Ne abbiamo parlato diffusamente venerdì scorso nel convegno riservato ad un selezionato gruppo di addetti ai lavori a Ferrara, presso il polo tecnologico 22HBG-Elenos-Itelco, organizzato insieme a Consultmedia ed a questo periodico: gli smart speaker non saranno solo la centrale di comando della domotica, ma anche lo snodo dei contenuti multimediali.
Appunto: non solo sonori (con podcasting in testa, nuova frontiera radiofonica), ma anche testuali e visuali.
Così, mentre Echo di Alexa è già predisposto nella sua versione visual, a breve sarà upgradato anche lo s.s. Google Home, il cui assistente che, peraltro, governa altri altoparlanti intelligenti visual come quello di Lenovo e di JBL (che ha aperto i preordini di JBL Link View da $ 249,95 con una data di spedizione prevista del 3 settembre 2018).Nel merito del design, JBL ne ha scelto uno leggermente diverso rispetto a quello di Lenovo, anche se, in termini di funzionalità, questi dispositivi sono praticamente gli stessi. L’unica sottile differenza è che la Link View di JBL presenta uno schermo HD da 8 pollici (a differenza dello smart display di Lenovo, JBL non ha in programma una versione più grande da 10 pollici).
Il device ha due altoparlanti da 10W e il solito supporto per Bluetooth, oltre al protocollo Chromecast di Google.
Lo smart speaker JBL è splash proof e quindi può essere utilizzato per guardare i video delle ricette di YouTube in cucina, dispone di una fotocamera frontale da 5 MP per le chat video e di un interruttore per la privacy che consente di spegnere la fotocamera e il microfono.
Gli esempi riportati sono illustrativi della reale funzione del display sugli smart speaker: non il tentativo (che peraltro sarebbe fallimentare ab origine) di sostituire la tv (che rimarrà dominatrice dei contributi visivi nell’indoor), bensì la necessità di favorire l’interazione per use experience cross-mediali sempre più presenti nelle abitudini degli utenti.
Oltretutto, posta la sua natura di interfaccia con i device smart, l’altoparlante intelligente dotato di display favorisce naturalmente la gestione di ricerche attraverso approcci multimediali e verso contenuti eterogenei in rete.
Nondimeno, la presenza del display favorirà lo sfruttamento del device anche come piccolo schermo televisivo, con ulteriore spinta della fruizione dello streaming on demand (Spotify, Pandora, YouTube, podcasting in generale), della IP Tv e della visual radio.
Anche perché, come suggerito da Morgan Stanley, è altamente probabile un futuro prossimo (10 anni) con uno smart speaker evoluto in ogni abitazione. (M.L. per NL)