Tozzo (S+): Oggi con l’analogico dobbiamo far conoscere e consolidare il brand, perché nel digitale sarà molto difficile.
Mai stato quello delle grandi potenze: piuttosto ho ottimizzato le antenne e pulito i canali.
Con il DAB occorrono impianti con 8 o 16 antenne, non due come stanno facendo a Milano.
Settanta emittenti hanno il nostro canale nella propria offerta HBBTV con software da noi sviluppato.
Dove non hai presenza commerciale è inutile essere diffuso.
Costi energia, il giro di tavolo degli editori italiani
Termina con l’intervista a Claudio Tozzo di Studio+ il giro di tavolo degli editori con i quali abbiamo parlato della situazione drammatica dei costi dell’energia e delle sfide che attendono le emittenti italiane nel mondo digitale.
Il caso Tozzo
Nel caso di Tozzo, entusiasta e inarrestabile, la discussione ha toccato molteplici argomenti: dalle interferenze adriatiche, di cui abbiamo dato conto con apposito articolo alla HBBTV , mentre non è mancato un giro virtuale degli studi di Desenzano del Garda, con tanto di dimostrazione di una super consolle per DJ in grado di mixare i videoclip.
L’intervista
(Newslinet) – Iniziamo da un breve aggiornamento sull’infrastruttura ad alta frequenza di S+ e 607080.
(Claudio Tozzo) – A oggi ho circa 80 ripetitori tra le due reti, oltre a cui vanno aggiunte le frequenze di Studio+ Ibiza.
Consolidare il brand
(NL) – Perché hai continuato a comprare impianti FM, anche sapendo che il valore degli stessi stava crollando?
(C.T.) – Perché oggi dobbiamo consolidare il brand, in modo che poi nel mondo digitale sia riconosciuto e cercato. Devi emergere, devi affermare il tuo marchio oggi, perché nel mondo indifferenziato del digitale sarà molto più difficile.
Centinaia di canali concorrenti
La moltiplicazione dei canali? Il DAB non è un problema, va solo ad aggiungersi al web, alla radiovisione: è logico che dobbiamo essere anche lì, ma è complementare a tutti gli altri canali. Quale piattaforma diventerà più importante non lo posso decidere io. Peraltro, noi abbiamo investito molto anche nella televisione.
HBBTV
(NL) – Parli del canale sul DTT?
(C.T.) – Sì, ma anche della piattaforma HBBTV. Abbiamo realizzato il software per la gestione dell’HBBTV e abbiamo deciso di darlo ad altre televisioni. Oggi si tratta di circa 70 emittenti locali, stazioni poste tra il 10 e il 19, numerazioni importanti. Nei loro servizi di HBBTV figura sempre il nostro on-demand, quello di Studio+, un altro modo per consolidare il brand.
Sinergie
(NL) – Fornite il software in cambio dell’inserimento nelle loro directory di canali on-demand.
(C.T.) – Ho iniziato tardi a fare la televisione, nel 2019. Quindi ho deciso che lo avremmo fatto bene. Poi è arrivata la pandemia: sull’onda di Infinity, di Discovery+ e di RAI Play mi sono detto che anche una radio locale doveva avere il suo on-demand. Quando la piattaforma è stata pronta ho iniziato a proporla alle televisioni, a cominciare da Telenuovo in Veneto.
Software House (music)
(NL) – Quindi sviluppate software in proprio?
(C.T.) – Certo, anche tutta la messa in onda era stata creata da noi nel 1984. Oggi siamo l’unica radio mixata d’Italia, 24 ore al giorno.
Statistiche che non perdonano
(NL) – Avete un regista o i conduttori gestiscono tutto da soli?
(C.T.) – È il computer che gestisce tutto: il conduttore è al servizio del computer. Ora, dato che i nostri ascoltatori sul web sono molto numerosi, abbiamo spesso picchi di decina di migliaia di utenti. Ho quindi creato un sistema di statistiche che mi dicono quanti ascoltatori ho adesso, quanti ne avevo quindici minuti fa e quanti la settimana scorsa alla stessa ora.
Il sacro fuoco
Chi è in onda ha il fuoco sotto… Vedi qui? (siamo in video call N.d.R.) Ecco in questo istante Studio+ ha il 12% di ascoltatori più della settimana scorsa, vuol dire che il programma è centrato o anche che la musica è giusta. Ma ovviamente accade anche il contrario.
Stringhe di comando
(NL) – Che angoscia per i conduttori!
(C.T.) – Vedi, qui il numero assoluto? E’ il trend. Questa invece la stringa di comando che passo alla regia video per attivare...
(NL) – … Ok, ok, oltre che DJ ed editore sei anche un softwarista: abbiamo capito.
Radiovisione
(NL) – Come funziona la vostra radiovisione?
(C.T.) – Abbiamo creato un layout per ogni trasmissione, selezionabile dal sistema di messa in onda. Perché Studio+ ormai non è una radio o una televisione, è un media completo. E in quanto al video non mando in onda solo alcuni programmi o playlist scorrelate dalla radio: proprio come RTL 102.5, mando in onda tutto.
Polverizzazione
(NL) – Il crescere del numero di emittenti (ora anche col DAB) sta causando una eccessiva polverizzazione, con conseguenze negative sulla raccolta pubblicitaria?
(C.T.) – No, anche perché se non si hanno venditori è inutile essere diffusi. Se non vendo a Roma non venderò neppure domani anche se mi sentissero in un multiplex. Forse se mi chiamano a fare qualche evento le cose potrebbero cambiare: ma senza commerciali in loco nessuno di Roma verrà a comprare pubblicità da me. È dove hai una rete commerciale che vendi.
Rete commerciale
(NL) L’editore di Radio Bruno ci diceva che vende e può sopravvivere solo chi e’ rilevato da TER.
(C.T.) – Se parliamo della pubblicità nazionale è corretto, devi avere dei numeri. Per quella locale contano gli ascolti, ma anche la rete commerciale locale. E ricordare che la gente oggi ti ascolta in FM checché ne dicano tanti. Sai quante auto vecchie ci sono?
I costi dell’energia
(NL) – Parliamo del costo dell’energia.
(C.T.) – Ho fatto il calcolo. È quasi raddoppiato. Ma non sono mai stato quello delle grandi potenze, ho sempre preferito cortine da 12 antenne, potenze basse e grande pianificazione.
L’importanza di un canale pulito
Per dire, sulla costa romagnola ho comprato e spento tutte le frequenze su 95,5 (in qualche caso le ho utilizzate a bassa potenza per coprire piccole zone d’ombra), ma sostanzialmente ho lavorato sulla pulizia del canale. Con poco riesco a fare quello che altri fanno con grandissime potenze. Sono processi a volte lunghi: a Milano siamo passati da 93.3 a 93.4 in varie fasi, concordando l’operazione con RAI, per esempio. Parlo di molti anni fa.
(NL) – Pulire le frequenze e abbassare le potenze è dunque la strategia…
(C.T.) – Si ma è un procedimento lungo, andava fatto prima. Come ha fatto Lorenzo Suraci. Vai a vedere tutti i 102.5 che ha comprato: mica li ha tenuti accesi tutti.
Riduzioni di potenza
(NL) – Pensate di fare riduzioni di potenza?
(C.T.) – Non credo, perché siamo già ottimizzati al massimo. In ogni caso, oggi è meglio aumentare le antenne e ridurre le potenze: il risultato è uguale, nessuno può dire nulla perché in sostanza si esce con lo stesso segnale.
Pochi dipoli per il DAB
(NL) – E’ fattibile?
(C.T.) – Certo, in alcune postazioni le antenne sono già ottimizzate. Ma non ovunque. Se guardo a quanto stanno facendo con il DAB…; va bene, sono autorizzazioni provvisorie, ma a Milano hanno montato solo due antenne (il riferimento è alla postazione di Via Silva, in quanto da Torre Sempione è utilizzato il sistema VHF con molti pannelli in circolare, che era del canale tv G, Ndr)!
8 o 16 antenne
Con il DAB bisogna montarne 8 o anche 16. Tutti progetti che vanno ovviamente calcolati con un occhio ai PDV. Dobbiamo puntare al massimo da ciascun impianto, nel rispetto dei PDV.
Burocrazia
(NL) – E a livello burocratico ?
(C.T.) – Le autorizzazioni devono dartele in 60 giorni. Poi bisogna fare l’impianto e poi le misure. Bisogna lavorarci. Ma si può fare. (M.H.B. per NL)