Radio. TER non esiste più: via la nuova ERA. Ottino (GEDI) nuovo presidente, esce Silvestri (Radio 24). La società sarà socia di Audiradio.

ERA

Primo passo (formale) per la sostituzione del MOC (Media Owner Committee) TER nel JIC (Joint Industry Commitee) Audiradio: ERA – Editori Radiofonici Associati – sarà la nuova denominazione della s.r.l. Tavolo Editori Radio.
La quale dismetterà il ruolo di gestore dell’indagine ufficiale sull’ascolto radiofonico a favore della newco Audiradio, di cui diverrà socia insieme ad UPA (Unione Pubblicitari Associati) ed UNA (Aziende Comunicazioni Unite), rispettivamente investitori pubblicitari e centri media.
Nell’ambito del cambio di denominazione, Federico Silvestri (Radio 24 – Il Sole 24 Ore), che negli ultimi tre anni è stato il presidente del TER, lascia il posto a Carlo Ottino (Elemedia – GEDI), già presidente del PER – Player Editori Radio (una sorta di spin-off del TER che gestisce l’aggregatore di flussi streaming delle radio iscritte all’indagine), fino all’avvento di Alberto Mazzocco.

ERA UNA UPA

“Diventa oggi ufficiale ERA – Editori Radiofonici Associati Srl, la nuova denominazione di TER – Tavolo Editori Radio Srl. ERA curerà per conto degli editori radiofonici italiani la costituzione del nuovo JIC (Joint Industry Committee, definizione di un ente rappresentativo dell’industria dei mezzi di comunicazione, con soci editori, investitori pubblicitari, agenzie e centri media, ndr) creato con UPA (in rappresentanza degli investitori pubblicitari) e UNA (centri media) per la rilevazione degli ascolti radiofonici in Italia per i prossimi anni”, spiega una nota di ERA ex TER.

RAI di nuovo in pista

Ovviamente, per l’anno 2024, ERA continuerà a gestire l’indagine di ascolto in corso e, come aveva anticipato in esclusiva settimana scorsa NL, “il Consiglio di Amministrazione ha accolto con piacere la proposta del socio RAI di reintegrare i suoi tre consiglieri cooptando Roberta Lucca, Flavio Mucciante e Marco Robbiati”.

I saluti

“Ringrazio, a nome del Consiglio di Amministrazione, Federico Silvestri per aver svolto con grande professionalità il ruolo di Presidente della nostra società in un periodo di ampia trasformazione e crescita del nostro settore”, è stato il primo commento nel nuovo presidente Carlo Ottino.

La nuova fase

Il quale ha aggiunto: “Parte adesso con la creazione del JIC (Audiradio, ndr) un’altra importante fase per il comparto radiofonico che si allinea a tutte le currency del mondo media. Continueremo a fornire il nostro contributo per consolidare il valore strategico della radio e cogliere al meglio i cambiamenti e le opportunità attuali e future del mercato”.

Sistema integrato di JIC

Audiradio, a sua volta, entrerà a far parte del Sistema Integrato di JIC, dove il mondo di Auditel, Audicom e Audiradio si coordineranno tra loro e condivideranno degli asset di ricerca, lavorando con regole e parametri comuni per la lettura delle campagne adv e dei programmi trasversali a tutti i mezzi.

Come Sergio volle

Settimana scorsa scrivevamo che la nuova Audiradio, di fatto, fosse il (quasi completo) coronamento degli intenti dell’a.d. di RAI, Roberto Sergio, principale fautore della ricostruzione del modello di rilevazione degli ascolti radiofonici italiani.

RAI nell’indagine JIC 2025: la dichiarazione di Sergio

Ci siamo incontrati con gli altri editori e stiamo lavorando per approdare tutti in un JIC (Joint Industry Committee), a partire dal 2025. E RAI ne farà parte”.

Nessun rientro nel TER, ma…

Così aveva dichiarato l’a.d. Roberto Sergio a gennaio 2024, anticipando la partenza di Audiradio.

RAI sine qua non

“Nessun rientro nell’attuale TER, quindi, ma partecipazione alla creazione di una nuova piattaforma di rilevazione degli ascolti moderna e adeguata ai tempi, come richiesto peraltro da Agcom e con l’importante coinvolgimento di UPA”, aveva chiarito Sergio.

Prospettive di lettura

Al tempo commentammo la notizia osservando come, a prescindere dalla sua importanza per la risoluzione di una querelle che non aiutava il settore (quella dell’uscita di RAI dal TER), l’informazione avesse due differenti angolazioni di lettura.

RAI non rientra nell’attuale TER, ma in un TER con compagine allargata

Prima lettura. Roberto Sergio, rimanendo sul convincimento originario, non intendeva rientrare nella compagine societaria del Tavolo Editore Radio nella configurazione MOC, Media Owner Committee (cioè società partecipata solo da una componente del mercato, gli editori radiofonici).

Le condizioni di Sergio

Lo avrebbe fatto solo quando la società si fosse trasformata in JIC, Joint Industry Committee, cioè una società partecipata dall’industria radiofonica nel suo complesso, comprensiva degli utilizzatori finali dei dati ed i pubblicitari.

Società di rilevazione ex novo

Seconda lettura. Una interpretazione più restrittiva vedeva invece RAI partecipare ad una società di rilevazione costituita ex novo, che avrebbe preso il posto del Tavolo Editori Radio, ovviamente in configurazione JIC.

Lungimiranti

Società che, dichiarammo, avrebbe potuto chiamarsi proprio Audiradio, “per riprendere il discorso da dove si era interrotto col default della società di rilevazione che aveva dato il via, dopo un difficile parto, all’attuale TER”.

Chiarimenti

Sulla scorta di ciò, avevamo chiesto chiarimenti a RAI, interpellandola anche su un altro aspetto importante dell’affermazione del suo a.d. Il quale, come di consueto, ci aveva risposto prontamente e direttamente.

I desiderata dell’a.d. RAI

“I temi che più mi stanno a cuore sono due – ci aveva dichiarato Sergio –. Da un lato, l’assetto societario che deve essere un Joint Industry Committee per garantire trasparenza e integrazione di tutti i soggetti in campo. Dall’altro, conseguentemente, la metodologia della ricerca”.

New Audiradio

“Per come la vedo io, dovrà nascere un nuovo soggetto societario JIC, che dovrà vedere il coinvolgimento e la condivisione di intenti con UPA e Agcom. E che potrebbe chiamarsi Audiradio, in linea con le altre ricerche (Auditel, Audiweb, ndr)”, aveva anticipato a NL l’a.d. RAI.

Nel 2024

Nel corso del 2024 RAI, dunque, non sarebbe stata rilevata, anche se le sue reti sarebbero state comunque accertate, anche se con un dato non deducibile, perché immerso nel generale “altri”.

La mancata iscrizione di RAI a TER 2024

La mancata iscrizione di RAI all’indagine RadioTER 2024 non avrebbe, in sostanza, alterato il perimetro omogeneo della rilevazione, anche se il contributo d’ascolto delle reti della concessionaria pubblica sarebbe stato inidentificabile, in quanto annegato nel dato generale delle emittenti non iscritte (Radio Maria, Radio Radicale ed  altre radio locali, anche di peso d’ascolto significativo, come la superstation Radio Radio).

I dati del 2° semestre e dell’intero 2023

Avevamo tratto tale convincimento dalle dichiarazioni rese dal presidente del Tavolo Editori Radio, Federico Silvestri, a margine della definizione delle date di pubblicazione di RadioTER 2023, con tutti i dati del 2° semestre e dell’anno intero.

Indagini 2023 concluse l’11/12/2023

“Con riferimento all’indagine principale, relativa all’ascolto nel giorno medio, nei 7 giorni, nonché l’ascolto nel quarto d’ora e la durata dell’ascolto, realizzata da GfK Italia e Ipsos, le rilevazioni del secondo semestre 2023 e dell’anno intero 2023 si sono concluse l’11 dicembre u.s.; l’11 dicembre u.s. si sono concluse anche le rilevazioni della seconda wave dell’indagine parallela realizzata da Doxa”, spiegava infatti TER in una nota.

Rilevazione dell’intero universo

“Tali interviste verranno realizzate da GfK Italia e Ipsos e produrranno una fotografia dell’intero universo di ascolto della radiofonia italiana (quindi anche le emittenti non iscritte, RAI in primis, ndr) e, per tutte le emittenti iscritte a Radio TER 2024, i dati degli ascoltatori nel giorno medio, nei 7 giorni, nonché l’ascolto nel quarto d’ora e la durata dell’ascolto”.

La traduzione

Tradotto: ci sarebbero stati due dati, uno nero ed uno bianco. Sarebbe stato ovviamente impossibile ricavare il dato RAI, ma l’indagine in questo modo non avrebbe potuto essere tacciata di mancata rappresentazione del quadro generale d’ascolto.

Innaturale senza RAI

Tuttavia, oggettivamente, una rilevazione senza i dati delle radio pubbliche non sarebbe stata naturale e, diciamola tutta: non pienamente credibile.

Le misure correttive

Di qui l’evidente rincorsa per costituire il JIC Audiradio affinché potessero essere conciliate le istanze dei pubblicitari per l’innovazione del sistema di accertamento degli ascolti, con le prescrizioni Agcom volte ad affidarlo ad un ente rappresentativo dell’intera industria radiofonica attraverso un sistema ibrido di rilevazioni dichiarative (interviste CATI) ed elettroniche, nella direzione auspicata da RAI.

Meter

Ed è proprio quest’ultimo punto – quello della rilevazione elettronica – che necessita di definizione per concludere il disegno di rinnovamento che sarà introdotto da Audiradio.

SDK

A quanto risulta a NL, in pole position vi sarebbe l’impiego della soluzione SDK integrata al metodo dichiarativo (CATI, CAWI o diari, anche se quasi certamente si proseguirà col primo) nell’interesse della radiofonia locale, che da un sistema esclusivamente elettronico sarebbe penalizzata.

TER verso CATI-CAWI

Per questo motivo, “con ogni probabilità, la nuova indagine – aveva riferito mesi fa a NL una fonte TER – si baserà su un sistema ibrido frutto della combinazione di metodi di rilevazioni dichiarativi (CATI, CAWI, diari).

Più SDK che meter

Ma non con un meter, bensì col sistema  SDK  (Software Development Kit), già impiegato da Audiweb, che contribuisce alla rilevazione Audiweb Daily/Weekly”.

Cosa è il Software Development Kit

Il Software Development Kit di Nielsen (SDK), inserito dagli editori iscritti al sistema in video, pagine e applicazioni, restituisce dati censuari sui volumi della fruizione di tutti i contenuti online distribuiti tramite differenti piattaforme.

Finalità

Il metodo SDK consente di integrare gli strumenti di misurazione nei contenuti digitali indipendentemente dal device utilizzato per la fruizione del contenuto e consente la coerente attribuzione di tutte le audience rilevate, anche quando riferite a contenuti editoriali fruiti in applicazioni mobile di terzi, alla fruizione di video su differenti piattaforme, alla modalità Facebook in-app mobile browsing, Facebook Instant Article Google AMP.

Contenuti statici e dinamici

Più in dettaglio, l’SDK può rilevare sia contenuti statici (pagine) che contenuti video live e on-demand ed è disponibile per browsers ed applicazioni iOS ed Android.

Dati censuari

Inoltre, nella raccolta dei dati censuari vengono utilizzati dei filtri in grado di identificare traffico non umano, così da registrare esclusivamente il traffico proveniente da browser e applicazioni, sia esso contenuto testuale o video.

La propulsione RAI

Siamo certi, comunque, che anche su quest’ultimo nodo, RAI avrà un importante ruolo propulsore per la migrazione verso il modello Audiradio dell’indagine TER. (E.G. per NL)

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