La Svizzera spinge sull’IP federale: tra pochi giorni (il 13/02/2022) avrà luogo la votazione popolare sul pacchetto di misure a favore dei media, mentre per il 31/12/2024 è confermato lo stop alle emissioni in FM a favore di quelle digitali.
Da una parte la consapevolezza che la popolazione ricorre ai media per informarsi sull’attualità in Svizzera e nella regione. E ciò nonostante l’editoria locale e regionale versi in difficoltà finanziarie; anche nella Confederazione elvetica gli introiti della pubblicità confluiscono, infatti, in misura sempre maggiore nelle casse degli OTT.
Dall’altra, la necessità di prendere atto che lo sviluppo della radiofonia passa anche da una spinta verso la diffusione digitale, DAB+ e IP.
Misure di sostegno
Sul primo punto, il Consiglio federale e il Parlamento intendono rafforzare i media locali e regionali con un pacchetto di misure, posto che, come spiega il governo, “Senza sostegno altre testate giornalistiche rischiano di dover chiudere i battenti e radio locali, televisioni regionali e media in linea saranno sempre più sotto pressione“.
Il pacchetto di misure in breve
Il pacchetto di misure governativo conferma la consolidata politica mediatica, prevedendo diverse misure a favore dei media nazionali, tra cui una riduzione per la distribuzione di quotidiani e settimanali in abbonamento e per la stampa associativa e delle fondazioni. Il supporto prevede anche aiuti alle radio locali private, alle televisioni regionali, una contribuzione per il recapito mattutino dei giornali in abbonamento e i media online.
7 anni di sostegno
“I giornali, le emittenti radiofoniche e televisive private e i media in linea sono liberi, come ora, di informare in ogni ambito. Le autorità non possono influenzare i contenuti degli articoli o delle trasmissioni. L’indipendenza dei media è mantenuta. Un sostegno è legato alla condizione che i media si rivolgano prevalentemente a un pubblico svizzero e trattino un’ampia gamma di argomenti. Le riduzioni per la distribuzione di giornali e il sostegno ai media in linea hanno una validità limitata a sette anni”, spiega il Consiglio federale.
Canone
Aggiungendo che “il pacchetto di misure è finanziato con il canone radiotelevisivo esistente e attingendo alle finanze federali. Non sono necessarie nuove imposte. Complessivamente è previsto un massimo di 151 milioni di franchi all’anno”.
Referendum
Per la modifica della normativa è stato lanciato un referendum con votazione fissata tra pochi giorni, il 13/02/2022.
Fallimento degli analogici
Sul secondo tema, l’azione dei sostenitori di uno spostamento ad oltranza dello spegnimento dei trasmettitori analogici in Svizzera pare proprio fallita: lo switch-off FM/DAB+ si farà infatti conformemente al piano originale, quindi dal 31/12/2024.
La corrente Schawinski…
Già la protesta dell’ex pirata radiofonico Roger Schawinski, imprenditore nei media e giornalista, aveva avuto riscontri tiepidi. Decisamente molto lontani da quelli del 1980, quando aveva portato oltre 200.000 persone sulle strade per contrastare la disattivazione di Radio 24 di Zurigo, che dalle alture sopra Como, con 50 kW, aveva attaccato il monopolio radiofonico svizzero.
… e quella Noser
E pure le recenti iniziative del senatore zurighese Ruedi Noser, membro del Consiglio degli Stati della Svizzera, secondo il quale lo switch-off avrebbe dovrebbe essere spostato sine die, sembrano finite nell’indifferenza politica. Come del resto avevamo supposto su queste pagine a dicembre del 2021.
Gli analogici si arrendono davanti ai dati
Che lo switch-off si farà entro il 31/12/2024 lo aveva spiegato, già nella scorsa estate, in una nota, l’Ufficio federale delle comunicazioni.
“La fruizione della radio digitale ha avuto un’evoluzione molto positiva negli ultimi anni”, si leggeva nel comunicato. Ragion per cui “il settore radiofonico intendeva passare completamente al DAB+ già nell’agosto 2022 (SSR) o nel gennaio 2023 (emittenti radio private). Tuttavia, il 26 agosto 2021 il settore ha annunciato che per la concreta attuazione non si è giunti a una soluzione di comune accordo”.
Confermato piano originario: switch-off dal 31/12/2024
Essendo, sul piano procedurale, tuttavia, necessario uno schema condiviso a livello nazionale, “le emittenti radio sono quindi rivenute al loro piano originale”. Che prevedeva, appunto, lo switch-off al 31/12/2024.
Il 75 per cento degli ascolti è in digitale
Come accaduto in Italia (e ovviamente non solo) per le onde medie, a breve, in Svizzera, tenere attivi trasmettitori FM non sarà giustificato dall’utenza raggiunta.
Secondo uno studio del Gruppo di lavoro Migrazione digitale (AG DigiMig) reso noto in occasione dello SwissRadioDay del 26/08/2021, “Complessivamente, oggi circa il 75 per cento della fruizione radiofonica avviene in digitale, per la maggior parte via DAB+, ma anche via Internet o reti televisive. Solo il 14 per cento ascolta ancora esclusivamente le FM. E anche nelle vetture, la maggioranza (58%) ascolta già la radio digitale”.
Tempi maturi anche per l’outdoor
Secondo le ultime indagini, spiegava la nota dell’Ufcom, “circa 5,7 milioni di radio DAB+ erano in funzione a luglio 2021, circa 2,1 milioni delle quali erano autoradio. In particolare, l’equipaggiamento DAB+ sulla strada mostra una chiara tendenza al rialzo: il 99 per cento di tutte le nuove vetture sono ora equipaggiate di serie con una radio DAB+”.
La campagna dell’Ufcom accompagna lo spegnimento
Per preparare il pubblico, i commercianti di apparecchi e l’industria automobilistica allo spegnimento delle FM, da diversi anni l’Ufcom conduce una campagna d’informazione. Una varietà di attività informative sono in corso su radio, televisione, stampa, social media e manifesti e gli ascoltatori possono contattare un gruppo di esperti per porre domande sul passaggio al DAB+. (E.G. per NL)