La vita del DAB potrebbe essere poco più estesa di quella della FM? Secondo lo studio elvetico Studie Perspektiven 2035+ – Langfristige Entwicklung Verbreitungsvektoren Radio/Audio, sembrerebbe così.
Se in Svizzera la FM cesserà d’esistere poco dopo il 2030, con uno switch-off programmato al 2026 per legge (senza possibilità di proroga), lo studio commissionato dagli editori radiofonici svizzeri vede infatti, nel lato basso della forbice, l’ipotesi di morte del DAB pochi anni dopo, fissandola al 2040.
E ciò sulla considerazione che già dal 2025 l’ascolto IP avrà superato quello DAB, dopo aver già sorpassato la ricezione FM l’anno scorso.
Sintesi
Nei giorni scorsi un grafico riportante la progressione dell’ascolto della radio digitale in Svizzera (DAB+ e IP) e la contestuale diminuzione di quello analogico (FM/UKW), ha fatto molto discutere in Italia.
Stabilizzazione
Soprattutto perché, dopo la stabilizzazione dal 2023 al 2025, la rappresentazione elvetica mostra una diminuzione rapida della fruizione DAB con due proiezioni distinte: pessimistica (che vede l’azzeramento dell’ascolto al 2040) ed ottimistica (che colloca il tramonto del DAB+ ad oltre il 2050).
Morte FM
Lo stesso grafico mostra la morte della FM in Svizzera intorno al 2030, quale ovvia conseguenza dello switch-off previsto per decisione federale al 31/12/2026.
La decisione del Consiglio federale
Come sempre, facciamo un breve recap della vicenda per poter inquadrare ogni elemento.
Durante la sua seduta del 25/10/2023, il Consiglio federale elvetico – confermando lo scoop di luglio di Newslinet – aveva deciso di prorogare di due anni le concessioni di radiocomunicazione in modulazione di frequenza prossime alla scadenza.
Flessibilità
“In questo modo il settore radio ottiene la flessibilità auspicata per completare con successo il processo di migrazione dalla radio analogica a quella digitale”, spiegava a margine dell’annuncio l‘Ufcom (l’ufficio federale sulle comunicazioni).
Estensione temporale
Sul piano giuridico, una modifica dell’ordinanza sull’utilizzazione dello spettro delle radiofrequenze (OUS), il Consiglio federale ha permesso “che le concessioni di radiocomunicazione FM esistenti rimangano valide, oltre la loro attuale scadenza, sino alla fine del 2026”.
Switch-off volontario: dal 2020 non c’è più obbligo di trasmettere in FM
Sul punto, però, il Consiglio federale aveva ribadito che “Le emittenti radiofoniche possono decidere di interrompere prima la diffusione analogica; già dal 2020 non c’è più l’obbligo di diffondere programmi via FM”.
Spostamento dal 2024 al 2026
Inizialmente il settore radiofonico intendeva abbandonare la modulazione di frequenza al più tardi entro la fine del 2024. “Quest’ultima proroga offre l’opportunità di completare, con soluzioni individuali, il processo di migrazione dalla radio FM a quella digitale al più tardi entro la fine del 2026”, spiegava il regolatore delle comunicazioni elvetico.
Il passaggio alla radio digitale è sulla buona strada
“La fruizione della radio avviene già oggi prevalentemente in modalità digitale (DAB+ e Internet). Nella primavera del 2023, la percentuale della fruizione radiofonica digitale era dell’81 per cento, quella della FM è scesa al 19 per cento”, annotava l’Ufcom a riguardo della decisione del Consiglio federale.
80% di ascolto a casa via IP
“A casa e al lavoro, oltre l’80 per cento della fruizione avviene via canali digitali, in auto si tratta di due terzi degli ascoltatori. Ormai soltanto l’8 per cento ascolta la radio esclusivamente via FM. Anche il regolamento UE sullo standard DAB+ per i veicoli nuovi contribuirà nei prossimi anni all’aumento della fruizione digitale“, concludeva l’Ufficio federale delle comunicazioni.
Bachmann spiega l’aspettativa di vita del DAB (in Svizzera)
Per cercare di capire meglio la genesi e gli aspetti sottesi a questa rappresentazione estratta, come detto, dallo Studie Perspektiven 2035+ – Langfristige Entwicklung Verbreitungsvektoren Radio/Audio, NL ha contattato Jürg Bachmann, presidente dell’Associazione delle Radio Private Svizzere e membro del Comitato direttivo per la migrazione digitale delle radio svizzere, che, come di consueto, ci ha prontamente risposto.
Langzeitstudie 2035+
(NL) – Chi è l’autore del grafico che tanto ha fatto discutere, anche in Italia, in questi giorni?
(Jürg Bachmann) – La raffigurazione è un’affermazione centrale contenuta nello Langzeitstudie 2035+ (Studio a lungo termine 2035+) dell’Associazione delle radio private svizzere (ARPS).
Il fine dello Studie Perspektiven 2035+ – Langfristige Entwicklung Verbreitungsvektoren Radio/Audio
(NL) – Cosa tratta, nello specifico radiofonico, lo Studie Perspektiven 2035+ – Langfristige Entwicklung Verbreitungsvektoren Radio/Audio?
(J.B.) – Gli autori dello Studie Perspektiven 2035+ si sono chiesti come si svilupperanno le tecnologie di ricezione nei prossimi anni.
Consapevolezza e preparazione
[In prospettiva] Le risposte segnalate dovrebbero aiutare i responsabili delle stazioni radio a prepararsi tecnologicamente per prendere sin d’ora le giuste decisioni di investimento.
Il nodo dei ricevitori
(NL) – Tuttavia cruciale sarà capire con quale device riceveranno i contenuti radiofonici gli utenti…
(J.B.) – Sarà certamente decisivo capire quali ricevitori saranno preferiti in futuro dagli ascoltatori per sentire la radio e su quali schermi i programmi radiofonici dovranno essere presenti e ricercati.
Il grafico
(NL) – Come va letto il grafico?
(J.B.) – L’illustrazione mostra lo sviluppo della FM, del DAB+ e dello streaming IP in Svizzera dal 2010 e i potenziali scenari di sviluppo fino al 2045. Ed è appunto intesa per la Svizzera.
Valutazioni comparate
(NL) – … sicché è inutile trarne indicazioni specifiche per l’Italia quanto a FM e DAB, mentre il trend per l‘IP, è probabilmente l’unico elemento in comune. Le vostre sono valutazioni basate anche sulla comparazione con altri Stati?
(J.B.) – Poiché lo sviluppo tecnologico sta diventando sempre più internazionale e le tendenze generali mostrate nello studio sono simili in altri Paesi, è possibile trarre conclusioni anche per altri Paesi.
Tendenze
E ciò utilizzando i dati e le tendenze di sviluppo specifici per ogni Paese.
Posizione sulla vita del DAB+
(NL) – La vostra visione del DAB non sembra ottimistica…
(J.B.) – Le curve riportate nello Studie Perspektiven 2035+ – Langfristige Entwicklung Verbreitungsvektoren Radio/Audio mostrano come la quota di utilizzo del DAB+ nella radiodiffusione sia satura o lo sarà molto presto. Successivamente, la quota diminuirà costantemente.
FM, DAB, IP
(NL) – Se il 2030 segnerà in Svizzera la morte della FM, il de profundis per il DAB potrebbe essere, secondo il vostro studio, solo dieci anni dopo…
(J.B.) – A partire dal 2040, si prevede che si realizzi lo stato “All-IP”.
Dal 2040 ricevitori non esclusivi per l’ascolto radio
Ciò significa che la radio sarà ascoltata principalmente attraverso ricevitori non più esclusivi per l’ascolto radio e che saranno comunque sempre e ovunque online.
All-IP
Se il DAB+ dovesse eccedere sul piano dei costi, lo sviluppo di All-IP potrebbe essere accelerato dopo il 2030 per motivi economici.