TuneIn (ri)apre alle nuove emittenti: nasce TuneIn On Air per dare loro lo stesso spazio (a pagamento) delle stazioni maggiori. Obiettivo: diventare la nuova piattaforma per le piccole stazioni, offrendo loro 30 mln di utenti potenziali.
Dopo le vicissitudini giudiziarie in UK (e non solo) in tema di diritto d’autore, era un po’ che non si sentiva parlare di TuneIn, il più grande aggregatore di flussi streaming radiofonici al mondo, con corsie preferenziali su 200 piattaforme di distribuzione di contenuti audio live, come Google, Amazon, Apple, Sonos e sui principali sistemi operativi di smart tv (a partire da Samsung) e molti dashboard di connected car (come Tesla e Volvo).
Tanto che qualcuno aveva addirittura parlato di crisi di identità, dovuta anche ad asserite forme di arretratezza tecnologica di TuneIn rispetto ad altri collettori radiofonici.
Nuovo modello di business con TuneIn On Air
In realtà TuneIn stava semplicemente aggiornando il proprio modello di business. Non solo nella direzione dell’emergente podcasting, dove pure TuneIn è player di tutto rispetto, con un grande catalogo di produzioni disponibili sulla sua applicazione (5,7 milioni di podcast, ascoltabili anche offline).
Il mercato degli account di TuneIn
La novità è forse connessa al lungo stop (risalente al 2018) all’inserimento di nuove stazioni nel noto aggregatore.
Una decisione che, almeno in Italia, per un certo periodo aveva generato un piccolo mercato di transazioni di account, tra emittenti interessate a cederlo e nuovi entranti ad acquisire esposizione mondiale (ancorché limitata agli utenti di TuneIn).
Amplifier
TuneIn On Air è la nuova proposta dell’aggregatore californiano che, attraverso la piattaforma di promozione Amplifier, fornisce a fornitori di contenuti audio emergenti, stazioni minori, spesso non profit, gli stessi strumenti di migliore distribuzione (attraverso la promozione della citata offerta Amplifier) delle principali emittenti sulla sua storica app.
$ 249 USD al trimestre
L’accesso non è gratuito, anche se il trattamento è competitivo rispetto alle normali tariffe: occorre infatti corrispondere $ 249 USD al trimestre per ogni emittente (ma vi sono offerte specifiche a tariffe ulteriormente ridotte per organizzazioni senza scopo di lucro e istituzioni accademiche).
Platea di 30 milioni di utenti
“Questa offerta rappresenta la prima iniziativa di TuneIn nelle soluzioni per i content provider per garantire loro la stessa visibilità delle principali emittenti su una platea di 30 milioni di utenti“, ha spiegato Jamie Silverstein, Senior Director of Strategy and Business Operations di TuneIn.
Connected
“Grazie a TuneIn On Air, le internet radio che prima erano accessibili solo dal sito Web ora lo saranno istantaneamente tramite un semplice comando vocale su uno smart speaker da cucina supportato da TuneIn o nel sistema di infotainment di un’auto. Senza bisogno di istruzioni o download“, ha sottolineato Silverstein.
Comunità di broadcastar
“Il panorama della radio e dell’intrattenimento audio si sta trasformando rapidamente. TuneIn On Air dimostra quanto siamo profondamente impegnati nell’innovazione in base alle esigenze della comunità dei broadcaster, indipendentemente dalle dimensioni”, ha affermato il manager.
Rivitalizzare le emittenti minori
“Uno degli obiettivi di TuneIn On Air è quello di rivitalizzare le emittenti indipendenti fornendo loro un modo semplice e facile da usare per aumentare notevolmente la loro distribuzione attraverso l’audio digitale”, spiega Andrew Bock, Chief Industry Evangelist di TuneIn.
TuneIn: come la vecchia FM
“Le stazioni minori svolgono un ruolo importante e insostituibile nelle loro comunità. Attraverso la piattaforma TuneIn On Air, stiamo offrendo a queste voci un percorso chiaro per espandere e far crescere il pubblico attraverso la distribuzione digitale“, ha concluso Bock. (E.G. per NL)