Lorenzo Suraci (RTL 102.5): la recente dichiarazione di RAI mi ha fatto veramente cadere le braccia: vero, il quadro è cambiato, le abitudini sono cambiate… Ma dobbiamo preservare TER che è forte di anni di esperienza, non spaccare tutto.
E dobbiamo andare avanti, con metodologie che usino gli stessi metrics dell’online. Noi lo stiamo facendo. Nielsen, con la sua esperienza e affidabilità, certificherà dei numeri che non saranno solo a uso interno. E altri potranno unirsi a noi.
Spotify? Non è la radio, corrisponde alla musicassetta con la compilation che ascoltavi a sedici anni. Le FM sono un bene che abbiamo acquistato, non ce le potranno far spegnere se non in un orizzonte ventennale: non scherziamo.
Lorenzo Suraci a Newslinet
In occasione dell’uscita dei dati TER, abbiamo chiesto a Lorenzo Suraci di spiegarci la sostanza e l’importanza del nuovo accordo con Nielsen che appare in calce del classico comunicato stampa a commento dei dati di oggi. Ecco dunque quanto discusso, dove non manca qualche messaggio preciso per RAI.
L’intervista
(Newslinet) – Pochi giorni prima dalla pagella TER, RAI ha ribadito quanto tali dati siano ormai inadeguati.
(Lorenzo Suraci) – Cominciamo da RTL 102.5: riteniamo di aver centrato i nostri obiettivi, se consideri che l’indagine TER rileva solo le storiche emittenti analogiche. Ma su questo punto torneremo dopo. Per ora ti confermo che siamo sopra gli otto milioni di ascoltatori e siamo soddisfatti.
RAI mi ha fatto cadere le braccia
Anche se devo dire che la recente dichiarazione di RAI mi ha fatto veramente cadere le braccia: vero, il quadro è cambiato, le abitudini sono cambiate… Ma il mondo stesso è cambiato con la guerra e questa crisi inaspettata.
Spacco tutto? Piuttosto occorre preservare
Mi pare che oggi la cautela sia la prima cosa che ognuno di noi dovrebbe praticare: ma la dichiarazione riportata su Italia Oggi da parte di RAI mi pare vada proprio nella direzione opposta, quella dello “spacco tutto”. Per usare bene il denaro pubblico vuoi spegnere l’FM? O ritieni di dover andare oltre l’indagine TER?
Capisaldi
Questi sono i capisaldi del nostro business oggi e fino a che non abbiamo alternative solide non possiamo ucciderli. E noi, a RTL 102.5, sulle alternative (DAB e l’indagine Nielsen di cui parleremo ora) stiamo lavorando concretamente, con i fatti.
Nielsen
(NL) – Parlaci quindi di Nielsen.
(LS) – Con piacere. Come puoi leggere nel comunicato stampa (riportato in calce, N.d.R.), abbiamo creato un’innovativa analisi che mi informa, che ci informa sui contatti. Non gli ascolti come nell’indagine TER: qui parliamo con i termini del nuovo mondo.
Un nuovo mondo
Sì, perché devi considerare che le metrics nel mondo digitale sono diverse: pensa a YouTube… “il nuovo brano del cantante X fa quattro milioni di views in due giorni”.
Sono ascoltatori dell’artista? Sono persone che ascoltatano i primi 45 secondi di un brano scelto da un algoritmo? È una playlist automatica che prosegue, mentre il presunto ascoltatore ha iniziato a fare tutt’altro ? Non lo sappiamo, ma quello è il numero che forniscono.
Giocare sullo stesso piano
Ecco, la radio deve giocare sullo stesso piano, contando i contatti e contando anche tutti quelli delle radio digitali, non importa se su web, app o DAB. Saranno numeri diversi, complementari, ma ci permetteranno di confrontarci con i giganti dell’online.
Preservare TER per preservare sistema
Ma occhio: i dati TER sono come i dati Auditel per la televisione, non possiamo buttarli via. Sono frutto di anni di esperienza. Ho fatto partire Nielsen in quanto dobbiamo andare avanti e si tratta di un istituto serio. Mi auguro che tutti i nostri competitor vogliano unirsi in questa iniziativa…
Nostra iniziativa Nielsen aperta a tutti
(NL) – … nel senso che è aperta a terzi e che i dati saranno pubblici?
(LS) – Certo: è un sistema tecnologicamente avanzato. In pratica sono rilevazioni che in parte potremmo fare anche da soli, ma eseguito che da un istituto specializzato, che ha storia e metodologie specifiche, fornisce ai dati la necessaria autorevolezza. Non si tratta di dati a uso interno che vengono citati senza citarli. Dati certificati da una società d’indiscussa fama internazionale. E, lasciamelo dire, si tratta di un punto d’inizio, non di fine. E sì, certo, speriamo altri si uniscano a noi.
Canale “teen”
(NL) – Rai ha annunciato un “canale teen“, indirizzato alla fascia 15-24 anni. Qualcosa che il tuo gruppo ha creato ormai da tempo. Ma i giovani – si dice – ascoltano Spotify. Non finirete per dividervi una torta veramente piccola?
(LS) – Tu quanti anni hai?
(NL) – … antadue.
(LS) – Ecco, quando avevi 16 anni cosa ascoltavi ?
Spotify, la musicassetta di oggi
(NL) – Radio, LP e cassette.
(LS) – Ecco, esatto. LP, cassette. E la Radio. Spotify è l’LP, Spotify sono le cassette dei giovani di oggi. Ci ascolti una compilation, come quelle che chiedevano ai miei DJ quando avevo il Capriccio. Ma poi ascolti anche la radio.
La torta non è piccola. Certo, Spotify fattura e non paga le tasse. E’ una concorrenza sleale, una vergogna. Ma questo è un altro discorso.
FM e stati confinanti
(NL) – A proposito di preservare: l’armonizzazione dell’FM in base alle richieste estere o il piano di riassegnazione (o quello che sarà) rischia di essere un bagno di sangue. Cosa ti aspetti accada?
(LS) – Niente. Perché le frequenze FM sono dei beni, che abbiamo acquistato. A questi beni non possiamo rinunciare, dobbiamo preservare: anche se non su un orizzonte ventennale. Per ora sono solo chiacchiere. Non ci può essere una normativa che ci imponga di spegnere. In ogni caso se la RAI lo desidera può iniziare a spegnere i suoi impianti…
Problema Politico
(NL) – … pero’ qui c’e’ un problema politico: governi che non hanno fatto il proprio dovere, non coordinando a livello internazionale le frequenze. Ma sono un potere dello Stato, sono stati eletti e come tale possono imporvi leggi e…
(LS) – … ma gli arriverebbero migliaia di cause! Non possono farlo. Non scherziamo. E poi non sono neppure sicuro che il problema sia a livello politico: forse lo è a livello amministrativo, forse è inerzia. Poi come sai molti accordi sono bloccati per il fatto che non si mette al tavolo la Repubblica di San Marino. Tu sai chi sono gli azionisti della radio tv di San Marino ? (M.H.B. per NL)
Il Comunicato Stampa