Non ci sono solo il sat e (soprattutto) il DTT nel futuro della multipiattaforma radiofonica, sulla scorta della progressiva scomparsa dei ricevitori FM stand-alone (ormai rinvenibili in una casa su due, con tendenza alla rapida diminuzione).
La presenza nelle case degli italiani (ed in generale nelle aree mondiali più evolute tecnologicamente) delle smart tv comincia a diventare di rilievo (si parla di una penetrazione tra il 15 ed il 20%), non foss’altro per la spinta delle pay per view IP, con Netflix ed Amazon in testa.D’altra parte, come abbiamo avuto modo di trattare la scorsa settimana è in corso una vera e proprio guerra che porterà a determinare se sarà il provider IP o la tv (smart) l’aggregatore degli aggregatori; argomento che, peraltro, ha tenuto banco all’IBC di Amsterdam, appena conclusosi.
Relativamente agli aggregatori radiofonici, va osservato che sulle principali piattaforme smart ce ne sono diversi (Tunein, VTuner, MyTuner, ecc.), ma sicuramente su tutti primeggia il colosso TuneIn, particolarmente evoluto in quanto ad interazione con le IP Tv, anche se il collettore tricolore di flussi streaming FM World della 22HBG ha annunciato l’arrivo sulle televisioni.Uno degli ultimi upgrade, che riguarda i tv Samsung (ma ce ne sono anche per tutti gli altri produttori, quantomeno i più importanti), prevede dei suggerimenti pre-roll sulla base delle preferenze degli altri utenti: in sostanza, prima ancora di accedere all’applicazione specifica di TuneIn, nelle 4 pagine dei “popolari” compaiono (tra gli altri contributi) le stazioni geolocalizzate (quindi italiane) più cliccate dagli utenti. Queste ultime non sono necessariamente solo le top radio FM – come si può vedere dalle immagini, anche se esse sono la maggioranza -, ma semplicemente quelle quotate sulla base dei resoconti dell’aggregatore (quindi le impression di TuneIn).
Sul punto, molto interessante appare la circostanza che tra le emittenti FM presenti esclusi i superplayer, la maggioranza sembra essere costituita da quelle di forte appeal e rivolte ad un pubblico giovanile ma con una diffusione FM circoscritta (è il caso di m2o, di Discoradio o di Radio Ibiza), anche se non mancano prodotti adulti (Radio Zeta), popolari o sportivi (Radio Sportiva e TMW Radio).Un segnale che dimostra l’importanza di presidiare tutte le piattaforme disponibili all’insegna di quello che pare essere il motto della Radio 4.0: “raggiungere sempre e comunque l’utente”. Tanto più nella fase iniziale dell’integrazione delle piattaforme, quando è più importante emergere dal mare magnum dei flussi IP disponibili in maniera pressoché indistinta. (M.L. per NL)