E’ improvvisamente scomparso Alfredo Sarli, avvocato milanese che ha segnato in giurisprudenza e dottrina i periodi più caldi della radiotelevisione italiana.
Sessantanove anni ben portati e vissuti “alla grande”, come gli piaceva dire, Sarli è stato anche scrittore non solo di testi giuridici (famoso sugli scaffali settoriali il libro scritto a quattro mani con Alfonso Contaldo “Guida alla emittenza radiotelevisiva privata – l’evoluzione nel settore tra realta storica e quadro normativo – dagli interventi della Corte costituzionale alla Legge n. 223 del 1990 (cd. Legge Mammi) alla Legge n. 422 del 1993“), ma anche di temi variegati (poesie comprese). “Apparteneva alla scuola originaria degli avvocati radiotelevisivi formatisi in assenza di regolamentazione tematica, quelli che, a forza di giurisprudenza e dottrina, scrissero i fondamenti della Mammì – commenta il collega Massimo Lualdi, direttore di questo periodico –. L’ultima volta l’ho sentito un paio di settimane fa, per il consueto confronto su temi giuridici scottanti. Amante di tutto il bello, Alfredo godeva di un’empatia rara, oltre che di una intelligenza sottile e di una vasta cultura che sapeva dispensare in quella convivialità che lo ha sempre contraddistinto nella sua vita. Buon viaggio Alfredo, sono sicuro che ci stai salutando sorridendo col calice alzato comodamente seduto su una nuvola“. (E.G. per NL)