A quanto risulta a NL, le identità di vedute delle associazioni di emittenti locali radiofoniche, che presenzieranno al tavolo tecnico per le comunicazioni elettroniche per il settore radio, riguarderanno essenzialmente la proroga delle autorizzazioni sperimentali DAB, nelle more della definizione delle procedure di attribuzione dei diritti d’uso ai consorzi (che imporanno tempi piuttosto estesi) e un approccio estremamente prudente rispetto a qualsiasi iniziativa di pianificazione o refarming della banda FM.
No a soluzione di continuità emissioni DAB locali
“Nell’ambito delle procedure di assegnazione dei diritti d’uso ai consorzi di emittenti radiofoniche locali, che quasi certamente imporranno procedure di beauty contest in gran parte delle aree tecniche, con conseguente allungamento dei tempi di lavorazione, dovrà essere scongiurata qualsiasi soluzione di continuità delle attuali emissioni sperimentali”, spiega l’avvocato Stefano Cionini che presenzierà al tavolo tecnico per conto del sindacato di categoria MAVE (Media AudioVisivi Europei).
Rischio sperequazione tra emittenti locali e nazionali…
“Se così non fosse, si rigenererebbe quella insostenibile sperequazione tra emittenti nazionali e locali che aveva caratterizzato il periodo antecedente al rilascio dei titoli sperimentali. In questi mesi di sperimentazione, le emittenti locali hanno potuto consolidare, pur coi limiti delle ridotte performance tecniche sottese alle autorizzazioni rilasciate, la propria presenza sul digitale terrestre via etere.
… e danno per l’utenza e l’affermazione della piattaforma DAB
E ciò non solo nel proprio interesse, ma anche in quello dell’utenza e, più in generale, dell’evoluzione della piattaforma DAB”, continua l’avv. Cionini.
Scongiurare stop & go
“A nostro avviso, è essenziale che il MIMIT estenda le sperimentazioni in corso fino al rilascio dei titoli definitivi, proprio per scongiurare un deleterio effetto stop & go che vanificherebbe i progressi conseguiti.
Alternative
Analogamente, in caso di sopravvenuta incompatibilità delle emissioni sperimentali con i diritti d’uso provvisori rilasciati agli operatori nazionali, auspichiamo che il MIMIT autorizzi la sostituzione delle frequenze d’esercizio ai consorzi locali e non già imponga l’interruzione delle trasmissioni”, osserva il legale.
FM: maneggiare con cura
“Relativamente alla modulazione di frequenza, posto il fatto che, allo stato, essa sia imprescindibile, qualsiasi eventuale intervento di pianificazione o di refarming dovrebbe essere limitato all’indispensabile, misurato sull’ assoluta preservazione dell’esistenza e assolutamente bilanciato tra emittenza locale e nazionale“.
L’idea del disimpegno volontario delle frequenze FM
Inoltre, dovrebbe essere favorito il disimpegno spontaneo degli impianti FM da parte delle emittenti che volessero operare esclusivamente in tecnica digitale via etere, dismettendo definitivamente diffusori analogici e titoli concessori sottesi, preservando, tuttavia, in ambiente DAB, i diritti doveri discendenti. In altri termini, conservando il titolo alla partecipazione ai consorzi quali soci, il diritto a percepire contributi e i doveri al pagamento di tassa e canone di concessione analogici.
Processo virtuoso
Ciò, ad avviso di MAVE, consentirebbe di ridurre la congestione della modulazione di frequenza (ricavandone anche risorse per la risoluzione di problematiche interferenziali verso gli stati esteri) e le spese di energia elettriche, senza, peraltro, introdurre alcun danno per tutti gli altri concessionari rispetto alla situazione attuale e maggiori oneri per l’erario“, conclude l’avvocato Cionini. (E.G. per NL)