Il 44,45% di RCS in Finelco, il gruppo che controlla Radio Montecarlo, Radio 105 e Virgin Radio Italy, sembra far gola a tanti. Anche se l’altro socio forte, la famiglia Hazan, scrive oggi il quotidiano economico-finanziario MF (Class Editori), non intende fare un passo indietro, da mesi si parla di un possibile riassetto azionario.
Anche perche’ il gruppo editoriale di via Rizzoli, alle prese con la ristrutturazione e l’aumento di capitale da 500 milioni che scattera’ lunedi’, e’ intenzionato a rivedere il portafoglio partecipazioni e la quota del polo radiofonico sembra tra le piu’ facilmente cedibili. Secondo quanto riportato da MF, il dossier Finelco starebbe girando su piu’ tavoli: da Mondadori (che ha dichiarato apertamente di voler sviluppare il business radio affiancando altre emittenti alla propria R 101, dalle deludenti performance) a Radio Dimensione Suono. Proprio RDS, che fa riferimento all’imprenditore romano Edoardo Montefusco (foto), secondo quanto riferito a MF-Milano Finanza da fonti vicine all’operazione, starebbe valutando il rafforzamento della presenza sul mercato (attualmente viaggia su una media giornaliera di 4,76 milioni di ascoltatori ed e’ tra i top 5 del mercato italiano), affiancando altre stazioni. L’operazione potrebbe essere effettuata dalla stessa RDS (60 milioni di fatturato) assieme un partner finanziario, molto probabilmente un fondo di private equity, che affiancherebbe l’emittente non solo in questo affare, ma anche nella ricerca di altri target (l’obiettivo di Montefusco sarebbe quello di trasformare la propria azienda da broadcaster company a entertainment company, con interessi marcati per social, eventi e mondo 2.0. pur mantenendo al centro il medium radio). In realtà, il collegamento tra l’interesse di Montefusco a rafforzarsi nel settore radiofonico (anche per favorire la crescita della propria concessionaria RDS Advertising) e quello di RCS di cedere le quote possedute in Finelco non è stato esplicitato e, francamente, appare poco credibile che l’editore di RDS possa "accontentarsi" di essere un mero socio di capitali in un gruppo radiofonico di dimensioni maggiori del proprio, apparendo invece più plausibile un corteggiamento verso emittenti nazionali che potrebbe acquisire completamente e gestire in autonomia sul piano editoriale e commerciale (con Finelco ciò sarebbe difficilmente possibile). In tal senso, potrebbero risultare appetibili quelle stazioni di editori indipendenti che pur collocate in posizioni molto interessanti sul piano degli ascolti soffrono dal punto di vista finanziario, oppure quelle che non riescono a sfondare la soglia di ascolti in grado di determinare un interesse significativo per la raccolta pubblicitaria o, ancora, dotate di una forte identità su un target strategico. (M.L. per NL)