Radio. Switch-off FM/DAB+ in Svizzera spostato a 2026. Lo ha deciso il Consiglio federale. Ma Ufcom precisa: analogico pesa ormai solo il 19%

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I programmi radiofonici possono ancora essere trasmessi via FM sino alla fine del 2026, ma già da ora possono essere dismessi su base volontaria i diffusori in modulazione di frequenza perché l’obbligo di esercizio in Svizzera è decaduto.
Ufcom: “La fruizione della radio avviene già oggi prevalentemente in modalità digitale (DAB+ e Internet). Nella primavera del 2023, la percentuale della fruizione radiofonica digitale era dell’81 per cento, quella delle FM è scesa al 19 per cento.
“A casa e al lavoro, oltre l’80 per cento della fruizione avviene via canali digitali, in auto si tratta di due terzi degli ascoltatori. Ormai soltanto l’8 per cento ascolta la radio esclusivamente via FM. Anche il regolamento UE sullo standard DAB+ per i veicoli nuovi contribuirà nei prossimi anni all’aumento della fruizione digitale“.
Intanto ci sono 51 candidati per 38 concessioni dal 2025. Selezione entro fine 2023.

La decisione del Consiglio federale

Durante la sua seduta del 25 ottobre 2023, il Consiglio federale elvetico – confermando lo scoop di luglio di Newslinet – ha deciso di prorogare di due anni le concessioni di radiocomunicazione in modulazione di frequenza prossime alla scadenza. “In questo modo il settore radio ottiene la flessibilità auspicata per completare con successo il processo di migrazione dalla radio analogica a quella digitale”, spiega l’Ufcom.

Estensione temporale

Con una modifica dell’ordinanza sull’utilizzazione dello spettro delle radiofrequenze (OUS), il Consiglio federale ha permesso “che le concessioni di radiocomunicazione FM esistenti rimangano valide, oltre la loro attuale scadenza, sino alla fine del 2026”.

Switch-off volontario: dal 2020 non c’è più obbligo di trasmettere in FM

Sul punto, però, il Consiglio federale ha ribadito che “Le emittenti radiofoniche possono decidere di interrompere prima la diffusione analogica; già dal 2020 non c’è più l’obbligo di diffondere programmi via FM”.

Spostamento dal 2024 al 2026

Inizialmente il settore radiofonico intendeva abbandonare le FM al più tardi entro la fine del 2024. “Quest’ultima proroga offre l’opportunità di completare, con soluzioni individuali, il processo di migrazione dalla radio FM a quella digitale al più tardi entro la fine del 2026”, spiega il regolatore delle comunicazioni elvetico.

Il passaggio alla radio digitale è sulla buona strada

“La fruizione della radio avviene già oggi prevalentemente in modalità digitale (DAB+ e Internet). Nella primavera del 2023, la percentuale della fruizione radiofonica digitale era dell’81 per cento, quella delle FM è scesa al 19 per cento”, annota l’Ufcom a margine della decisione del Consiglio federale.

80% di ascolto a casa via IP

“A casa e al lavoro, oltre l’80 per cento della fruizione avviene via canali digitali, in auto si tratta di due terzi degli ascoltatori. Ormai soltanto l’8 per cento ascolta la radio esclusivamente via FM. Anche il regolamento UE sullo standard DAB+ per i veicoli nuovi contribuirà nei prossimi anni all’aumento della fruizione digitale“, conclude l’Ufficio federale delle comunicazioni.

Il parere dei privati

Jürg Bachmann, presidente dell’Associazione delle Radio Private Svizzere e membro del Comitato direttivo per la migrazione digitale delle radio svizzere, sulla decisione del Consiglio federale si è però mostrato moderatamente critico.

Sarebbe stato meglio spegnimento coordinato alla fine del 2024

“Il gruppo di lavoro Migrazione avrebbe favoreggiato uno spegnimento coordinato, preferibilmente alla fine del 2024. Comunque ora, abbiamo consigliato a tutte le emittenti di preparare i loro business plan puntando sulla fine del 2026.

La multipiattaforma costa…

“Le radio private devono pagare la distribuzione dei loro programmi tramite ogni tecnologia dagli introiti di pubblicità. Finanziare tre tecnologie (FM, DAB+ e internet) ovviamente è più oneroso che pagarne una sola o due”, aveva dichiarato Jürg Bachmann, qualche settimana fa a NL.

Il supporto statale

“Per questa ragione, per dieci anni, lo stato si è accollato una gran parte dei costi di diffusione tramite DAB+. Ottenendo anche buoni risultati, visto che il 40% dell’ascolto oggi avviene tramite DAB+.

Mercato anomalo…

Forse non era l’idea migliore dell’UFCOM di finanziare non solo le radio in transizione dall’FM al DAB+, bensì anche tutte quelle che trasmettono i loro programmi unicamente su DAB+.

… sostenuto dallo Stato

Perché così si è creato un mercato DAB+ di programmi radio sostenuto in gran parte con soldi dello stato”, aveva concluso Jürg Bachmann.

Concessioni

Intanto l’Ufcom ha reso noto che sono un totale di 51 i soggetti che hanno presentato un dossier per ottenere una concessione come emittente locale o regionale a partire dal 2025.

Più richieste

In 11 zone di copertura è stata presentata più di una candidatura. In queste zone sono stati consultati i Cantoni e i candidati hanno potuto esprimersi in merito alle domande concorrenti.

La procedura per 38 concessioni

Il 30 gennaio 2023 l’Ufcom aveva indetto una gara pubblica per un totale di 38 concessioni per emittenti radiofoniche locali commerciali e complementari senza scopo di lucro e per televisioni regionali.

51 domande

Entro la scadenza del 30 aprile 2023 sono pervenute 51 candidature. “In 11 zone di copertura sono state presentate candidature concorrenti, sottoposte ora al parere dei governi cantonali”, spiega Ufcom.

Candidati in posizione

I candidati concorrenti sono stati invitati dall’Ufcom a prendere posizione”, spiega una nota che aggiunge: “L’indagine conoscitiva sulle 51 domande di concessione radio e TV è durata dal 9 giugno 2023 al 7 luglio 2023. Sono stati inoltrati all’Ufcom 67 pareri, sui quali i candidati sono invitati ad esprimersi (in calce i pareri, ndr).

Rilascio titoli entro fine anno

“Probabilmente il DATEC (Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni, ndr) rilascerà le concessioni entro la fine del 2023. Le emittenti con la nuova concessione adempiranno un mandato di servizio pubblico regionale a partire dal 1° gennaio 2025 e riceveranno in cambio una quota di partecipazione al canone radiotelevisivo“, conclude Ufcom. (E.G. per NL)

Panoramica dei pareri ricevuti

Pareri dei cantoni

Pareri dei candidati

Pareri di altre cerchia interessate

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