Il comunicato del Tavolo Editori Radio pubblicato in anteprima da NL, secondo molti lettori, avrebbe portato più domande che risposte.
La nostra redazione è infatti stata bersagliata da commenti che si riassumono in due quesiti principali: 1) TER 2024 sarà impostata come TER 2023?; 2) le condizioni di accesso a TER 2024 non cambieranno pertanto rispetto a TER 2023?
Cui si sono aggiunte le prevedibili domande circa le modalità di adeguamento metodologiche (meter+CATI, CAWI, diari?).
Per cercare di dipanare i dubbi, NL ha quindi interpellato il Tavolo Editori Radio, che ha risposto immediatamente all’invito.
Un passo indietro
Riassumiamo i fatti.
Ieri TER ha anticipato a NL un comunicato, diffuso poco dopo la nostra pubblicazione, in cui, premettendo di essere “l’unico riferimento di misurazione della radiofonia italiana”, confermava di aver “confermato la volontà e disponibilità ad adeguarci alle indicazioni e prescrizioni (di Agcom, ndr) per l’adozione del modello e della struttura del JIC e a recepire le indicazioni relative alla evoluzione metodologica”.
Formalità
Una precisazione che avrebbe potuto apparire formale (ed infatti da alcuni commenti postati sui canali social così è parso a taluni), ma che in realtà sottintende un fatto non di poco conto: Tavolo Editori Radio non avrebbe impugnato al TAR la delibera Agcom, impegnandosi quindi ad ottemperarvi.
Le prescrizioni Agcom
A riguardo ricordiamo che Agcom, con la delibera 202/23/CONS aveva prescritto la trasformazione del TER da MOC (Media Owner Committee), in quanto società partecipata solo dai rilevati stessi, a JIC (Joint Industry Committee), cioè popolata da tutti gli attori del mercato di riferimento (pubblicitari in testa) e l’adozione di un metodo di rilevazione ibrido.
Situazione attuale impone interventi non procrastinabili
“La situazione attuale, in considerazione degli ultimi avvenimenti che riportano la società di rilevazione degli ascolti radiofonici al centro di un acceso dibattito in cui vengono messi in discussione la metodologia e la trasparenza dei dati, rende non più procrastinabile un nuovo intervento in grado di aumentare il livello di trasparenza sia sotto il profilo della governance, che della metodologia di rilevazione della produzione del dato”, scriveva l’Agcom nel provvedimento.
Dentro UPA e UNA
“Nell’attuale configurazione societaria di TER si riscontra tuttora l’assenza della componente di mercato, quale l’associazione degli utenti di pubblicità UPA e delle agenzie rappresentate in UNA, a dispetto delle più volte richiamate disposizioni dell’Autorità sulla necessità di garantire la massima apertura della compagine societaria delle società di rilevazione a tutte le componenti dei mercati, al fine di rendere le indagini rappresentative dell’intero settore di riferimento“, continua Agcom nel provvedimento.
Subito JIC e meter
Agcom aveva quindi ritenuto opportuno, “sulla scorta delle considerazioni sopra svolte, di rivolgere ulteriori raccomandazioni alla società TER affinché la misurazione degli ascolti del settore radiofonico si adegui progressivamente a quegli obiettivi delineati nell’atto di indirizzo di cui alla delibera n. 194/21/CONS”, procedendo “alla costituzione di un JIC e all’adozione di una metodologia di rilevazione tecnologicamente affidabile, anche in forma ibrida”.
Canale di dialogo con UPA ed UNA
E infatti, col secondo aspetto rilevante della comunicazione, Tavolo Editori Radio ha confermato l’apertura di “un canale di comunicazione con le componenti del mercato (UPA e UNA)”, che sono state invitate “formalmente all’apertura di un tavolo di discussione finalizzato alla costituzione di un JIC e all’individuazione congiunta dell’evoluzione della metodologia di rilevazione”.
Passaggio da MOC a JIC avviato
Invito cui “UPA e UNA hanno prontamente e positivamente aderito”, tanto che è “già stato dato il via a una fitta serie di incontri per la definizione di una road map utile a favorire un ideale passaggio di testimone tra le due currency”.
Dichiarazione che conferma un ristabilito confronto
Tanto è vero che l’obiettivo “è costituire il JIC nel corso del 2024 per dare vita alla nuova indagine nel 2025″, posto che
“allo stato e sino all’individuazione condivisa di una evoluzione l’Indagine RadioTER è l’unico riferimento di misurazione della radiofonia italiana”.
Le domande
Stanti tali premesse, come detto in apertura, la pubblicazione del comunicato ha sollevato diversi quesiti che sono stati esposti alla nostra redazione e che si riassumono in: TER 2024 sarà impostata come TER 2023? Le condizioni di accesso a TER 2024 non cambiano pertanto rispetto a TER 2023? E come funzionerà la rilevazione “ibrida” imposta da Agcom?
Nuovi limitazioni?
Circostanze non di poco conto, in particolare quella riguardanti l’iscrizioni a TER 2024, se si considera che, nella ridda di indiscrezioni circolate nei mesi scorsi, vi era anche l’ipotesi di ulteriori restrizioni all’iscrizione di emittenti presenti in maniera non sovrapposta con diffusioni via etere in analogico (FM) e digitale (DAB+/DTT) su territori oggetto di rilevazione.
Metodologia ibrida
Altre perplessità esposte riguardano poi le modalità di adeguamento metodologiche (meter+CATI, CAWI, diari?) della indagine adeguata alle prescrizioni Agcom.
Help desk
Per cercare di dipanare i dubbi, NL ha interpellato TER, che ha risposto positivamente all’invito.
Continuità
“TER 2024 andrà in continuità con TER 2023″, ha chiarito a NL il Tavolo Editori Radio, confermando quindi l’immutazione del quadro di iscrizione per l’indagine del prossimo anno rispetto a quella attuale.
Work in progress collegiale
Relativamente alla metodologia futura, il TER ha invece risposto che “non si può dire nulla, perché è oggetto del lavoro e dell’analisi che faranno TER, UPA e UNA”.
Come un JIC
Secondo le regole di un JIC, quindi. (E.G. per NL)