Inizi anni 70. L’alta fedeltà (o meglio l’Hi-Fi) si avvia vero il boom che la caratterizzerà per venti anni buoni. E anche in Italia molte famiglie iniziano a dotarsi di impianto stereo (spesso denominato proprio “lo stereo”). Ma se il pubblico comincia ad interessarsi, l’industria audio guarda gia’ oltre.
Dall’esperienza multicanale alla quadrifonia
Forte dell’esperienza multicanale di alcuni classici del cinema, quali Fantasia (Walt Disney, 1940, registrato in 3 channel stereo a.k.a Fantasound); Ben Hur (1959, 6 Track Stereo magnetici su pellicola 70MM); 2001 Odissea nello Spazio (1968, 6 track stereo/70mm) e Jesus Christ Superstar (1973, 4 track stereo su pellicola 35mm), l’industria dell’Hi-Fi propone la quadrifonia.
Si tratta, in pratica, di aggiungere altri due canali ai normali destro (right) e sinistro (left), detti destra/dietro e sinistra/dietro della sterefonia.
Perche’ quattro canali
L’idea e’ che quando si assiste ad un concerto, in una sala prestigiosa, c’e’ un effetto ambiente preciso, che arriva da tutte le direzioni. I suoni riflessi dalle pareti del teatro; il leggero rumore dovuto alla presenza del pubblico.
Tutte componenti che mancano nell’ascolto stereo, che arriva solo davanti all’ascoltatore. La quadrifonia aggiunge dunque la dimensione spaziale completa all’ascolto della musica.
I mixers
Per quanto riguarda generi piu’ recenti, la quadrifonia permette invece agli artisti al mixer (famoso in tal senso Alan Parsons) di aggiungere valore all’opera registrata (sul tema cfr The Four Sides Of The Moon, dedicato ovviamente al mix del capolavoro dei Pink Floid, ascoltabile qui, utilizzando le modalita’ illustrate piu’ avanti).
Standard incompatibili
Come nella piu’ famosa lotta VHS vs Betamax, anche la quadrifonia ha però un handicap iniziale.
Sono lanciati, quasi contemporaneamente, sul mercato tre sistemi: SQ, QS e CD-4. I primi due utilizzano un sistema a matrice per “encodare” (nell’accezione di “far stare”) quattro canali in due tracce audio. In sostanza, viene usato lo stesso artificio della differenza tra il canale sinistro e quello destro (L-R), che verra’ usato molti anni dopo per lanciare il cinema in Dolby Stereo. Una visualizzazione semplice della tecnica relativamente ai solchi di un disco in vinile e’ presentata in questo disegno:
mentre le equazioni che descrivono il tutto sono (per il sistema QS) le seguenti:
L = 0,92lf + -0.38rf + 0,92lbj + 0,38 rbj
R = 0,92rf + -0.38lf + 0,92rbj + 0,38 lbj
Dove L=segnale registrato sul canale sinistro (left), R sul destro (right), lb e lr sono i canali originali posteriori (left-back e right-back) e j e’ un coefficiente di sfasamento (90 gradi) meglio illustrato qui.
Splendida teoria, risultati… modesti
Semplificando: si inserisce nei tradizionali canali sinistro e destro parte del segnale degli altri tre, attenuato e ruotato in fase.
Tutto bello, in teoria.
Abbiamo avuto infatti negli anni modo di provare numerosi ampli/decoder e quasi sempre la localizzazione del suono era veramente poco chiara.
Quadradisc
Esisteva poi un altro standard, sviluppato dalla JVC e RCA, denominato Quadradisc o CD-4, simile al sistema in cui si trasmette in stereofonia FM: una portante a 30 kHz (quindi oltre lo spettro udibile limitato circa a 20kHz) veniva modulata con il segnale L-R, dando luogo ad una perfetta separazione tra i canali.
Leggende metropolitane
Registrare su vinile frequenze cosi’ elevate poneva, peró, grandi difficolitá e si diceva ai tempi che la portante a 30kHz si sarebbe man mano consumata (per effetto dell’attrito della puntina sui solchi), trasformando il quadradisc in un normale disco stereo.
Si trattava, invero, di una leggenda metropolitana, analoga alla tesi del periodo che affermava che le cassette al CrO2 avrebbero consumato le testine dei mangiacassette.
Prodotti in quadrifonia
In ogni caso, per un breve fortunato periodo degli anni 70, alcuni album di grandissimo prestigio furono registrati in quadrifonia. Un elenco quasi completo (con referenza e tecnologia utilizzata) e’ disponibile qui.
La quadrifonia in Italia
In italia la quadrifonia fu promossa con vigore dalla rivista AudioVisione del prof. Marino Mariani (che la considerava “fulminante”).
E la casa discografica Vedette Records (famosa per essersi inventata un certo 6 fasi superstereo) mise sul mercato parecchi album quadrifonici su cartridge Stereo8 (che in questo caso si chiamavano Q8 o Quad 8)
La quadrifonia alla Radio
Furono tentati anche esperimenti di trasmissione di suono quadrifonico in FM grazie un encoder denominato Matrix H: un sistema a matrice sviluppato dagli ingegneri della BBC. Oppure col Quadraplex System, progettato dall’ingegnere del suono americano Louis Dorren ed adottato come standard per le trasmissioni quadrifoniche in FM.
In Italia alcune sperimentazioni furono effettuate nella seconda metà degli anni ’70 (o al più tardi nei primi anni ’80).
Generalmente furono test sporadici, che non andarono oltre i meri tentativi di sperimentare esoterismi audio di dubbia sfruttabilità commerciale, considerata l’entità del parco ricevitori e la limitatezza dei bacini di utenza degli sperimentatori.
Esoterismi romani
Si ha notizia, a riguardo, di una stazione romana espressamente dedicata alla quadrifonia, denominata Spazio Quadrifonico Hi-Fi FM 95,2 MHz (diffusa anche in televisione sul canale 32 UHF con altri curiosi tipi di sperimentazione – cfr. articolo in foto) che per circa 4 o 5 anni trasmise toni quadrifonici unitamente a lunghe selezioni musicali di vario genere. Purtroppo SQ Hi-Fi non riuscì mai ad avere un segnale “pulito” in tutta Roma, elemento cardine per una emittente che basava la sua emissione sulla fedeltà audio.
Prove tecniche di quadrifonia milanese
Test milanesi furono effettuati anche da GBR International (già nota per sperimentazioni ardite, come l’utilizzo del codificatore Stereo-Dolby in FM) e pare da Radio Studio 105.
Oggi sono comunque diverse le web radio che trasmettono con formati quadrifonici.
Dolby Surround Pro-Logic
La tecnologia a matrici SQ/QS venne poi ripresa nel 1976 da Ray Dolby per dotare il cinema di suono immersivo: il famoso Dolby Stereo e la sua variante consumer, Dolby Surround.
In questo caso, anziche’ due altoparlanti anteriori e due posteriori erano previsti i due altoparlanti anteriori (L e R), uno centrale e uno (o piú) posteriori (surround). Insomma, altoparlanti posizionati diversamente, ma sempre quattro canali ricavati da due tramite matrici.
Come mai il sistema Dolby funzionava meglio della quadrifonia SQ/QS?
Molto semplicemente perche’ Ray ritenne che differenziare tra destra e sinistra per i canali posteriori fosse poco utile. Era invece piu’ importante centrare bene il suono sul dialogo al centro dello schermo. Il che era semplicissimo: bastava mandare il segnale L+R.
Per quanto riguarda i canali posteriori (segnale L-R ritardato estratto con le famose equazioni), si trattava in genere di inviare il rombo di un elicottero, un’esplosione o un vago effetto rumore ambientale. Per cui, se anche la provenienza non fosse stata troppo chiara… who cares?
Dolby Pro Logic
Quello che ci voleva per tirare fuori dalle nmatrici un suono ben direzionato era un po’ di logica: un sistema di amplificazione intelligente della direzione dominante del suono (Steering Logic) resa possibile dalla tecnologia della fine degli anni 80.
I classici quadrifonici degli anni ’70 oggi
Ed é proprio grazie al ProLogic che possiamo oggi finalmente sentire i dischi degli anni 70 come non si e’ mai potuto fare a suo tempo.
E’ sufficiente mettere sul piatto un disco SQ o QS, passarlo dall’amplificatore home theatre di casa settato su Dolby ProLogic II: provare per credere.
Suzanne Ciani
Nel 2018 Suzanne Ciani (la stessa di Hotel Luna, una vera passione del conduttore di Montecarlo Nights a inizio anni ’90). Ciani pare abbia registrato negli anni molte performances in multicanale quadrifonico; tuttavia, solo nel 2018 entrò in contatto con KamranV, un “technology artist”, assiduo collaboratore di Floria Kaps (il salvatore della Polaroid).
Insieme, hanno realizzato un altro progetto impossibile: far rinascere la quadrifonia sotto forma di un 33 giri che gira a 45 giri (insomma, un disco da 12 pollici a 45 giri/minuto). Fornito a 227$, decoder e alimentatore incluso (solo 227 copie stampate).
Va però osservato che il decoder non e’ necessario: basta utilizzare un ampli QS o il Dolby Digital ProLogic II in modalita’ musica. O scollegare i cavetti all’inutile altoparlante centrale.
Test esclusivi
Se vi mancassere i dischi originali, potete provare con qualche registrazione presente su Youtube (cercare “quadraphonic SQ” ), non senza aver prima “testato” il vostro impianto. (M.H.B. per NL – courtesy of Grant Benson)