Roger Schawinski ha inviato le 60.615 firme raccolte contro lo spegnimento dei trasmettitori FM svizzeri a Simonetta Myriam Sommaruga, membro del Consiglio federale, dove dirige il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni. Maluccio, se consideriamo che sempre lui, nel 1980, quando la popolazione svizzera ammontava a 6,3 milioni (oggi sono 8,5), ne aveva raccolte 212.000 per difendere il diritto d’antenna della sua Radio 24 (che irradiava extraterritorialmente dall’Italia) contro il monopolio pubblico delle trasmissioni radiofoniche.
Switch-off
Roger il pirata, all’anagrafe Roger Schawinski, giornalista e imprenditore pioniere della radiofonia privata svizzera con Radio 24 di Zurigo (sempre quella del 1979, anche se magari un po’ meno sopra le righe, come il suo fondatore), ha esposto i risultati della sua petizione contro lo switch-off FM/DAB+ in Svizzera del 2022 (con conclusione entro gennaio 2023).
Roger, con la benda sull’occhio, non vede i cambiamenti
Suo malgrado, i tempi sono però cambiati; la sensibilità verso la radio non è la stessa ed il pluralismo anche. In cima ai pensieri degli svizzeri non c’è, come nel 1980, la ricezione radiofonica. Anche se per Roger Schawinski lo spegnimento della FM violerebbe ora come oltre 40 anni fa, il diritto dell’utente alla ricezione dei contenuti sempre e comunque.
Compressione di diritti
Diritto oggi – secondo lui – messo in dubbio non più dal monopolio pubblico, ma dalla diffusione del DAB+ e comunque degli altri vettori (IP e sat), insufficente a sopperire a quello della FM.
2022
Ricordiamo che lo spegnimento della modulazione di frequenza in Svizzera dovrebbe decorrere esattamente tra un anno. Cioè quando, ad agosto 2022, la SSR disattiverà i suoi trasmettitori FM, seguita dalle stazioni private entro il gennaio 2023. Non senza supporto: durante la fase di transizione il Consiglio federale garantirà infatti alle emittenti radiofoniche un aiuto finanziario sostanziale per la diffusione DAB+.
Perplessità sui presupposti
Roger Schawinski, che dichiara di godere del supporto degli ex ministri delle comunicazioni Moritz Leuenberger e Doris Leuthard, ritiene però che i tempi non siano maturi, in quanto solo la metà dei veicoli in Svizzera ha una radio DAB o un sistema IP che consenta la ricezione radiofonica.
Mirrorlink delle mie brame
Circostanza, quest’ultima, che lascia in verità perplessi, considerato che, di fatto, la quasi totalità delle vetture può effettuare il mirrorlink con lo smartphone, posseduto da quasi l’80% della popolazione. Il 78 per cento degli svizzeri di età compresa tra i 15 e i 74 anni ha infatti uno smartphone. Una percentuale che corrisponde a circa 4,9 milioni di persone. Semmai, quindi, si potrà parlare di scarsa facilità d’utilizzo, piuttosto che di impossibilità di ricezione. Errore di comunicazione piuttosto grave da parte di un esperto come il vecchio Roger…
Unici
Tuttavia non è solo la limitata (sempre a suo dire) presenza di device digitali in grado di garantire la ricezione l’unico motivo di doglianza di Roger Schawinski. L’ex corsaro delle onde elettromagnetiche ritiene infatti che la Confederazione elvetica sarebbe l’unico paese europeo a porre in essere un passaggio così drastico, considerato che, per esempio, la Gran Bretagna ha fissato la scadenza al 2032, mentre Germania ed Italia non hanno nemmeno stabilito una data.
I dati
Intanto i sostenitori del passaggio espongono una ricerca, realizzata nel 2020 dall’Istituto d’indagine GfK Switzerland, secondo cui l’ascolto radiofonico digitale in Svizzera è cresciuto del 22% negli ultimi cinque anni. Su 100 minuti ascoltati, 71 avvengono via DAB+ o IP. Per converso, l’ascolto via FM è sceso al 29% e solo il 13% degli elvetici utilizza unicamente tale sistema. (M.L. per NL)