Il 5 dicembre si terrà la prima sessione del tavolo tecnico previsto dalla delibera Agcom 390/24/CONS, dedicato alla rilevanza dei servizi di media radiofonici di interesse generale su dispositivi automotive ed altre piattaforme audio (cd. prominence).
Nel mentre, due giorni fa (20/11/2024) è scaduto il termine assegnato agli stakeholders per la presentazione di contributi per l’avvio del confronto sul tavolo tecnico.
Newslinet ospita oggi un intervento di uno dei player che parteciperanno al tavolo tecnico, anticipandone i temi: dall’adozione di un elenco alfanumerico unificato alla geolocalizzazione delle stazioni, passando per la regolamentazione di aggregatori, comandi vocali e sistemi integrati come Android Auto ed Apple CarPlay. Sullo sfondo, l’evoluzione delle abitudini di ascolto in mobilità e la necessità di tutelare la prominence delle emittenti italiane, con un focus su innovazione tecnologica e compliance normativa.
Sintesi
Il 5 dicembre prenderà il via il primo incontro nell’ambito del tavolo tecnico previsto dalla delibera n. 390/24/CONS che avrà quale tema le modalità con cui fornire adeguato rilievo ai servizi di media radiofonici identificati come servizi di interesse generale, in particolare, sui dispositivi installati sulle dashboard delle automobili e, più in generale, sui dispositivi atti precipuamente alla ricezione di contenuti sonori.
Entro il 20/11/2024 gli stakeholders interessati potevano inviare ad Agcom una propria proposta, al fine di contribuire al complesso processo di applicazione delle previsioni della delibera 390/24/CONS, il cui termine per il primo popolamento della lista è al 14/12/2024.
I partecipanti
Ne parliamo con Alessio Negretti, giurista della struttura di competenze a più livelli Consultmedia, che parteciperà a questo tavolo tecnico, così come lo aveva fatto in quello da cui è discesa l’applicazione del provvedimento sull’icona per la live tv sulle smart tv.
Piattaforme di aggregazione
“Col nostro contributo abbiamo voluto anzitutto richiamare l’attenzione dell’Autorità sul sempre più diffuso impiego, da parte degli utenti, di piattaforme di aggregazione di flussi streaming radiofonici (cd. aggregatori).
Sostituti dei vecchi sintonizzatori AM/FM
Elementi che, di fatto, costituiscono in ambiente IP l’equivalente dei sintonizzatori delle stazioni via etere, sia per l’ascolto stand alone che in MirrorLink sulla dashboard dell’auto o verso altri dispositivi (es. diffusori Bluetooh)”, introduce così il tema il giurista della più importante struttura italiana di competenze multidisciplinari in ambito radiotelevisivo (oltre 250 imprese assistite).
Elenco condiviso…
“Secondo noi è pertanto essenziale che la lista dei SIG debba costituire un elenco da recepire da tutte le piattaforme di aggregazione operanti in Italia secondo un ordine alfanumerico, esattamente come già accade per la ricezione via etere con la maggioranza delle autoradio FM/DAB.
… e non differenziato
Deve comunque considerarsi che alcuni aggregatori generano elenchi differenziati partendo dalla composizione dei singoli mux, circostanza che costituisce un’inutile complicazione per l’utente.
Criterio proxy
Tuttavia, considerato che così operando si creerebbe un elenco presumibilmente di oltre 1000 stazioni, vanificando i propositi della prominence, abbiamo suggerito ad Agcom che in ambiente IP l’elenco SIG, ferme l’elencazione alfanumerica e le preferenze precedentemente memorizzate dall’utente, debba essere organizzato in base a criteri proxy di estensione regionale.
Geolocalizzazione
Cioè attraverso un principio di geolocalizzazione che favorisca le emittenti di quella regione (oltre, ovviamente, a quelle nazionali), con libertà di scelta di quella primaria per quei fornitori di servizi di media audiovisivi autorizzati ad operare via etere in più regioni”, annota Negretti.
Libera scelta
“Ciò salva l’inclusione di tutte le stazioni dell’elenco SIG attraverso analogo criterio proxy: cioè all’elenco delle stazioni della regione ove si trova la vettura in un dato momento, seguiranno quelle delle regioni ad essa limitrofe, dalla più vicina alla più lontana, immutata la facoltà dell’utente di ricercare, riorganizzare e memorizzare all’interno dell’intero catalogo dell’offerta dell’aggregatore.
Lista SIG
La medesima soluzione elencatoria potrebbe peraltro essere applicata per la lista SIG all’interno dell’icona aggregatrice Radio già prevista dalla Del. 390/24/CONS per le smart tv.
Divieto dei caratteri speciali
A riguardo della regola di classificazione alfanumerica, è essenziale che venga imposto ai fornitori di servizi di media radiofonici il divieto di impiego arbitrario di caratteri speciali (*, #, ecc.) con il solo scopo di posizionarsi in alto negli elenchi, vigilando sul corretto utilizzo della denominazione autorizzata dal Ministero delle imprese e del made in Italy e prevedendo sanzioni in caso di discordanza.
Android Auto ed Apple CarPlay
Considerato il sempre più diffuso impiego di sistemi integrati sulle automobili basati sugli standard Android Auto ed Apple CarPlay, abbiamo poi evidenziato come sia – per noi – indispensabile prescrivere la preinstallazione sugli stessi di almeno un aggregatore ad accesso libero con l’evidenza della funzione Ascolto Radio, ovviamente con elencazione dei contenuti uniformata alla lista SIG.
Codice SID
Abbiamo poi sottolineato come, a nostro avviso, sia indispensabile che, come avviene per la televisione digitale terrestre con l’attribuzione di logical channel number univoci per fornitore di servizi di media audiovisivi nel territorio di pertinenza, anche ai fornitori di servizi di media radiofonici venga attribuito un codice SID (Service Identifier) DAB territorialmente esclusivo.
Conflitti di attribuzione
E ciò per evitare conflitti di attribuzione tra emittenti che determinano errate associazioni di denominazioni, loghi e metadati in generale, così come il genere di programmazione e la corretta dimensione diffusiva (locale/nazionale).
Smart speaker
Per quanto attiene ai dispositivi di somministrazione sonora attraverso comandi vocali, in caso di identità di denominazione tra un’emittente italiana ed una estera, abbiamo spiegato ad Agcom che dovrebbe essere data preferenza a quella geograficamente più prossima all’utente (criterio proxy).
Il nodo dei comandi vocali
A riguardo, abbiamo voluto, col nostro contributo, richiamare l’attenzione di Agcom sull’uso sempre più diffuso di comandi vocali da parte degli automobilisti per determinate funzionalità della vettura, particolarmente per i sistemi di navigazione, ma anche per prestazioni di infotainment.
Abitudini in corso di radicamento tra gli automobilisti
Poiché, tuttavia, in gran parte, i precitati sistemi Android Auto ed Apple CarPlay si stanno sostituendo, nelle abitudini degli automobilisti, ai navigatori nativamente integrati, qualora tali sistemi siano utilizzati anche per comandare la somministrazione di contenuti audio, essi possono funzionare, allo stato attuale, esclusivamente con l’aggregatore TuneIn.
TuneIn
Conseguentemente, se un fornitore di servizi di media radiofonici non è inserito tra le stazioni indicizzate dall’aggregatore TuneIn, esso non sarà comandabile vocalmente.
Rilievo ai SIG ex Del. 390/24/CONS
Al fine di consentire l’adeguato rilievo ai SIG ex Del. 390/24/CONS, dovrebbe, pertanto, essere imposto agli aggregatori che, anche a livello di comandi vocali, la lista dei servizi di interesse generale assuma priorità rispetto agli altri contenuti somministrabili dalla piattaforma”, conclude Negretti. (E.G. per NL)