Durante l’estate è proseguito l’iter di approvazione del DPR per i contributi pubblici all’emittenza locale: dopo l’approvazione preliminare del Consiglio dei Ministri, i pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari di Camera e Senato, lo scorso 7 agosto il decreto è stato approvato dal Governo in via definitiva. Per l’entrata in vigore del provvedimento è necessaria ancora la firma del Presidente della Repubblica, la registrazione dell’atto presso la Corte dei Conti e – infine – la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il DPR nella sua forma definitiva non si discosta dallo schema: oltre a prevedere 67 milioni di euro come contributi all’emittenza locale per l’anno 2017, destina buona parte (altri 50 milioni di euro) del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione per il sostegno di tv e radio locali. Si ricorda che la percentuale con cui saranno distribuiti tali contributi è dell’85% per le emittenti televisive e del 15% per quelle radiofoniche, con quote riservate specificamente a tv e radio di carattere comunitario. Confermati anche i criteri in base ai quali i contributi saranno ripartiti tra le varie emittenti: in primis, il numero dei dipendenti e – tra questi – dei giornalisti; l’indice di gradimento Auditel (per le tv) o i ricavi per la vendita di spazi pubblicitari (per le radio); infine, gli investimenti in tecnologie innovative. Questi criteri, per gli anni 2016 e 2017, avranno un peso sulla determinazione del contributo rispettivamente dell’80%, del 17% e del 3%. Per conoscere le modalità di presentazione della domanda di contributi bisognerà però attendere un decreto attuativo: ciò che è certo è che la richiesta dovrà essere inoltrata in via telematica e che, quando il nuovo sistema sarà a regime (cioè auspicabilmente nel 2018) il termine ultimo di presentazione sarà il 28 febbraio di ogni anno per i contributi dell’anno precedente. Per quanto riguarda le domande già formulate in riferimento all’anno 2016 sulla base della precedente regolamentazione, queste dovranno essere ripresentate dalle emittenti, che ovviamente dovranno essere in possesso dei requisiti previsti dal nuovo regolamento.
Sempre in data 7 agosto 2017 il Ministero dello Sviluppo Economico è finalmente giunto all’approvazione della graduatoria definitiva delle emittenti radiofoniche locali ammesse al contributo per l’anno 2015. Gli intoppi della procedura ed i conseguenti ritardi sono stati fonte di disagio e lamentele da parte delle radio locali, che possono adesso tirare un sospiro di sollievo e accedere ai 5,8 milioni di euro stanziati dal Ministero. La graduatoria, disponibile sul sito del MiSE, è suddivisa in allegati che ricomprendono emittenti che hanno accesso a porzioni diverse del contributo: i 6/12 sono destinati alle radio contemplate nell’ “allegato A”, mentre 3/12 sono riservati rispettivamente a quelle inserite negli allegati “B” e “C”; inoltre una maggiorazione del 15% del contributo è prevista per le emittenti radiofoniche aventi sede principale nelle regioni di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. (V.D. per NL)