Il mondo del broadcast è in lutto per la scomparsa di uno dei pionieri del settore. All’età di 80 anni, è mancato Eugenio Fumi, fondatore della Itelco negli anni ’60 nella sua Orvieto. Era conosciuto come “il professore”.
Numerosi sono i messaggi di cordoglio giunti nelle ultime ore. Tra i vari, anche quello di Elenos, azienda che da alcuni anni ha rilevato Itelco, consentendone la continuazione della propria attività.
L’azienda fondata da Leonardo Busi lo ricorda per la sua carriera lunga e brillante, per l’intelligenza acuta e la cultura tecnica vastissima che lo contraddistingueva, e per l’amore senza riserve per la sua terra e le sue persone.
“Questo è il ricordo che ci lascia Eugenio Fumi, per tutti “il professore”. Il ricordo di una persona “per bene”, di un grande lavoratore, di un grande appassionato del suo mestiere. Mestiere iniziato nel 1961 con la produzione di ricetrasmettitori per le forze di Polizia, e proseguita con la fondazione della gloriosa Itelco, azienda divenuta leader, a livello nazionale prima e mondiale poi, nella produzione di trasmettitori per radiodiffusione sonora e televisiva. Non solo trasmettitori, ma anche apparati per impieghi nel campo della ricerca scientifica più avanzata e della Difesa.
Una storia sempre di elevatissimo profilo, che ha grandemente contribuito a rendere famosa l’Italia nel mondo del Broadcast; che ha contribuito a fare dell’area orvietana una “Telecommunication Valley”, con le numerose realtà produttive che sono nate grazie alla ricaduta della cultura tecnologica sviluppatasi nei decenni.
Tanti devono essere grati a questo grande pioniere, grande imprenditore, tecnico sopraffino, dedito fino agli ultimi giorni della sua esistenza alla progettazione di apparati per telecomunicazioni all’interno di quei laboratori che rappresentavano ancora la sua casa.
Ci mancherà il contributo della sua mente lucidissima, il suo entusiasmo, la sua rassicurante e positiva presenza. Rimarrà per sempre nei nostri cuori, e ci indicherà con il suo esempio la strada da seguire nel lavoro e nella vita”, così conclude il ricordo che Elenos ha pubblicato sul proprio sito. (FM-World)