Radio Tv 4.0. Il nuovo digitale terrestre con lo sfruttamento della HBBTV sarà lo stargate per accedere agli FSMA sul web insieme ad aggregatori su smart tv

HBBTV

Lato fornitori di servizi di media audiovisivi, occorre guardare al T2 in una prospettiva diversa rispetto all’attuale DTT, considerate le potenzialità offerte da un opportuno sfruttamento della HBBTV.

Falso problema

Il problema dello spazio sul T2, il digitale terrestre di seconda generazione, per il quale sono in corso i bandi per l’assegnazione dei diritti d’uso agli operatori di rete areali (il 14/07/2020 scadono i termini per le prime aree tecniche del nord Italia), è falso. O quantomeno la questione non viene mai esposta nei suoi termini completi.

Capacità trasmissiva a iosa

A parte la compensazione del minor numero di frequenze riservate alla tv digitale terrestre – a seguito della sottrazione delle frequenze della banda 700 MHz a favore delle telco per il 5G – con la maggior capacità trasmissiva offerta dal formato HEVC/H265, c’è un’altra considerazione da fare.

Nel 2022 le tv saranno quasi completamente IP ready

Si stima che già nel 2022 la gran parte dei televisori sarà di tipo smart, cioè potenzialmente in grando di connettersi alla rete.
Ora, seppur è vero che un apparato qualificato come connected tv non è necessariamente effettivamente connesso, è lecito stimare, sulla scorta del tasso di crescita esponenziale dei servizi di streaming on demand (Netflix, Prime Video, Disney, Infinity, ecc.), che almeno il 70% degli utenti italiani in possesso di un televisore smart lo collegherà prima o poi alla rete.

HBBTV: lo stargate per accedere all’universo IP dal tv T2

Considerato che i nuovi tv sono in gran parte dotati della HBBTV, acronimo di Hybrid Broadcast Broadband TV, la funzione per la televisione digitale ibrida finalizzato ad armonizzare la trasmissione tradizionale via etere (DTT), l’IPTV e i contenuti di intrattenimento a banda larga con le TV collegate a internet, si può facilmente intuire l’evoluzione della specie. Grazie allo sfruttamento della HBBTV, premendo un tasto del telecomando, gli utenti in possesso di una tv di nuova generazione connessa ad internet, possono accedere ai canali interattivi IP legati a quello che stanno guardando (in definitiva, un bouquet IP nel bouquet DTT).

Canali mosaico

Come in parte sta già accadendo oggi, è presumibile che molti fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) ospiteranno icone per l’accesso ad ulteriori canali domiciliati sul web, sfruttando, come abbiamo titolato, il DVB-T2 come stargate per favorire l’accesso al web.
Una forma di semplificazione per l’utente, che da canali mosaico del DTT potrà accedere facilmente al web per seguire canali che non troveranno spazio effettivo sul digitale televisivo terrestre.

Aggregatori di flussi streaming a/v per smart tv

Agevolazione non unica: come già avvenuto per lo streaming radiofonico, sulle piattaforme eterogenee delle varie smart tv vi sono alcuni aggregatori dai quali è possibile accedere a contenuti gratuiti organizzati per ambito tematico (informazione, intrattenimento, film, documentari, musica, ecc.).
E’ il caso del collettore INTV (Internet Television Italia), del quale abbiamo già parlato su queste pagine nelle scorse settimane e di cui riportiamo sotto lo spot video illustrativo.

Joint venture INTV-Consultmedia

“Abbiamo valutato il progetto INTV di Antonio Brancelli molto interessante e per questo abbiamo deciso di realizzare con Cine Media Art (l’organizzazione che lo gestisce, ndr), una joint venture per favorire la diffusione dei contenuti audiovisivi dei nostri clienti (tv locali, fornitori di contenuti televisivi nazionali, visual radio ma anche solo radio)”, osserva Stefano Cionini, di Consultmedia, struttura di competenze a più livelli in ambito mediatico, la cui Area Radio Tv 4.0 ha negli ultimi anni proposto numerose iniziative per favorire l’integrazione tra la radiotelevisione via etere e quella IP.
“Nelle prossime settimane presenteremo ufficialmente l’accordo con INTV prospettando le varie opzioni”, chiosa Cionini. (M.L. per NL)

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