Radio Tv. Radio Serie A con RDS, la diffusione si spacca in due: DAB e IP da una parte e tv dall’altra. Che sta succedendo veramente?

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Che sta succedendo a Radio Serie A con RDS? In questi giorni si sono susseguiti articoli su articoli sulle testate più varie, che incrociavano il tema della diffusione televisiva del canale con quello dei diritti di trasmissione (che coinvolgono Sky e DAZN).
All’evidenza una situazione molto complicata. O forse meno di quello che sembra, pure se il futuro dell’iniziativa potrebbe cambiare rispetto a quanto pensato solo pochi mesi fa.
Anche se la presenza di diversi galli nel pollaio non semplificherà certamente l’iniziativa.

Evoluzione

Non sono passati che pochi mesi dal lancio di Radio Serie A con RDS che già il panorama dell’assegnazione dei diritti di trasmissione sportivi si è evoluto.

Il punto

Poche le informazioni ufficiali; cercheremo dunque in questo articolo di fare il punto, riportando anche alcuni interessanti possibili scenari futuri.

Bloomberg

Cominciamo con DAZN. In un articolo di Bloomberg del 16 ottobre si afferma che l’operatore OTT, unitamente a Sky Italia (Comcast) avrebbe offerto un totale di 4,5 miliardi di euro per l’esclusiva delle prossime cinque stagioni della Serie A.

700 + 200 milioni a stagione

Nel dettaglio, secondo fonti informate, per ogni stagione DAZN avrebbe offerto 700 milioni di euro, mentre la quota di Sky sarebbe pari a 200 milioni.

1 mld

Non basta: la Lega potrebbe ricevere fino a un miliardo in più sui cinque anni e questo in funzione della crescita degli abbonati proprio a DAZN.

Quanto pesano i diritti

Giusto per inquadrare quanto pesano i diritti televisivi (o radiotelevisivi? sul punto torneremo tra poco…), i ricavi della Serie A per la presente stagione dovrebbero – secondo Bloomberg – ammontare a 2,5 miliardi di euro.

Costi o ricavi

Affidare i diritti televisivi a un broadcaster – anzi, ormai sarebbe meglio dire ad un player a/v, visto che DAZN è un OTT – è dunque per il mondo del calcio una importante fonte di ricavi.

Diritti radio

E i diritti per la radio?

Radio Serie A con RDS: ante litteram

Newslinet ha raccontato passo passo la nascita di Radio Serie A, cominciando da alcune anticipazioni già al dicembre 2022.

La conferma

Puntualmente confermate al lancio del progetto, come da noi riportato ad agosto di quest’anno.

L’impostazione attuale

L’idea della Lega di Serie A – scrivevamo sarebbe stata quella di “lasciare al player l’intera raccolta pubblicitaria a fronte della copertura integrale dei costi di esercizio della rete”.

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Lapo

Un business apparentemente non trascurabile, anche senza le radiocronache (durante le partite vengono trasmessi solo “aggiornamenti”), considerando che un giornalista decisamente esperto di radio “sportive” come  Lapo de Carlo aveva affermato che “una radio nazionale (del genere) costa come acquistare Ronaldo”.

Esclusiva RAI

Nonostante l’accordo con la Lega, Radio Serie A con RDS non potrebbe trasmettere le radiocronache neppure volendo.

Fino a fine 2024

Ecco quanto ha affermato in merito Filippo Corsini, caporedattore redazione sportiva di RAI Radio 1, in una recente intervista: “Fino al 2024 abbiamo i diritti esclusivi delle radiocronache di Serie A in diretta. Auspichiamo a prenderli e rinnovarli per il prossimo triennio, la RAI sa che sono un nostro patrimonio e fiore all’occhiello. Sono molto fiducioso che riusciremo a riaverli per il prossimo triennio”.

Non solo radio

In ogni caso “Radio Serie A con RDS” non è solo una radio: non a caso il logo che appare “sul canale 899 del digitale terrestre, sul sito e sulla APP della Lega Serie A, nonché sul sito e sulla APP RDS Social Tv” (e su aggregatori quali FM-World) riporta testualmente “Radio TV Serie A“.

Tv in radio

Una TV che non mostra le azioni sul campo, ma volti di conduttori, con una grafica al 100% conforme a quella delle radio del gruppo RDS.

… che è tv per pochi

Ma anche una televisione che non si vede se non si è dotati di televisori di ultima generazione, effettivamente connessi alla rete e con funzione HBBTv (Hybrid Broadcast Broadband TV) attivata. Per i soggetti che ricadono in uno dei tre ostacoli (non ha una smart tv; ce l’ha, ma non è connessa; ce l’ha è connessa, ma non ha una funzione HBBTv attiva) il canale si riduce ad un’audiografica statica (un logo con l’audio della radio).

Niente omnicanalità

Quindi una integrazione della piattaforma audio – probabilmente motivata dalla necessità di conciliare i costi del trasporto su un mux nazionale DTT, che in caso di un tradizionale contenuto audio/video dinamico sarebbero stati molto importanti – e certamente non una omnicanalità come vorrebbero le più recenti strategie distributive.

Lamentele

Circostanza che, non a caso, aveva sollevato numerose lamentele tra gli utenti.

Montefusco non spiega

Avevamo, sul punto, chiesto a Massimiliano Montefusco chiarimenti, ma (a differenza delle diverse precedenti occasioni) ha ritenuto di non accogliere l’invito.

Colpo di scena

Sta di fatto che, a fine ottobre, solo due mesi dopo l’avvio della “Radio TV”, arriva un colpo di scena.

Le mani di DAZN

Secondo quanto riportato da numerosi mediale trasmissioni video della Radio TV sono finite nelle mani di DAZN“.

Da luglio 2024 basta DTT?

C’e’ addirittura chi si spinge ad affermare che a partire dal 1° luglio 2024  “il video della Radio TV della Lega Serie A non sarà più sul digitale terrestre” e “diventerà a pagamento“.

Niente DTT?

Si tratta a nostro avviso di illazioni basate sullo status quo: certo, DAZN non dispone oggi di un LCN in chiaro da assegnare al progetto, ma in linea di principio nulla impedisce di acquisirne uno.

Rumors

Anche e soprattutto considerato che circolano insistenti rumors che vedrebbero “il canale TV della radio Serie A come parte del futuro pacchetto DAZN gratuito”.

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DAZN gratuito

Precisiamo che lo stesso piano gratuito è un rumor: non compare infatti tra i prezzi per il 2023, né in alcun comunicato stampa.

Diritti radio?

Ma certamente nei forum in rete si disegnano numerosi scenari. In alcuni messaggi si parla addirittura di un “bando per i diritti radio“.

Logica

Una mossa che – se verrà attuata – potrebbe ribaltare la logica che ha visto la nascita dell’attuale radio TV.

FM?

A meno che il broadcaster che attualmente produce la radio della Lega rilanci, magari mettendo sul tavolo una presenza anche in FM. (M.H.B. per NL)

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