Linus: “Sapete quanta è la pubblicità di Radio Deejay in questo momento? Zero!“. L’assenza dell’ascolto sulle quattro ruote penalizza la Radio, ma non tutti alla stessa maniera. Intanto Urbano Cairo tenta di motivare i suoi venditori su YouTube con un video stile anni ’80, ma totalizza solo dislike.
A causa dell’emergenza sanitaria, marzo, aprile e maggio si riveleranno mesi davvero difficili per i mezzi di comunicazione, soprattutto per quello radiofonico che paga l’assenza dell’ascolto in auto (peso: oltre 70%) e che si avvia ad un anno senza dati d’ascolto dopo l’interruzione delle rilevazioni TER che sta facendo molto discutere.
Iperbole di Linus: zero spot
Il direttore di Radio Deejay Linus, il 29/03/2020, ha dichiarato senza mezzi termini: “Sapete quanta è la pubblicità di Radio Deejay in questo momento? Zero”.
Sul calo degli ascolti pesano anche errori strategici di alcuni
Ad aggravare la situazione degli inserzionisti, che – come in ogni crisi – hanno chiuso immediatamente i rubinetti degli investimenti, vi è infatti la circostanza che molte emittenti radiofoniche hanno negli ultimi anni concentrato l’ascolto quasi esclusivamente sulle quattro ruote, dimenticandosi quello indoor (prima del Covid-19 poco rilevante e costoso da presidiare). Per quest’ultimo, infatti, ormai occorre colonizzare device diversi dal ricevitore FM stand-alone, che da tempo si è avviato verso l’estinzione. In particolare, per essere fruita tra le quattro mura, il mezzo radiofonico non può prescindere dal DTT, dagli smart speaker e in generale dai device connessi.
Ma non per tutti
Certo, non per tutti è così: RTL 102,5, per esempio, con la sua altissima componente di ascolto dalla tv (1/3) risente molto meno degli altri dell’assenza dell’autoradio e così anche Radio Italia. Ma per chi non ha pensato per tempo a puntellare l’ascolto in casa (non necessariamente non arrivando sul DTT, ma, per esempio, non promuovendo la propria presenza con convinzione o con un prodotto efficace), la crisi Covid-19 è ancora più grave perché a quella economica si aggiunge l’emergenza dettata dall’audience in picchiata.
Colpita pure la televisione. Molti reinventano i propri spot
Il forte calo della raccolta pubblicitaria non colpisce ovviamente solo il mezzo radiofonico, ma anche quello televisivo, nonostante gli incredibili dati d’ascolto (i più alti di sempre, per via della gente chiusa in casa), con una previsione di chiusura dell’anno 2020 con un -15%.
Come detto, nonostante gli ascolti del piccolo schermo siano in crescita del 20-30% rispetto allo scorso anno – circa 30 mln di spettatori in prima serata e 16-17 mln nel day time – molte aziende, seppur operative, hanno tagliato in maniera drastica il proprio budget di comunicazione.
Forte impatto su Sky da assenza eventi sportivi
Chi sta vivendo questo momento di crisi con particolare difficoltà è sicuramente Sky, il quale ha subito un forte impatto economico dall’interruzione dei diversi campionati di calcio – i turni di Serie A e della Champions League hanno un valore di 1,7 mln di euro ciascuno – e delle varie manifestazioni sportive. Tra tutte il rinvio dei Campionati europei di calcio, che avrebbero fatto fruttare a Sky e alla Rai 70 mln di euro, messi a disposizione per il budget della comunicazione dalle aziende, che a questo punto potrebbero essere, invece,reindirizzati vero tutti i broadcaster.
Alcuni brand, per far fronte a questa emergenza, hanno provato a realizzare campagne ad hoc oppure hanno modificato gli spot esistenti, adattandoli alla nuova situazione.
Le dichiarazioni di Urbano Cairo
Noncurante dei tragici dati dei mezzi di comunicazione e del fatto che La7, anche nel 2019, abbia chiuso il bilancio in perdita, Urbano Cairo, presidente di Cairo Communication e RCS MediaGroup, in un video motivazionale molto anni ’80 (secondo alcuni, “troppo anni ’80” e perciò decisamente poco credibile) rivolto alla rete di venditori di Cairo Pubblicità, ha dichiarato: “Sto chiamando tantissimi clienti, ne ho sentiti una quarantina in pochi giorni, e tutti mi dicono di si alle proposte che facciamo. […] L’amministratore delegato Pugliese di Conad mi ha detto che loro stanno crescendo del 20%, ho parlato con Zanetti di Segafredo,e pure lui, che è in Polinesia, è molto interessato. […] Oggi ho aumentato del 300% il numero dei contatti. E le cose vanno bene.
Vi consiglio di essere in pista e al telefono con i clienti, state poco in riunione, che non serva e niente. Servono se molto brevi, riunioni che si fanno in piedi, dieci minuti, un quarto d’ora e poi si parte. E se tutti operiamo con questa energia vedrete che quest’anno faremo meglio dello scorso anno.
Incredibile a dirsi ma lo faremo
Ho chiamato Beretta Salumi, 235 mila euro immediatamente fatto, già in onda. Ho chiamato Sergio Dompè, 150 mila euro immediatamente fatti e adesso arriva anche con Oki. Ho chiamato Starace di Enel, chiusi oggi (31/03/2020 ndr.) 1,1 mln di euro, ho chiamato Intesa, 250 mila euro in più, ho chiamato Unicredit, 200 mila euro in più, ho chiamato Conad e arriveranno investimenti importanti, Zanetti Segafredo pure, Ubibanca interessatissimo, Niccolò Branca interessatissimo e farà, Cremonini farà anche lui, Orogel farà anche lui. Dovunque telefono ottengo”.
Mah, sarà anche come dice lui, ma anche dai dislike sul video di YouTube sembra che i più abbiano sorriso con ironia alla fine del video dell’editore/venditore. (N.S. per NL)