’intervista

(Newslinet) – Prima di lei, Cicerone si era occupato dell’arte di comunicare. I classici sono stati in qualche modo una fonte di ispirazione?
(Ros Atkins) – Non esattamente, anche se forse avrei dovuto consultarli: senz’altro avrei imparato molto. La mia ispirazione è venuta da chi ho osservato essere in grado di comunicare in modo efficace. Alcuni erano giornalisti, ma molto spesso altre figure, anche considerato che la comunicazione prende numerose forme differenti.

Retorica

(NL) – Forse nel solco della “retorica”, molti comunicatori italiani – tra cui i politici – tendono a usare molte parole per dire poco. L’opposto di quanto da lei raccomandato. Pensa sia una caratteristica comune, o una specialità delle culture latine?
(R.A.) – Direi che in linea di principio il giornalismo e la comunicazione in genere assumono molte forme diverse.

Non fare di tutta l’erba un fascio

Tenderei comunque a non giudicare i singoli stili: se chi comunica fornisce a chi ascolta informazioni utilizzabili in quanto espresse in forma semplice da comprendere, allora direi che siamo di fronte a un buon comunicatore.

Ottimizzazione dell’attenzione

Qualcuno in grado di ottimizzare i minuti di attenzione di chi lo ascolta.

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Fact checking: un lusso

(NL) – La BBC dispone di un’impressionante struttura di giornalisti sul territorio e in redazione, alcuni dedicati al fact checking. Un lusso che non si possono permettere testate minori, dove pero’ il giornalista deve comunque essere in grado di differenziare tra notizie, rumore di fondo e fake news
(R.A.) Vero, per certi aspetti la situazione in cui si trovano i giornalisti oggi è nuova: la tecnologia, la diversificazione delle fonti, la quantità di informazione e disinformazione.

Ecosistema informativo

Direi che l’ecosistema dell’informazione è cambiato e con esso la nostra professione.

Cambia il contesto, non la professione

Ma per altri aspetti nulla è cambiato: dobbiamo sempre assemblare informazioni, verificare e pesare l’affidabilità’ delle fonti, effettuare fact checking: il lavoro di sempre. E dunque valgono le consuete regole.

I quesiti del giornalista

Cioè, da dove proviene questa informazione? Cosa sappiamo della fonte? Quali sono le prove, i fatti a dimostrazione di quanto stiamo per dire? Ci sono altri che fanno le medesime affermazioni? Quale è il track record della fonte stessa? Chi altro utilizza la stessa fonte?

Domande sempre attuali

Sono le classiche domande da porsi, sempre attuali.

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Press Freedom Index

(NL) – La carta stampata in Italia soffre di una grave crisi, alcuni pensano anche legata alla perdita di autorevolezza riflessa anche dal Press Freedom Index. Quale è la situazione nel Regno Unito ?
(R.A.) – I quotidiani inglesi sono da tempo consci della necessità di disporre di un’offerta digitale importante. Ci hanno lavorato per molti anni.

Ancora su carta

In ogni caso, con l’eccezione del The Independent, dispongono ancora tutti di un’edizione stampata: ma non so quali calcoli stiano facendo per i prossimi anni.

Bilanciamento delle risorse

Per il momento, la questione resta come bilanciare le risorse tra carta stampata e i media digitali: in merito, direi che ogni editorie ha scelto un proprio approccio personale. (M.H.B. per NL)

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