Per superare l’opposizione del Comune di Moncalieri, la Provincia di Torino e l’Apert stanno cominciando a ipotizzare un nuovo progetto da realizzare nei soli territori comunali di Pecetto e Torino, al fine di portare a compimento il piano di risanamento del sito Colle della Maddalena, in cantiere da circa 10 anni.
Il presidente della Provincia Antonio Saitta, intervistato dal “Corriere di Chieri” (edizione del 20/05), ha infatti dichiarato che “se il Comune di Moncalieri non sarà disponibile a procedere alla variante al piano regolatore, cercheremo altre strade per realizzare ugualmente il piano di risanamento”. A specificare, sullo stesso periodico, le linee del nuovo progetto è stato il presidente dell’Apert, Vittorio De Giorgio, chiarendo che “(…) l’Apert ha richiesto formalmente di avviare una consultazione in Provincia, per il trasferimento del progetto dal territorio comunale di Moncalieri ai territori di Torino e Pecetto”. In questo modo sarebbe possibile costruire una delle due torri previste (di 140 metri) nel Comune di Pecetto e l’altra in quello di Torino, considerato che tali amministrazioni comunali hanno fornito la loro disponibilità all’utilizzo delle aree necessarie alla realizzazione dei nuovi tralicci. Un’altra strada indicata da De Giorgio potrebbe consistere nel risanamento del traliccio Berardi sito in Pecetto, alla Strada del Colle n. 46, anche se il costo dell’operazione si attesterebbe intorno ai 3 milioni di euro. “Se la Provincia prendesse in mano il terreno e i consorzi assumessero la gestione – ha spiegato in merito – sarebbe possibile posizionarvi parte delle antenne e adeguarle ai parametri di sicurezza, che non devono superare i 0,6 volt/metro per ciascun impianto (…)”. Da una parte, dunque, il sindaco di Moncalieri, Roberta Meo, si oppone all’approvazione della variante urbanistica che consentirebbe la costruzione delle due torri, considerando “assurda l’idea di voler istallare quei due tralicci a ridosso del Parco della Rimembranza, svalutando così un’intera area dal punto di vista paesaggistico”. Dall’altra parte, la Provincia di Torino e l’Apert sono intenzionate ad andare comunque avanti nel piano di bonifica, tentando altre soluzioni, considerato che le emittenti – ha dichiarato De Giorgio – “stanno registrando gravi danni di ascolti, avendo già abbassato le frequenze al minimo, per evitare danni ambientali e alla salute (…)”. (D.A. per NL)