Mentre in Italia Audiradio parte in sostanziale continuità con le metodologie TER come illustrato dal nostro articolo del 29 gennaio (il famoso SDK non sarà utilizzato infatti che per le rilevazioni degli ascolti on demand), in Svizzera da anni si forniscono dati in tempo reale ricavati tramite meter. Vediamo, quindi, insieme come funziona la metodologia di Mediapulse, quali sono i margini di errore dei dati forniti, cercando di capire se lo sbandierato “Crollo del 23% negli ascolti dopo la chiusura della FM” sia un dato davvero significativo.
Sintesi
In Svizzera, a differenza dell’Italia, gli ascolti radiofonici vengono misurati dal 2001 attraverso meter (Mediawatch 4 di GFK), dispositivi simili a smartwatch che registrano in tempo reale l’ascolto ambientale.
Il sistema, gestito da Mediapulse, si basa su un campione rotante di 2.019 persone distribuite nelle tre regioni linguistiche. I dati sono forniti in un intervallo di confidenza molto ragionevole anche per piccole emittenti.
Il presunto “crollo del 23% degli ascolti” dopo lo spegnimento della FM (da parte della SSR, la radio pubblica svizzera) non è, a detta della società di rilevazione, statisticamente significativo, essendo basato su sole due settimane di rilevazioni (per avere dati affidabili serve almeno un trimestre di osservazioni).
I dati vengono resi disponibili alle emittenti quasi in tempo reale, con un ritardo di soli 7 giorni, attraverso il software EvoRep.
Spegnimento FM
Lo spunto per questo articolo nasce dopo aver letto tanti articoli e commenti relativi allo spegnimento della modulazione di frequenza attuato dalla confederazione svizzera il 1 gennaio 2025. Questo ad esempio quanto scriveva Ticino Online il 28 gennaio:
ZURIGO – I primi dati parlano chiaro. Da quando la SRF ha spento le sue frequenze FM, ossia dallo scorso 1° gennaio, il numero degli ascoltatori delle proprie emittenti radiofoniche è drasticamente calato. Stando ai dati diffusi qualche giorno fa, si parla di una perdita di circa 250mila ascoltatori. Un andamento che non sembra destare preoccupazione ai piani alti.
Confindustria
Per non parlare di quanto ha titolato Confindustria il 31 gennaio in un articolo preceduto da un enorme logo DAB: “DAB, Svizzera: switch off dell’FM, SRF perde 500.000 ascoltatori”. Qui si parla addirittura di mezzo milione. Ma come è possibile che i dati siano già disponibili?
Il meter
Tralasciando le lunghe attese per i risultati TER, ci pare sotto gli occhi di tutti il fatto che anche la nuova Audiradio ancora non abbia diffuso alcun dato. La risposta è semplice: in Svizzera si usa un meter ed una metodologia di rilevazione totalmente differente. Analizziamola insieme.
Mediapulse
Per comprendere come opera Mediapulse, l’organizzazione indipendente incaricata di raccogliere dati sul consumo di programmi radio e TV in Svizzera, abbiamo consultato alcuni documenti metodologici messi a disposizione dall’ente stesso e abbiamo potuto parlare direttamente con Martin Weber, Sr. Research Manager del segmento Radio (Mediapulse effettua la ricerca anche relativamente alla TV).
D.A.R. (o CATI) solo fino al 2001
Cominciamo col dire che la metodologia CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) che usa i D.A.R. (“Day After Recall”) è stata abbandonata in Svizzera dal 2001.
Antico ricordo
Dunque da 23 anni l’indagine non è più basata su riposte a domande suggerite da un computer attraverso una chiamata vocale a un malcapitato, che deve ricordare tutto quanto ha ascoltato nel giorno precedente in ciascuna fascia oraria (“day after recall“).
Meter
Si usa invece un “meter“, un dispositivo in grado di “ascoltare” e comprendere quanto è effettivamente diffuso nell’ambiente dove si trova l’ascoltatore preso a campione. L’idea è che questo sia un modo oggettivo e preciso al minuto di rilevare gli ascolti.
La cuffia
Anche se – come a suo tempo aveva fatto rilevare Newslinet – se il campione indossa una cuffia e ascolta tutt’altro, la rilevazione non può essere corretta (l’esempio non sembri paradossale: basta immaginare un utente che lavori in un ipotetico Starbucks e alla radiovisione propinata dal locale preferisca un podcast).
SmartWatch
Il device fornito da GFK dovrebbe essere simile a quello nell’immagine che abbiamo trovato su LinkedIn. Diciamo “dovrebbe” in quanto alla data in cui scriviamo non abbiamo ottenuto l’autorizzazione a pubblicare l’immagine di quelli effettivamente utilizzati da Mediapulse, pur in nostro possesso.
Poco smart. All’apparenza
Come è possibile vedere questi orologi tanto “smart” non sembrano: ma a ben guardare è chiaramente visibile il piccolo microfono utilizzato per ascoltare l’ambiente, dunque immaginiamo che la componente intelligente sia tutta rivolta al lavoro di rilevazione.
Mediawatch 4
Il sistema utilizzato, ci ha scritto Martin Weber, è il Mediawatch 4 di GFK, “Composto da una nuova generazione di dispositivi di misurazione e Sound Sampling Units”.
Campione…
Passiamo alla metodologia. I dati relativi all’universo (gli abitanti della Svizzera) sono forniti dall’Ufficio federale di Statistica.
Ponderazioni giornaliere
A questi si applicano ponderazioni giornaliere, settimanali, mensili e trimestrali tenendo presenti le seguenti variabili: fasce d’età (5 possibili), genere (2, niente gender fluidity in questa ricerca), zone di reclutamento (28), sottoaree (63), aree WEMF (24) e regioni linguistiche. Il peso relativo è riportato in questa tabella:
…rotante
La misurazione viene effettuata con un campione rotante (con periodi di utilizzo di 4 settimane o 6 mesi); la dimensione del campione che contribuisce a un’analisi dipende dal periodo di tempo e dalla dimensione dell’area geografica osservata.
N=9.000
La dimensione del campione per tutta la Svizzera per un semestre è di circa N = 9.000. Il campione netto comprende i membri del panel che forniscono dati di misurazione effettivamente validi.
La ripartizione del campione
Delle 2019 persone del campione lordo, mediamente ogni giorno devono fornire dati almeno 1533 persone, pari al 75,9% del totale. Di queste, 950 appartengono alle regione linguistica tedesca, 430 a quella francese e 153 a quella italiana.
Varianza
A causa della struttura del campione, con molti giorni di osservazione degli stessi partecipanti che non sono statisticamente indipendenti, Mediapulse ha sviluppato una stima della varianza su misura adatta ai dati.
Intervallo di confidenza
Questa stima viene utilizzata per calcolare l’intervallo di confidenza per la copertura netta.
Intervallo di confidenza
L’ampiezza dell’intervallo di confidenza dipende ovviamente dalla dimensione del campione e anche dal livello di copertura netta (e questo è lo stesso motivo che porta Audiradio a pubblicare lunghissime tabelle, come ad esempio quella a pagina 38 del PDF che illustra la metodologia).
Station A, station B, ecc.
Utile consultare una tabella esemplificativa, che – per correttezza – cita emittenti teoriche (“station A”, “station B”, eccetera).
Un esempio
In esse osserviamo, ad esempio, che la stazione italiana “E”, misurata sulla base di 884 individui, ha una share del 14.33% dell’area linguistica. Anzi, per essere precisi: ripetendo infinite volte l’indagine, in 95 volte su 100 lo share risulterà compreso tra 12.74% e 15.92%.
Numeri
E poiché la regione linguistica dovrebbe comprendere 718.000 individui, possiamo concludere che Station E è ascoltata da un numero di persone comprese tra 91.480 e 114.300.
Tutti i dati disponibili in soli sette giorni
I dati non sono messi a disposizione delle emittenti con statici report in PDF: viene invece fornito uno strumento software detto EvoRep. Come ci ha spiegato Martin Weber, si tratta di un software fornito da Gfk che è in grado di rendere i risultati con un ritardo di soli 7 giorni rispetto al giorno misurato.
Accesso ai dati
Ogni distributore radio partecipante con un contratto con Mediapulse ha accesso a tutti i dati di tutti i canali radio partecipanti.
Spegnimento FM e crollo degli ascolti
Chiudiamo con il dato sul presunto crollo degli ascolti delle emittenti di stato, dopo lo spegnimento FM (su cui torneremo prossimi giorni con interviste agli operatori svizzeri). Un fatto riportato da tante testate e ampiamente spiegato sui social nostrani da parte di tanti commentatori certamente più esperti di noi.
Dati non significativi
Ebbene, Mirko Marr (Head of Research per Mediapulse) dopo la pubblicazione dei dati ha affermato che “Queste cifre a breve termine non sono significative”. Punto di vista sposato dalla SSR stessa.
14 giorni di verifica
Come si spiega? Questo quanto ci ha detto Weber: ” La dichiarazione di Mirko Marr non è diretta alla significatività statistica. La dichiarazione si riferisce al fatto che i valori costituiti da soli 14 giorni (e nemmeno settimane di calendario complete) di misurazione non forniscono un valore di precisione sufficientemente alto per basare una valida dichiarazione di perdita generale di audience.
Almeno un trimestre
Mediapulse raccomanda sempre di considerare almeno un trimestre (o più per regioni di analisi più piccole) per conseguire risultati affidabili. Ciò è dovuto al fatto che la misurazione viene effettuata con un campione a rotazione e quindi la dimensione del campione si accumula nel tempo“.
Conclusioni
Gli svizzeri non nascondono i fatti, ma li spiegano in maniera razionale a un pubblico che si presuppone in grado di comprendere – e non frettoloso di pubblicare grandi titoli o articoli clickbait.
Torneremo
Per parte nostra, e questa è una promessa, allo scadere dei famigerati tre mesi torneremo immediatamente sulla questione: con dati, questa volta, significativi. (M.H.B. per NL)