Techsurvey 2025, Fred Jacobs (Jacobs Media): “La radio AM e FM, nella migliore delle ipotesi, sta arrancando”.
Ma il mezzo cresce in digitale, anche se il suo pubblico invecchia. L’età media dell’ascoltatore è infatti salita di quasi due anni negli ultimi quattro, collocandosi a 58.
Sulle quattro ruote la piattaforma broadcast è ancora dominante (53%), ma in calo, con chi ha un infotainment connesso (soprattutto Android Auto ed Apple CarPlay) che preferisce lo streaming, manifestando una forma di rifiuto verso l’analogico.
Sintesi
Fred Jacobs (Jacobs Media) ha presentato i risultati dell’indagine Techsurvey 2025, che evidenziano un’erosione dell’ascolto radio via etere (AM/FM) nonostante il mezzo presenti parametri vitali ancora stabili.
I conduttori radiofonici di spicco rimangono la principale attrattiva (61%), superando la musica (quanto a valore aggiunto), così come il localismo si palesa come un fattore di differenziazione crescente.
Secondo l’analisi di Techsurvey 2025, l’ascesa delle alternative digitali (podcast, streaming, radio satellitare) è la principale causa del calo dell’ascolto radiofonico tradizionale, che è scesa sui dispositivi AM/FM dal 85% (2013) al 59% (2025), mentre lo streaming, nel medesimo periodo, è aumentato dal 14% al 39%.
Un dato che va letto in relazione anche all’età media degli ascoltatori radiofonici, cresciuta di oltre due anni dal 2021 al 2025 (oggi è fissata a 58).
La Generazione Z ed i Millennials sono gli ascoltatori meno ingaggiati dalla radiofonia; tecnica dove gli smartphone sono ormai dominanti (il 71% usa app radio, player dal sito, aggregatori di flussi streaming radiofonici), anche per la fruizione di reel, sempre più graditi dal pubblico radiofonico.
Viceversa, gli smart speaker da alcuni anni non mostrano più una crescita significativa negli Stati Uniti (nell’ultimo anno sono cresciuti solo dell’1%).
Le smart TV stanno invece diventando hub di contenuti radiofonici (e non solo, ovviamente) a discapito delle ricevitori domestici.
In auto la piattaforma broadcast AM/FM è ancora dominante (53%), ma in calo, con chi ha infotainment connesso (soprattutto Android Auto ed Apple CarPlay) che preferisce lo streaming.
I podcast ed in genere i contenuti differenti (catch up) continuano a crescere, arrivando a conseguire un cospicuo 35% dell’ascolto settimanale.
La radio via etere sta arrancando
“La radio AM e FM, nella migliore delle ipotesi, sta arrancando”.
L’esordio di Fred Jacobs, ceo della società di consulenza strategica Jacobs Media, sui risultati di Techsurvey 2025 (condotto in collaborazione col periodico Inside Radio e Quu, società specializzata nell’integrazione di contenuti video nell’offerta radiofonica), l’attesissima 21a edizione dello studio annuale sulle mutevoli abitudini mediatiche degli utenti più assidui della radio, non era certamente quello che gli editori radiofonici presenti avrebbero voluto ascoltare.
Oggettività
Ma, purtroppo, è l’oggettiva – e niente affatto imprevista (almeno per i lettori di questo periodico) – considerazione di Jacobs.
I parametri vitali [per la radio] sono ragionevolmente stabili, ma si sta verificando un’erosione
Sulla base di 24.525 sondaggi raccolti da 500 emittenti commerciali partecipanti negli Stati Uniti e in Canada tra l’8 gennaio e il 9 febbraio 2025, il presidente di Jacobs Media, Fred Jacobs, ha presentato i risultati di Techsurvey 2025 – di cui questo periodico ha fornito il 16/04/2025 una anticipazione – affermando che “I parametri vitali [per la radio] sono ragionevolmente stabili, anche se si sta verificando un’erosione”.
Non solo pessimismo
Sebbene questo possa sembrare un segnale di pessimismo, Jacobs ha ribadito le opportunità che la radio offre.
Questione di personalità, più che di musica
Per il settimo anno consecutivo, i conduttori radiofonici di spicco sono la principale ragione per cui le persone si sintonizzano ancora sul più antico medium elettronico.
In Techsurvey 2025, il 61% ha citato le personalità come principale motivazione dell’ascolto lineare radiofonico, rispetto al 56% per la musica. Jacobs ha sottolineato con donne, millennials, gen Xers ed appassionati di news & talk siano particolarmente attratti da conduttori radiofonici di spicco.
La radio ha eliminato nel tempo ciò che la differenziava
“In un’epoca di licenziamenti in aumento, potrebbe essere utile alle aziende rendersi conto che un personaggio o un programma amato, non più in onda, è ora una delle principali ragioni per cui alcune persone ascoltano meno”, ha stigmatizzato Jacobs.
Localismo differenziante
Con la crescente concorrenza di fonti audio (e non solo) non radiofoniche, il localismo rimane un fattore di differenziazione chiave. Più della metà degli ascoltatori ha affermato di sentire un legame personale con l’emittente preferita, una tendenza in crescita dopo la pandemia.
Questione di connessione
Alla domanda su come esprimere un consenso o un disaccordo con l’affermazione “L’emittente che mi ha inviato questo sondaggio è ben connessa alla comunità locale“, più della metà ha risposto con piena convinzione.
“Chi” erode l’ascolto radiofonico…
Tuttavia, tra coloro che affermano di ascoltare meno radio rispetto a un anno fa, il 50% ha citato un maggiore utilizzo di alternative digitali come podcast, streaming musicale e radio satellitare.
… e “cosa” lo erode
Ulteriori fattori di disimpegno dall’ascolto radiofonico includevano cambiamenti nello stile di vita e quelli che Jacobs chiamava “errori non forzati” della radio, come musica ripetitiva, programmazione scadente e lunghi spot pubblicitari.
Ascoltatori FM/AM scesi dall’85% del 2013 al 59% del 2025
La transizione digitale è evidente nella distribuzione dell’ascolto per piattaforma. La percentuale di persone che ascoltano la propria stazione preferita su un dispositivo AM/FM (integrato in auto o stand alone) è scesa dall’85% del 2013 al 59% del 2025. Un calo che potrebbe essere attribuito all’età.
Ascoltatori streaming saliti del 19% in un decennio
Per contro, nel 2013, solo il 14% degli ascoltatori preferiva le piattaforme digitali alla radio; una percentuale salita al 20% nel 2016 e che ha raggiunto il 39% entro il 2025, segnando un aumento del 19% nel decennio.
Età media ascoltatore radio a 58 anni. Nel 2021 era a 55,8
“Si può chiaramente capire come si sta muovendo l’indicatore”, ha commentato Jacobs, sottolineando il costante aumento dell’età media degli intervistati, che ora ha raggiunto i 58 anni (solo quattro anni fa, era di 55,8).
Gen Zrs e Millennials meno radiofonici
Nello studio è emerso come gli ascoltatori della generazione Z e dei millennials sono i consumatori di radio meno coinvolti, contribuendo al cambiamento demografico.
Smartphone centrali per l’engagement
Gli smartphone rimangono centrali per l’ingaggio degli ascoltatori, con il 71% degli intervistati che afferma di aver scaricato un’app radiofonica o di streaming musicale. Sebbene solo quattro su dieci abbiano scaricato l’app della propria stazione radio preferita, il 57% l’ha valutata eccellente.
Stabilizzato l’utilizzo degli smart speaker
Jacobs Media rileva la curiosa condizione degli smart speaker che, nonostante l’espansione delle abitudini di ascolto digitale, non hanno registrato una crescita parallela. L’indagine Techsurvey 2025 rileva infatti che il numero di smart speaker posseduti è rimasto invariato negli ultimi anni.
Aumento solo dell’1% in un anno
Nel merito, nel 2025, il 39% degli intervistati possedeva uno smart speaker; una percentuale in linea con quella del 2024 e con un aumento marginale dell’1% rispetto al 2023.
Fatto non episodico
E non si tratta nemmeno di un fatto episodico: dal 2020, il numero di smart speaker posseduti è aumentato complessivamente solo del 4%.
Smart tv hub di contenuti audio in luogo del ricevitore radio tradizionale FM/AM
Un’annotazione particolare è stata riservata da Techsurvey 2025 alle smart TV, che, come in Europa, sono sempre più impiegate dal pubblico statunitense come hub audio per la somministrazione, sempre più utilizzate per i contenuti audio, inclusi streaming radio, Spotify, podcast e audiolibri, a fronte del declino degli apparecchi radiofonici domestici tradizionali.
Ottimizzare i contenuti per le tv connesse
Questa tendenza sottolinea la necessità per le emittenti di ottimizzare i contenuti per le piattaforme smart TV.
Reel
Jacobs ha anche sottolineato la crescente abitudine a guardare reel e leggere newsletter. Il 40% degli intervistati ha affermato di guardare video ogni giorno o più ed oltre la metà legge regolarmente le newsletter online, un’area in cui il consulente vede un’opportunità per le stazioni radio di offrire contenuti digitali accessibili e a basso impatto.
Tiene la radio AM/FM in auto, ma continua il calo
Sulle quattro ruote la piattaforma via etere AM/FM è ancora in testa, rappresentando il 53% dell’ascolto. Tuttavia, la percentuale è in calo rispetto al 62% del 2018.
Chi ha sistemi di inftainment connessi usa prevalentemente lo streaming
I conducenti con sistemi di infotainment connessi (in particolare Android Auto ed Apple CarPlay) risultano significativamente meno propensi ad ascoltare la radio via etere (46%), optando per lo streaming, la radio satellitare e la musica proprietaria (cd, chiavi USB ed hard disk).
Podcast crescono ancora
Anche i podcast hanno raggiunto un nuovo massimo secondo la ricerca Techsurvey 2025, con il 35% degli intervistati che afferma di ascoltarli settimanalmente.
Visual trend
Di questi, quasi un terzo ha affermato di guardare le versioni video su piattaforme come YouTube. (G.M. per NL)