Social radio media manager: massimizzare interazione. No a siti vetrina, statici e complicati. Uno o due click sufficienti per arrivare a ciò che interessa. Radio hanno un’enorme quantità di contenuti che non sfruttano. Ogni piattaforma ha le sue regole. Non si può trattare la pagina FB come quella di TikTok. Impensabile non avere budget da destinare a promozione su social e addetti al web. Assurdo che chi vive di pubblicità non investa in essa. Algoritmi si accorgono se usiamo tutti le stesse immagini e ci penalizzano. Idem per testi copia/incollati. Puntate sempre su contenuti originali. Social perfetti per off-air, non on-air.
Interazione Radio & Web sempre più articolata. E complicata
Continuamo a parlare della interazione sempre più complessa ed articolata tra Radio e Web. Cioè, cosa deve essere fatto e cosa evitato dalle emittenti relativamente a siti e social. Gli errori e i rischi aumentano con l’evoluzione delle regole dettate da Google e dai social. A distanza di due settimane da un intervento risultato molto gradito ai lettori di NL, torniamo a parlarne con Laura Badiini, social radio media manager che da qualche tempo ha iniziato una collaborazione con Consultmedia.
No a siti vetrina, con pagina statica
(Newslinet) – In sintesi, come dovrebbe essere organizzato un sito radiofonico moderno? Cioè, quali caratteristiche dovrebbe avere e cosa dovrebbe essere evitato?
(Laura Badiini) – Per prima cosa bisognerebbe evitare i siti statici vetrina. Anche se, per fortuna, grazie a WordPress, la maggioranza ha optato per l’utilizzo di cms che permettono un aggiornamento costante di grafica e contenuti. Fondamentale è che il sito sia veloce e costruito per l’utente.
Uno o due click devono essere sufficienti per arrivare a ciò che interessa
Troppi click faranno chiudere il sito internet e l’utente cercherà l’informazione altrove. Infine, deve essere tassativamente responsive per adattarsi alla perfezione a tutti i dispositivi, soprattutto agli smartphone poichè il traffico arriva principalmente da lì. Tutto questo relativamente alla parte tecnica, per quanto riguarda il contenuto qualche pagina statica ci può e ci deve essere (schede speakers, programmi..).
Essenziale sfruttare appieno contenuti audio, testuali, immagini e video
La radio ha però la possibilità di rendere disponibili tantissimi contenuti sotto forma di audio, testo, immagini e video. E’ essenziale sfruttare questa sua risorsa.
(NL) – Nella stragrande parte dei casi, i siti radiofonici hanno la funzione di player audio, mentre i contenuti vengono quasi sempre caricati sui social….
(LB) – Caricare contenuti sui social è semplice. Tutte le piattaforme sono strutturate in modo da essere user friendly. Inoltre ci rilasciano un riscontro immediato. Per ogni post appaiono evidenti i like, le visualizzazioni, i commenti. In realtà anche il nostro sito web ci rilascia tantissimi dati.
La difficoltà sta nel portare traffico
Avere un sito performante può essere molto utile, soprattutto a livello di inserzioni pubblicitarie e questo è uno dei principali motivi che dovrebbe portare a investire maggiormente nel proprio sito web.
(NL) – Secondo una certa scuola di pensiero, sito, social e programmazione radiofonica dovrebbero avere autonomie editoriali. Dovrebbero, in sostanza, essere distinti e meramente accomunati dal brand ed al layout editoriale di massima e non necessariamente essere considerati un unicum. E ciò in quanto hanno esigenze e finalità differenti. Concordi o no?
(LB) – Ogni piattaforma ha le proprie caratteristiche e un proprio linguaggio, anche perché i target degli utenti che le popolano sono differenti.
Il target di Facebook è over 35, quello di Instagram si abbassa e TikTok appartiene ai giovanissimi
Se poi pensiamo a un social come Instagram, difficilmente potrà avere lo stesso piano editoriale di Facebook o di un sito web. Instagram è un social dove l’immagine ha la massima importanza, per poter inserire un link in un post bisogna usare lo stratagemma del link in bio o fare campagne sponsorizzate, in una stories resterà attivo per 24 ore ma solo se si hanno più di 10.000 followers. Tik Tok invece è una piattaforma dove si possono caricare solo brevi video e il messaggio deve arrivare in pochi secondi.
Piano editoriale specifico per ogni piattaforma
Secondo il mio parere, ogni piattaforma deve essere dotata di un proprio piano editoriale costruito con cognizione di causa, senza perdere di vista gli obiettivi prefissati. La domanda che bisogna sempre porsi è “cosa deve fare l’utente quando vede i miei contenuti?”
Strategie per sviluppare traffico
(NL) – Ipotizzando di avere una redazione efficiente che riesca a produrre quotidianamente contenuti originali per sito e social, quali sono, secondo te, le strategie per sviluppare traffico? Se su Facebook difficilmente si può prescindere dalla promozione a pagamento dei post, su altri social sembra infatti ci sia ancora spazio. Più complesso il conseguimento di indicizzazione attraverso Google…
(LB) – Nel mondo digitale bisogna sempre pianificare un piano editoriale e un budget per le campagne pubblicitarie siano esse Facebook o Instagram Ads, Google Ads, ecc.
Su Facebook la promozione è inevitabile, ma resta sempre il social network con il maggior numero di utenti attivi
Quindi non eliminiamolo dal nostro customer journey in quanto resta sempre un valido touchpoint. Una buona strategia digitale parte sempre dall’analisi dei dati che posso recuperare dal mio sito web e dagli eventuali social a cui sono iscritto. Solo da una valutazione attenta posso capire quali sono i contenuti che devo sviluppare, su quali posso e devo investire tempo (e denaro).
Consiglio di privilegiare le novità inserite dalle piattaforme
Per esempio, Instagram ha da qualche mese aggiunto i Reels (una sorta di copia di TikTok) Essendo questo un elemento nuovo, sul quale la piattaforma ha deciso di investire, anche in organico otterremo maggiori visualizzazioni.
Attenzioni alle immagini: quelle da stock sono penalizzate ovunque
(NL) – Un’ultima domanda: quasi sempre sui social le radio puntano a pubblicare post esclusivamente costituiti da immagini (in quanto i link esterni verso i siti, come abbiamo già visto, sono penalizzati). Queste ultime raramente sono originali e comunque, anche quando lo sono, fungono da sviluppatori di traffico per i social stessi, più che per la radio. Sembra un circolo vizioso…
(LD) – Purtroppo le immagini da stock sono penalizzate dappertutto. Possono essere comode ma l’intelligenza artificiale permette sia a Google che a Facebook e Instagram di individuarle. Le librerie di immagini digitali ci offrono a prezzi modesti grandi quantità di foto di qualità ma, se sulle locandine stampate non abbiamo problemi usando in 10 la stessa foto, online gli algoritmi se ne accorgono.
L’originale è da preferire. E i link esterni vanno comunque utilizzati…
Poi, è vero che i link sono penalizzati ma perché non utilizzarli? Non è detto che il nostro post con link esterno non ci porti nulla. Se ben costruito, potrà esserci utile e per dargli maggiore visibilità possiamo sponsorizzarlo.
Social per l’off-air
I social devono essere usati per raccontarsi, per parlare della radio, per mostrare i “dietro le quinte”, per portare gli ascoltatori nei fuori onda. Con i social possiamo aumentare l’empatia con l’ascoltatore e magari raggiungere nuovi target. Ma un post non deve mai essere fine a se stesso, deve far parte di un processo più ampio tale da farci raggiungere un obiettivo (che non deve essere il numero di like o followers). (E.G. per NL)