Domani, 27/11/2024, all’Università degli Studi di Milano si discuterà delle implicazioni giuridiche e tecnologiche della disintermediazione nei media e delle shortcut nei dispositivi connessi.
Un fenomeno guidato dagli OTT come Google, Apple, Amazon e Netflix, che ridisegna i rapporti tra utenti, fornitori di contenuti e produttori di device, con profonde conseguenze normative e di mercato.
Dalle smart TV ai sistemi automotive come Android Auto e Apple CarPlay, il convegno universitario esplorerà un tema cruciale per il futuro delle telecomunicazioni.
Sintesi
Domani, 27/11/2024 all’Università degli Studi di Milano, facoltà di Giurisprudenza (Aula 113 dalle 8.30 alle 12.00. Via Festa del Perdono 7 Milano) al convegno “Collegio consultivo tecnico e le forma di ADR ai tempi dell’Intelligenza Artificiale” (coordinatore prof. avv. Marco A. Quiroz Vitale) nell’intervento delle ore 11.15 (CCT e questioni tecniche nelle telecomunicazioni) a cura del direttore di questo periodico avv. Massimo Lualdi, si parlerà proprio degli effetti giuridici della disintermediazione dei contenuti radiotelevisivi (su OTT) e delle shortcut su smart tv e sistemi automotive (Android Auto ed Apple CarPlay).
La disintermediazione
Come noto ai lettori di Newslinet, uno dei concetti centrali che sta trasformando il settore delle telecomunicazioni è la cosiddetta disintermediazione, termine riferito alla tendenza delle piattaforme OTT (Over-The-Top), come Amazon, Netflix, Google, Apple, a bypassare le reti di distribuzione tradizionali. Gli OTT operano, infatti, su protocollo IP, fornendo direttamente servizi e contenuti agli utenti, senza necessità di una loro infrastruttura di trasmissione.
Cambiamento del rapporto tra utenti e fornitori di contenuti
“Ciò comporta un significativo cambiamento rispetto ai media tradizionali, come la TV via etere o satellite, storici intermediari tra i produttori di contenuti ed i consumatori”, spiega Lualdi anticipando il proprio intervento al convegno del 27/11/2024 all’Università degli Studi di Milano.
Bypass
“Ora, attraverso la semplice connessione internet, gli utenti possono accedere direttamente ai contenuti da dispositivi come smart TV, smartphone, pc, tablet, smart speaker, senza passare per le tradizionali reti broadcast”, sottolinea il giurista.
Impatti giuridici della disintermediazione
La tendenza alla disintermediazione solleva questioni giuridiche rilevanti. Una su tutte: se le reti di distribuzione tradizionali non sono più l’anello finale della catena, chi è responsabile a livello giuridico del trasporto o nella fruizione dei contenuti?
Carrier
“Se in ambiente broadcast il network provider (l’operatore di rete, il carrier) ha una responsabilità precisa sulla veicolazione di contenuti che per qualsiasi motivo dovessero presentare criticità, non possiamo imputare responsabilità analoga solo il fornitore di connettività.
Intermediario
E ciò perché è un semplice intermediario, posto che un ruolo cruciale lo giocano anche i produttori e gestori dei dispositivi di ricezione (come smart TV, smartphone, smart speaker, pc, tablet, ecc.), che catalogano, organizzano, gestiscono e da ultimo facilitano l’accesso ai contenuti. E che, in tale condizione, potrebbero dover assumere responsabilità legali e tecniche più ampie”, risponde il direttore di NL.
Risposte parziali dall’ordinamento
“Queste domande trovano risposte solo parziali nelle norme vigenti e vi è la necessità di un adeguamento legislativo e regolamentare che tenga conto delle nuove dinamiche tra utenti, OTT, fornitori di servizi e costruttori di apparati di somministrazione (le citate smart tv, gli smartphone, gli smart speaker, ecc.).
Ripensamenti
Negli appalti pubblici, questo potrebbe riflettersi in un ripensamento dei contratti legati alle infrastrutture di telecomunicazione, ma in ogni caso è sempre foriero di contrasti di natura tecnico-giuridica”.
Shortcut e il ruolo dei produttori di device al convegno del 27/11/2024
Il secondo fenomeno che sarà trattato al convegno del 27/11/2024 riguarda le shortcut, ovvero la tendenza dei produttori di dispositivi per la ricezione di contenuti a semplificare l’accesso ai servizi, bypassando altre infrastrutture. Un esempio sono le smart TV di nuova generazione, che si aprono direttamente su una pagina home dalla quale si può accedere ai vari servizi come Netflix, Prime Video, ma anche Live Tv senza necessità di passare per la programmazione tradizionale.
Prominence
Proprio il tema della shortcut per l’accesso alla tv lineare via etere dalle smart tv è stato oggetto di un recente e complesso tavolo tecnico di Agcom alla quale ho partecipato tra gli stakeholder per la definizione del nome, del posizionamento e della forma della relativa icona e che ha condotto il mese scorso all’approvazione di una articolata delibera (390/24/CONS).
Linee guida Agcom
Un provvedimento il cui allegato A contempla le Linee guida in materia di prominence dei servizi di media audiovisivi e radiofonici di interesse generale, cioè le emittenti radiotelevisive caratterizzate da una testata giornalistica e da un palinsesto meritevole di tutela attraverso una rilevanza nel paniere della somministrazione contenutistica sui device connessi e che saranno oggetto di discussione in tavoli tecnici specifici per l’adozione dei provvedimenti impositivi a carico dei produttori.
Android Auto ed Apple CarPlay
Un caso analogo si registra nel settore automobilistico, dove tecnologie come Android Auto ed Apple CarPlay assumono il controllo del sistema di car entertainment, eludendo l’autoradio tradizionale. Anche in questo caso, stiamo assistendo a una disintermediazione, dove il device (l’autoradio integrata nell’infotainment dell’auto) viene gestito direttamente da un OTT (Google nel caso di Android Auto ed Apple in quello di CarPlay) la somministrazione del contenuto, riducendo l’importanza dei sistemi tradizionali di distribuzione.
Il navigatore
“Per comprendere la portata della questione, si pensi alla progressiva emarginazione dei sistemi di navigazione nativi delle automobili, sempre più relegati dai sistemi Google Maps ed Apple Maps, che, attraverso comandi vocali più efficaci, hanno disintermediato i navigatori delle singole case, tanto che in alcuni modelli non vengono nemmeno più installati”, richiama Lualdi.
Comandi vocali
“Ecco, gli stessi comandi vocali, in questa accezione, sono formule di disintermediazione e shortcut allo stesso tempo. Si tratta di un tema incandescente sul piano giuridico, considerato che le invocazioni per gestirli, sono dei veri e propri gate controllati da Google ed Apple.
Criticità delle Shortcut: le implicazioni normative
Il fenomeno delle shortcut, quindi, ha rilevanti implicazioni giuridiche, che saranno approfondite nel convegno del 27/11/2024. “Da un lato, le semplificazioni possono migliorare la user experience, riducendo i passaggi necessari per accedere ai contenuti”, osserva Lualdi.
Controllori
“Dall’altro lato, si riducono i controlli e le regolamentazioni che storicamente si applicavano ai network provider, con possibili ricadute in termini di protezione del consumatore, sicurezza delle informazioni e responsabilità per eventuali disservizi”.
Appalti pubblici
“Inoltre, dal punto di vista degli appalti pubblici, ciò pone nuove sfide”, spiega l’avvocato richiamando il tema centrale del convegno del 27/11/2024.
I quesiti
“Se le infrastrutture tradizionali di telecomunicazione perdono rilevanza, come dovranno essere strutturati i nuovi appalti? Chi sarà il responsabile ultimo della trasmissione dei contenuti, in un contesto dove i dispositivi finali assumono sempre più controllo?.
Prospettive future e riflessioni conclusive
In conclusione, la disintermediazione e le shortcut rappresentano due tendenze che stanno ridisegnando il panorama delle telecomunicazioni. Dal punto di vista degli appalti pubblici, queste trasformazioni richiedono un ripensamento delle modalità con cui le opere di telecomunicazione vengono concepite e gestite.
Oltre le reti
Gli appalti non possono più limitarsi alla costruzione e manutenzione di reti fisiche tradizionali, ma devono prevedere anche nuove responsabilità per i produttori di dispositivi e fornitori di contenuti digitali.
Evoluzione normativa
È essenziale che il quadro normativo si evolva in parallelo, per garantire che la qualità del servizio e la protezione dei consumatori rimangano al centro delle preoccupazioni, anche in un’era di crescente digitalizzazione e disintermediazione”, conclude Lualdi. (E.G. per NL)