La lingua italiana pare non essere di casa a Radio Grischa (di Südostschweiz Radio AG), l’unica emittente privata grigionese che diffonde in regioni italofone.
Lo sostiene il Mediatore per le radiotelevisioni private delle regioni di lingua italiana nel suo rapporto annuale per il 2013 pubblicato ieri. Il Mediatore – che è un organismo indipendente cui possono rivolgersi i soggetti ritenutisi lesi da contenuti radiotelevisivi in Svizzera nel tentativo di trovare una composizione preventiva – si è mosso su impulso indiretto (cioè senza un vero e proprio esposto) della Pro Grigioni Italiano (PGI), che preso atto del rapporto di Publicom AG, realizzato su incarico dell’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM), ha denunciato lo scarso spazio concesso alla lingua del nostro paese dall’emittente elvetica attiva nel più grande dei 26 cantoni della Svizzera, l’unico ufficialmente trilingue (tedesco, romancio e italiano). Secondo il documento del 31 maggio, "Radio Grischa nel ‘prime time’ dei giorni feriali non diffondeva praticamente alcun programma in lingua italiana (e romancia)". Secondo l’emittente, che ha prodotto una memoria il 9 gennaio, il giudizio di Publicom è eccessivo e risentirebbe di un vizio da campione ristretto, posto che la stazione diffonde "Caffè Todisco" nella prima domenica del mese tra le 19.00 e le 20.00 e "Doppio passo" le restanti domeniche allo stesso orario. Una programmazione, tuttavia, che è ritenuta insufficiente dalla PGI, anche perché le due trasmissioni avrebbero "carattere d’intrattenimento e poco informativo" (così si legge nel rapporto annuale). La Pro Grigioni Italiano afferma inoltre di non aver potuto prendere parte alla definizione dei programmi, come previsto dalla concessione del 31 ottobre 2008 e da quella provvisoria del 29 gennaio 2010. Per il resto, il Mediatore rileva l’assenza di reclami nel 2013, anche se probabilmente ciò è determinato dal fatto che la scorsa annualità non è stata elettorale, salvo per le elezioni comunali a Lugano. Per l’insieme della Confederazione i reclami hanno riguardato solo trasmissioni televisive della Svizzera tedesca e sono stati in tutto 35, indica l’Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva (AIRR) in un comunicato. Tutti questi reclami sono stati evasi dall’organo di mediazione e non sono approdati sul tavolo dell’AIRR, l’autorità che vigila sull’attività degli organi di mediazione delle tre regioni linguistiche delle emittenti private radiotelevisive. (E.G. per NL)