Lorenzo Suraci, mentre altri editori radiofonici ancora negavano l’evidenza, lo aveva ammesso senza mezze parole su queste pagine: “Dobbiamo considerare che ormai il nostro concorrente non è più tanto l’altro network: sono le piattaforme automatiche, come Spotify”.
Poco importa che Spotify non sia formalmente una Radio: per l’utente finale la piattaforma di streaming on demand (SOD) fornisce lo stesso servizio e quindi non vi è differenza sostanziale. Quantomeno per quel che riguarda la radio musicale. E qui sta il punto. Anzi, la virgola.
Il primo Talk Radio italiano
Proprio per esaltare la differenza tra Radio e SOD, tra le varie contromisure adottate, RTL 102.5 lancia quello che definisce “il primo Talk Radio italiano“, condotto da Mauro Coruzzi, in arte Platinette.
Rivoluzione o ritorno alle origini?
“Una rivoluzione per la notte degli ascoltatori italiani”, per RTL 102.5. Per noi, più plausibilmente un opportuno ritorno alle origini radiofoniche.
Il capitale umano
L’idea è appunto quella di presidiare (meglio) le aree editoriali storicamente tipicamente radiofoniche, attraverso la valorizzazione di contributi umani di spessore. D’altra parte, un problema diffuso nel medium radiofonico italiano è l’evidente scarsa capacità di molti conduttori di andare oltre un ruolo di mero contorno alla musica.
Il silenzio è d’oro
Un accompagnamento forzoso, che fornisce, purtroppo nella maggior parte dei casi, scarso (o nullo) valore aggiunto. Anzi, non raramente consegue il risultato opposto, spingendo gli utenti verso lo streaming on demand.
Il team
Per questo motivo, spiega RTL 102.5 in una nota, “da lunedì 29 novembre, dall’1 alle 3, dal lunedì al venerdì, Mauro Coruzzi aprirà i microfoni agli ascoltatori, al popolo della notte, senza pregiudizi e senza censura. Con lui Armando Piccolillo, il Maggiordomo di Cetraro, Leo Di Mauro, il Night Social Man, Paolo Riccomi e Piervincenzo Vitiello, i Telefonista”.
Il punto di vista di Platinette
“C’è un territorio da esplorare che io non conosco o meglio che conosco in parte e ho idea che sia molto più composito di quello che possiamo supporre o immaginare che è fatto non tanto dai cittadini della notte, da coloro che per lavoro, per insonnia o per qualche stradannato o benedetto motivo stanno svegli di notte”, dichiara Mauro Coruzzi/Platinette.
Un mondo interessante da conoscere
“Mi piace pensare che ci possa essere un sottotitolo a ‘Nessun dorma’ trasformabile, o meglio con un’aggiunta ‘Nessun dorme’. Nel senso che mi piacerebbe solleticare interesse e curiosità intorno a vicende o a persone che non conosciamo evidentemente perché stanno chissà dove e fanno chissà cosa e che diventano in un momento in cinque minuti di conversazione un mondo interessante da conoscere.
Platinette cacciatore
Uso il termine, forse improprio, di ‘cacciatore’ ma è proprio una sorta di esplorazione. Forse è meglio ‘esploratori’, se preferisci. Fatto, mosso, motivato da una grande curiosità quale quella di capire quante siano le sfumature della notte italiana: se penso ad esempio, come ahimè faccio sempre con i riferimenti alla musica, penso a una canzone strepitosa come ‘Una notte in Italia’ di Ivano Fossati, così come per contrasto c’è anche ‘Ma la notte no’ di Arbore, mettere vicine, appaiare o tenere in qualche modo su un binario in parallelo storie e persone molto differenti tra loro ed è proprio nel contrasto che forse, nella successione ovviamente, da una parte e dall’altra come se fosse un ping pong, che la notte ha una sua bellezza, anche forse una sua crudeltà.
Quante sono tra noi le persone che ad esempio hanno o soffrono di insonnie legate a problemi amorosi?
Mi piacerebbe poter essere anche su questo non dico un consigliere perché non ho la forza e nemmeno le capacità ma uno che chiede eventualmente consigli perché, i cosiddetti amori malati, tossici, nel senso che è una dipendenza psicologica da quella persona lì, magari con una battuta non dico possano essere risolti ma almeno affrontati. Così come la gioia di chi vive una serata speciale e te la comunica attraverso la radio. La serata speciale può essere un incontro, può essere una notte d’amore, insomma: la felicità.
Very Normal People inclusivo
Così difficile da esprimersi visto che siamo in un momento in cui i contatti sociali sono diradati per varie ragioni, si possa rivelare la radio unificante, è inclusiva. ‘Very Normal People’ significa questo: l’inclusivo non si tiene fuori nulla, tutto ciò che ha un senso e che è in un qualche modo d’aiuto deve avere un luogo e questo luogo è la radio.
Melting pot
Mescolare i tuoi pensieri significa che potrà venire più o meno buona saporita la ricetta ma sarà una ricetta di autenticità, una notte vera, per quanto il vero poi è tutto da come dire valutare. Mi piace pensare che possa essere verosimile il mischiare, il melting pot come dicevano a Londra quando c’erano diverse etnie tutte insieme”, conclude Mauro Coruzzi/Platinette.
La nuova scommessa di Suraci
Vedremo se anche questa volta Suraci riuscirà a fare di una sopravvenuta debolezza un punto di forza per la riscossa radiofonica. (E.G. per NL)