Intanto un obiettivo Linus l’ha già raggiunto: quello di far parlare della sua nuova iniziativa da (e non a) tutto il mondo radiofonico italiano.
Già, perché da domenica sera (14/01) l’argomento Dee Jay Tv è il più gettonato tra gli operatori del settore. Ovviamente tra detrattori e sostenitori.
Criticatissima per la ritenuta scarsa qualità video: ma come? GEDI – il gruppo editoriale proprietario di Radio Dee Jay – è (almeno per ora) socio al 30% del vettore Persidera – e manco riesce a ritagliarsi un bit-rate almeno come RTL 102.5, che è mero content provider?Osannata per non aver sposato il symulcasting integrale (la cd. “radiovisione” di RTL): un obbrobrio che snatura la radio e crea un pescecarne (abbasso RTL!).
Esposta al pubblico ludibrio perché il suo deus ex machina ha prima consentito che il canale 69 venisse venduto salvo poi correre a ricomprarselo dopo essersi reso conto della follia commessa in un momento in cui l’importanza della tv per la radio era già chiarissima (viva RTL!).Esaltata per aver riportato in luce il modello Los 40 dell’Italia Network dei tempi di Mario Pinosa, proponendo la classifica 30 Song in maniera destrutturata (come appunto faceva Italia Network tra la fine degli ’80 e i primi ’90) e permeando l’intera playlist del canale tv con la formula Top 40 (che per definizione non può sbagliare un colpo).
Crocefissa per essere di fatto una personality tv rinunciando a sperimentare nuove formule di cui invece la Radio 4.0 avrebbe bisogno.
Idolatrata per essere oggetto di una campagna promozionale spontanea basata sull’equivoco numero del suo LCN….
Ma comunque sia, per ora Linus ha vinto la sua prima battaglia: in tanti altri casi la partenza di una “tv radiofonica” era avvenuta nella quasi indifferenza.
Anche se è presto per cantar vittoria: la guerra dell’etere dura da cent’anni. (M.L. per NL)