Torna on-air, anzi, on-line, Radio Varese, "la radio delle tre scimmie" (che, in contrasto con la classica immagine, "vedono", "sentono" e "parlano") sul cui asset nacque nel 1990, a ridosso della legge Mammì, l’attuale Radio Padania.
Tra le prime emittenti di Varese nel 1976 (la prima in assoluto fu, tre anni prima, Radio Sacromonte, l’attuale Otto FM), Radio Varese presidiò la "solita" frequenza vicino ai 100,880 MHz (la frequenza su cui erano tarati i trasmettitori FM dei cingolati americani della seconda guerra mondiale, utilizzati dalla maggior parte delle emittenti libere della prima ora), tarando l’emissione a 100,7 MHz. La storica sede di Via Wagner a Varese fu teatro dalla seconda metà degli anni ’70 fino al 1989 di un tripudio di contributi informativi, posto che Radio Varese si caratterizzò sempre con un forte impegno sulle news e sulla cultura. Poi l’acquisto della Lega e la mutazione formale e sostanziale in Radio Varese-Lega Lombarda, affogato poi in Radio Padania (e/o Radio Padania Libera), che (la questione sollevò diverse perplessità giuridiche) presentò domanda ex L. 223/1990 per l’ottenimento di una concessione di carattere comunitario in ambito nazionale pur servendo solo una parte della Lombardia (nemmeno Milano!). E decisamente non fu più la stessa cosa. I contenuti raffinati di Radio Varese lasciarono spazio alle urla celtiche, alle polemiche su "Roma ladrona", agli estremismi padani ed alle purtroppo frequenti volgarità cui non tutti si sono mai abituati. Ora la Radio Varese di quegli anni torna sul web, con la partenza a regime prevista per l’autunno 2014 la ripartenza a pieno regime. Il ritorno sarà festeggiato domenica 18 maggio alle 19 al Twiggy Café di Varese con un aperitivo per lanciare l’iniziativa e raccogliere fondi. La radio sarà fruibile in streaming ed in poadcasting su www.radiovareseweb.org. L’epopea di Radio Varese fu raccontata qualche anno fa (2002) nel libro «Radio Varese Centoesettecento. L’unica radio libera dell’occidente occupato», col contributo di ex conduttori dell’emittente (tra i quali Roberto Maroni e Massimo Donelli). Pubblicazione che, in verità, secondo chi scrive, non restituiva l’esatta immagine dell’emittente di quegli anni. Come ricorda il quotidiano Varese News, "Nel 2012 Tiziana Schiavoni, una delle storiche voci della radio e studentessa in Scienze della Comunicazione presso l’Università dell’Insubria di Varese, cerca testimonianze per la sua tesi di laurea «Radio Varese sul web, uno studio di fattibilità fra l’epico e l’ipotetico» e in questo modo riconnette l’esperienza della radio a quella del libro e rinfocola l’entusiasmo di un gruppo di ex conduttori che aveva immaginato ancora di poter far rivivere la storica Radio Varese. Il risultato dello studio è che Radio Varese Web è un progetto possibile e nel giro di poco tempo viene costituita un’associazione di promozione sociale a cui fa capo la nuova redazione e l’emittente web. L’associazione è costituita in parte da ex conduttori di Radio Varese ma la maggioranza dei membri è costituita da una nuova leva di giovani fra i 20 e i 35 anni. Un mix generazionale entusiasmante e necessario; per poter comunicare con i nuovi linguaggi della rete ma anche per non dimenticare e escludere quel modo di fare “radio libera” che ha contraddistinto la storia di Radio Varese". I ritorni, in realtà, quasi sempre tradiscono le forti aspettative fondate sui bei ricordi. Speriamo che questa volta non sia così. (M.L. per NL)