Come aveva anticipato NL, lo “scalino preferenziale” nella ripartizione dello stanziamento per le emittenti radiotelevisive locali è stato posto al riparo dall’esito dei giudizi pendenti avanti ai giudici amministrativi. Solo che, ad averlo consentito, non è stata l’attesa legge di Bilancio 2024 (su cui gli occhi erano puntati, tuttora in discussione in Parlamento), bensì la L. 191/2023, di conversione del D.L. 145/2023 (“Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”).
La sintesi
Con la L. n. 191/2023 (conversione in legge del D.L. 145/2023), all’art. 13 c. 1-bis è stata effettuata l’interpretazione autentica dell’articolo 4-bis del D.L. n. 91/2018, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 108/2018, nella parte in cui riporta integralmente il d.P.R. n. 146/2017 , nel senso che “il rinvio operato alle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 2017, n. 146, ha inteso attribuire valore di legge a tutte le disposizioni ivi contenute a decorrere dalla sua entrata in vigore”.
Il testo dell’art 13 del D.L. convertito nella L. 191/2023
Art 13 – Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 15 dicembre 2023, n. 191:
“1-bis. Per lo stesso fine, l’articolo 4-bis del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 settembre 2018, n. 108, nella parte in cui riporta integralmente il decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 2017, n. 146, si interpreta nel senso che il rinvio operato alle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 2017, n. 146, ha inteso attribuire valore di legge a tutte le disposizioni ivi contenute a decorrere dalla sua entrata in vigore”.
Stabilizzazione del gradino
La L. 191/2023, salvo future decisioni della Corte Costituzionale, definisce pertanto la controversa vicenda oggetto di numerosi ricorsi avanti ai giudici amministrativi (TAR e Consiglio di Stato).
La graduatoria definitiva delle tv commerciali per l’anno 2023
La novella risulta già citata nel preamobolo del decreto direttoriale del 22/12/2023 con cui sono stati approvati la graduatoria definitiva e l’elenco degli importi dei contributi da assegnare alle emittenti televisive a carattere commerciale per l’annualità 2023.
La documentazione relativa ai contributi per le tv commerciali per l’anno 2023
• Decreto direttoriale del 22 dicembre 2023 (pdf)
• Graduatoria definitiva – Allegato A (pdf)
• Elenco importi – Allegato B – fascia A (pdf)
• Elenco importi – Allegato B – fascia B (pdf)
Graduatoria provvisoria 6 ottobre 2023
La procedura
La documentazione relativa alla graduatoria provvisoria
- Decreto direttoriale 6 ottobre 2023 (pdf)
- Graduatoria provvisoria – allegato A pdf)
- Elenco importi – allegato B, fascia A (pdf)
- Elenco importi – allegato B, fascia B (pdf)
Il Regolamento DPR 146/2017
Il Regolamento DPR 146/2017 disciplina i criteri di riparto e le procedure di erogazione delle risorse finanziarie del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione assegnate al Ministero per la concessione dei contributi di sostegno alle emittenti televisive e radiofoniche locali.
I contributi
I contributi sono destinati all’emittenza locale (tv titolari di autorizzazioni, radio operanti in tecnica analogica e titolari di autorizzazioni per la fornitura di servizi radiofonici non operanti in tecnica analogica, emittenti a carattere comunitario) e vengono concessi sulla base di criteri che tengono conto del sostegno all’occupazione, dell’innovazione tecnologia e della qualità dei programmi e dell’informazione anche sulla base dei dati di ascolto.
Requisiti di ammissione
I requisiti di ammissione al contributo tengono conto di un numero minimo di dipendenti e giornalisti in regola con i versamenti dei contributi previdenziali che l’emittente deve avere per il marchio e la regione per i quali presenta la domanda di accesso ai contributi. Ad ogni emittente che accede ai contributi verrà assegnato un punteggio in base al quale viene quantificato il contributo.
Per le emittenti Tv
Per le tv commerciali sono previsti specificatamente i seguenti requisiti:
1) numero di dipendenti pari a 14 (di cui 4 giornalisti) dedicati alla fornitura di servizi media audiovisivi se il territorio in cui sono diffuse le trasmissioni nell’ambito di ciascuna regione per cui è stata presentata la domanda ha più di 5 mln abitanti. Numeri che scendono a 11 (di cui 3 giornalisti) se il territorio nell’ambito di ciascuna regione per cui è stata presentata la domanda ha tra 1,5 e 5 mln abitanti; a 8 ( di cui 2 giornalisti) se il territorio nell’ambito di ciascuna regione per cui è stata presentata la domanda ha fino a 1,5 mln abitanti;2) impegno a non trasmettere (per i soli marchi/palinsesti per i quali si è presentata domanda) programmi di televendita nelle fasce tra le 7 e le 24 superiori al 40% relativamente alla domanda per il 2018. Percentuale che scenderà al 30% relativamente alla domanda per il 2019 e 20% a partire dalla data di presentazione della domanda per l’anno 2020;
3) adesione ai codici di autoregolamentazione su televendite, tutela dei minori e avvenimenti sportivi;
4) aver trasmesso nei marchi e palinsesti per cui presentano domanda, nell’anno solare precedente a quello della presentazione della domanda, almeno due edizioni giornaliere di Telegiornali con valenza locale (con decorrenza dalla domanda per l’anno 2019).
5) Regolarità nel pagamento dei contributi e diritti amministrativi dovuti dagli operatorie di rete al Ministero.
Per le emittenti radiofoniche
Per le radio è previsto un numero minimo di 2 dipendenti con almeno un giornalista.
Emittenti a carattere comunitario
Il 50% del finanziamento dedicato alle emittenti comunitarie sarà ripartito in parti uguali tra tutti i soggetti beneficiari ammessi; l’altro 50% sulla base dei criteri di merito riguardanti dipendenti e giornalisti. Usufruiranno dei contributi le emittenti televisive a carattere comunitario che si sono impegnate a trasmettere programmi di televendite per una durata giornaliera non superiore ai 90 minuti. (A.N. per NL)