SwissMediaCast, il principale operatore DAB+ svizzero con 6 mux a diffusione capillare nella Confederazione Elvetica apre al mercato italiano. Cosa sta dietro all’operazione conclusa con un primario player italiano?
NL ne parla con il CEO di SwissMediaCast Bernard Schmid, che fa anche il punto sullo sviluppo della radio digitale via etere in Svizzera, dopo lo switch-off FM/DAB+IP del 31/12/2024 della SSR, la radio pubblica svizzera, che precede di due anni quello dell’intero sistema radiofonico elvetico.
Sintesi
Da tempo Newslinet sta seguendo con estrema attenzione l’evoluzione del mercato radiofonico svizzero, soprattutto per quanto concerne le piattaforme di distribuzione dei contenuti.
E ciò non solo in quanto costituisce un formidabile laboratorio di sperimentazione alle porte del territorio italiano, ma anche perché la Svizzera sta tornando ad essere un mercato vivace sul piano tecnologico, editoriale e commerciale.
Dopo averlo fatto con Nicola Bomio, responsabile area radio di CH Media (il gruppo che possiede, tra le altre, la più antica ed importante radio commerciale svizzera, Radio 24 a Zurigo) e presidente dell’Associazione delle Radio Private Svizzere, oggi parliamo con Bernhard Schmid, CEO di SwissMediaCast, network provider DAB+ leader che ha concluso recentemente un accordo con Consultmedia, principale struttura italiana di competenze a più livelli in ambito radiotelevisivo, per la commercializzazione in Italia di capacità trasmissiva.
Bernhard Schmid ha spiegato al nostro periodico la dimensione dei mux di SwissMediaCast, la loro penetrazione, i tagli di capacità trasmissiva disponibili e la reale incidenza del DAB+ su un territorio che, al contrario dell’Italia, vede un ascolto prevalentemente indoor, con una massiccia presenza di ricevitori digitali stand-alone ed una percentuale di utenti che fruiscono solo della FM ridotta all’8%.
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Bernhard Schmid
Bernhard Schmid è il CEO di SwissMediaCast (SMC). Durante la sua permanenza presso l’operatore Swisscom Broadcast, ha diretto per 12 anni il reparto marketing e vendite di Swisscom Broadcast – la principale società di telecomunicazioni elvetica (il 51% delle sue azioni è della Confederazione Svizzera, il 39,7% è posseduta da istituzioni e il restante 9,3% da privati) svolgendo un ruolo chiave nella fondazione di SwissMediaCast AG, una società senza scopo di lucro il cui scopo è fornire spazi per programmi DAB+ al prezzo di costo.
Dal board…
Durante questo periodo è stato membro del consiglio di amministrazione di SwissMediaCast per 9 anni.
… al ruolo di ceo di SwissMediaCast
Nel 2017 ha iniziato a lavorare in autonomia ed ora dirige SwissMediaCast in qualità di CEO insieme al CTO Daniel Rosatti.
La composizione
(Newslinet) – Come è organizzato tecnicamente l’operatore di rete SwissMediaCast? Di quanti mux si compone nella confederazione svizzera?
(Bernhard Schmid) – SwissMediaCast gestisce in Svizzera sei multiplexer: il principale copre l’intera Svizzera tedesca, gli altri cinque compongono reti regionali che illuminano la Svizzera settentrionale (Basilea, Zurigo, Lucerna, Coira), Berna-Friburgo, la Svizzera orientale, il Vallese e il Canton Ticino (qui l’elenco delle stazioni veicolate nei vari mux).
6,1 mln di abitanti illuminati su 8,8
(NL) – Qual è la copertura del territorio svizzero e la popolazione illuminata?
(Bernhard Schmid) – Degli 8,8 milioni di abitanti, 6,1 milioni (70%) sono coperti da tutte le reti di SwissMediaCast. La ricezione della rete outdoor è possibile in circa l’85% del territorio svizzero.
Tagli in kbps, non in CU come in Italia
(NL) – I costi di trasporto sono proporzionali alla qualità audio? Quali sono i tagli disponibili in kpbs (in Svizzera la misurazione non è effettuata in CU, come in Italia, ndr)?
(Bernhard Schmid) – Di norma SwissMediaCast veicola contenuto in stereo a 64 kbps. Nelle reti del Canton Ticino, del Vallese e della Svizzera orientale sono tuttavia disponibili anche segnali mono a 32 kbps e stereo a 48 kbps. Ovviamente il prezzo si riduce proporzionalmente.
La joint venture di SwissMediaCast con Consultmedia
(NL) – SwissMediaCast ha recentemente realizzato una joint venture con Consultmedia per la commercializzazione del mux in Italia. In effetti, il Canton Ticino è da sempre una meta ambita dagli editori italiani. Ma ascoltare le stazioni radio italiane è una tradizione anche per i ticinesi…
(Bernhard Schmid) – Sì, crediamo che i ticinesi apprezzino particolarmente le trasmissioni radiofoniche delle emittenti italiane (e non sottovalutiamo il fatto che la comunità italiana rappresenta circa il 15% dell’intera popolazione ticinese).
Vicino a Milano
Non solo, ma sicuramente soprattutto grazie al gran numero di frontalieri attivi in Canton Ticino. Sicuramente aiuta il fatto che sia raggiungibile velocemente da Milano.
Lo switch-off della SSR
(NL) – La Svizzera è sotto osservazione internazionale a seguito dello switch-off della SSR (la radio pubblica svizzera) da FM a DAB+IP. Le previsioni iniziali negative stanno, col tempo, cedendo il passo a scenari meno pessimistici. In Svizzera il DAB è evidentemente più maturo di quanto si possa pensare…
(Bernhard Schmid) – In Svizzera il DAB+ è già disponibile da oltre 10 anni per molte persone. Sono stati venduti oltre 6,5 milioni di dispositivi DAB+, a fronte di 1,5 milioni di device per famiglie.
Solo l’8% degli svizzeri ascolta solo in FM
Solo l’8% degli svizzeri ascolta ancora esclusivamente la radio FM tradizionale. Disattivando i programmi in FM della SSR, questa percentuale è destinata a ridursi ulteriormente.
Questione di comodità
Il passaggio della radio digitale non può essere fermato e la comodità e la semplicità di un dispositivo DAB+ rappresentano un vantaggio importante anche rispetto alla pura radio Internet.
Mux SMC estremamente performanti
(NL) – Entro due anni l’intero sistema svizzero passerà al digitale, abbandonando definitivamente la FM. State pianificando di implementare le reti con nuovi relay o i mux sono già completati?
(Bernhard Schmid) – Con una copertura che raggiunge il 98% della popolazione nelle zone servite, SwissMediaCast ha raggiunto una distribuzione ottimale soddisfacendo pienamente le aspettative delle emittenti veicolate.
Capillarizzazione eventuale
Dopo lo switch-off FM/DAB+ completo alla fine del 2026, probabilmente ci saranno ancora delle lacune che colmeremo in modo mirato.
Indagini di ascolto
(NL) – Parliamo di indagini di ascolto: le emittenti veicolate sono automaticamente rilevate da Mediapulse (l’istituto che rileva l’audience radiofonica in Svizzera, ndr) o devono iscriversi?
(Bernhard Schmid) – Ogni emittente deve registrarsi presso Mediapulse per includere i propri dati.
Come per Audiradio
La rilevazione è a pagamento ed a carico delle emittenti o delle loro concessionarie di pubblicità. (E.G. per NL)