Giovedì si terrà un cda della Tavolo Editori Radio s.r.l., la società che gestisce la rilevazione degli ascolti radiofonici in Italia. Riunione che si preannuncia molto calda, visti i temi all’ordine del giorno. Ne abbiamo parlato con il direttore di Radio RAI Roberto Sergio, sempre molto disponibile con Newslinet.
(Newslinet) – Il 19/9 si terrà il nuovo cda del Tavolo Editori Radio, che si preannuncia infuocato…. Secondo alcuni rumors, a parte RAI che ha già manifestato il proprio disappunto sulle attuali modalità di rilevazione, ci sono almeno altri due superplayer insoddisfatti. Italia Oggi ha parlato di lamentele sulla metodologia da parte di RTL, mentre sono note le remore di Radiomediaset. Cosa potrebbe accadere?
(Roberto Sergio) – Mi auguro possa essere un Cda utile e costruttivo. E’ chiaro ormai a molti di noi che la metodologia di rilevamento degli ascolti alla base dell’indagine Ter ha lacune e soprattutto non appare adeguata ai tempi. Monitorare le abitudini di ascolto della radio di oggi con una indagine basata su interviste telefoniche e domande sul ricordo è limitativo. Rai da tempo solleva dubbi sul valore della ricerca e oggi altri editori sembrano condividere che si debba cambiare marcia. La novità è che questo tema è oggetto di dibattito pubblico. Cosa accadrà lo vedremo il 19. Sicuramente non è interesse di nessuno far saltare la ricerca che è l’unica esistente.
Meter ma non solo
(NL) – Insisterete sull’adozione del meter dal 2020?
(RS) – Insisteremo sull’adozione di tutti quegli strumenti che permettano di valutare e misurare l’ascolto vero delle radio. Il meter è uno di questi, l’analisi degli streaming web e app è un altro. Poi ragioneremo in caso su ascolto volontario e involontario, su come pesarli e sugli eventuali correttivi. Ma in partenza dobbiamo avere quanti più dati possibili.
(NL) – Le tensioni all’interno del TER potrebbero determinare lo spostamento del lancio dell’aggregatore PER, Player Editori Radio, che vede gli stessi soggetti coinvolti?
(RS) – Player Editori Radio è un progetto parallelo che non ha nulla a che vedere con le attività svolte da TER. Non sarebbe intelligente rallentare PER a causa del dibattito in corso in Tavolo Editori Radio.
Da monitoraggio reale possono uscire molte sorprese….
(NL) – A proposito di aggregatori: secondo un campione di 10.000 utenti dell’applicazione FM World, in occasione di rilevanti eventi sportivi RAI schizza al primo posto. Una conferma che il quadro tracciato attraverso il metodo CATI del TER è molto diverso dalla realtà misurata attraverso strumenti scevri dai condizionamenti del ricordo di un brand?
(RS) – L’indagine basata sul ricordo, con interviste telefoniche che durano almeno un quarto d’ora non può rappresentare la realtà vera. Non so caso per caso chi verrebbe premiato o al contrario penalizzato, ma di sicuro da un monitoraggio reale degli ascolti uscirebbero fuori molte sorprese.
(NL) – Tema ibridazione radio-tv, la moda del momento: RAI non doveva partire con la visual radio DTT?
(RS) – Rai è già partita con la visual radio con alcuni programmi di Radio 2, in particolare da lunedì scorso Radio 2 social club è su Rai 2 ogni giorno. Il canale è pronto per essere interamente proposto in tv, grazie ai nuovi studi che sono stati realizzati e ai progetti editoriali coerenti. In Rai in questo momento si sta lavorando moltissimo su contenuti fluidi, nativi multipiattaforma che possano vivere in qualsiasi mezzo. E’ il caso del programma “Viva RaiPlay” che non a caso si produrrà a via Asiago 10. Il contenuto è per definizione radiotelevisivo. Si adatterà poi al singolo mezzo con derive solo tv, solo radio o solo web. L’ulteriore obiettivo è portare l’intera programmazione di Radio 2 su Rai Play a partire dal prossimo anno. (E.G. per NL)