Uno studio di fattibilità condotto da un gruppo di lavoro formato da rappresentanti dell’UFCOM, due specialisti in frequenze indipendenti e un rappresentante di Radio Energy ha rivelato che attualmente nella zona di copertura di Zurigo-Glarona non vi sono frequenze libere. Benché, da un punto di vista prettamente tecnico, in una procedura lunga e complessa potrebbero essere messe a disposizione ulteriori frequenze per una nuova emittente, a giudizio del DATEC ciò non entra in linea di conto per motivi legali e di politica dei media.
Il gruppo di lavoro ha esaminato le premesse tecniche per la realizzazione di una quarta copertura nell’agglomerato di Zurigo e nell’intera regione di Zurigo-Glarona e ha concluso che al momento non sono disponibili frequenze libere da utilizzare nel breve termine. La realizzazione di una quarta rete di trasmettitori sarebbe, invece, ipotizzabile nel medio e lungo termine, tuttavia ciò comporterebbe alcuni svantaggi per altre emittenti radiofoniche e richiederebbe elevati costi di pianificazione e investimenti. Inoltre, sarebbe necessaria l’autorizzazione degli organi regolatori dei Paesi confinanti.
Possibili varianti per la copertura dell’agglomerato di Zurigo
Per la copertura della sola zona di Zurigo sono state esaminate tre diverse possibilità: il cambio della frequenza di radio DRS2 106,7 MHz (Uetliberg), l’utilizzo delle frequenze una volta riservate a Radio Zürisee a partire da Zürichberg e Albis, oppure il ritiro della frequenza di radio LoRa 97,5 MHz (Uetliberg). Tutte e tre le varianti sarebbero però realizzabili solo sul medio periodo (minimo 6 o 12 mesi), oltre che a scapito di altre emittenti e con un notevole impegno finanziario. Il gruppo di lavoro ha, inoltre, convenuto che non ci sono frequenze libere disponibili e che l’abolizione dello scambio linguistico non rappresenterebbe una soluzione sensata sul piano tecnico.
Possibile soluzione per la zona di copertura di Zurigo-Glarona
Premessa indispensabile per la copertura dell’intera regione di Zurigo-Glarona è la realizzazione di una delle tre varianti valide per il solo agglomerato di Zurigo. Si aggiunga che per la SSR e numerose radio private, non coinvolte nel processo, ciò significherebbe dover cambiare complessivamente da 15 fino a 20 frequenze; simili cambiamenti, infine, andrebbero approvati dagli Stati confinanti e con essi coordinati nell’ambito di una serie di trattative, come previsto dal diritto internazionale. L’eventuale messa in opera di una simile copertura richiederebbe almeno 24 mesi.
Le emittenti interessate avranno inoltre la possibilità di interporre ricorso contro il cambio di frequenze operato, il che ritarderebbe ulteriormente gli eventuali lavori di realizzazione.
Il gruppo di lavoro, formato da specialisti dell’UFCOM, due esperti in frequenze indipendenti e un rappresentante di Radio Energy, si è costituito per discutere concretamente sulle frequenze libere disponibili nell’agglomerato di Zurigo, dopo che Radio Energy ha perso la concessione OUC per la zona di copertura di Zurigo-Glarona. Lo scopo era di esaminare sul piano prettamente tecnico, a prescindere dalle esigenze economiche e di politica dei media, se una quarta copertura nell’agglomerato di Zurigo fosse di per sé possibile e, in caso positivo, a quali condizioni.
Il DATEC non interviene in una procedura legale in corso
Oltre alle perplessità di natura tecnica, il DATEC non è disposto a prevedere una quarta (e dunque ulteriore) frequenza soprattutto per motivi legali e di politica dei media. Le concessioni per le radio locali nella zona di copertura di Zurigo-Glarona sono state attribuite in un ampio processo democratico, attualmente ancora in corso a causa dei ricorsi inoltrati. Il DATEC non è disposto a interferire in questa procedura pendente e a modificare le regole del gioco in quanto ciò avrebbe ripercussioni, non da ultimo economiche, sulle altre emittenti. In vista della pubblica gara, tutte le emittenti, tra cui anche Radio Energy, si erano del resto espresse a favore della limitazione a tre grandi concessioni. I concorrenti erano dunque al corrente delle condizioni da rispettare ed avevano dichiarato il proprio accordo.
Tutte le emittenti direttamente e indirettamente interessate potrebbero peraltro presentare ricorso contro il cambio di frequenze operato; le procedure si svolgerebbero in seguito secondo i tempi previsti.