In attesa della nuova indagine sull’ascolto radiofonico ibrida (presumibilmente coi diari sul modello UK ed una componente meter), abbiamo voluto verificare il comportamento delle top station di TER sul web. Ma siamo andati anche oltre, introducendo un granchio blu nell’ecosistema radiofonico. Scoprendo qualcosa d’interessante.
Premesse
Beninteso, la comparazione delle performance dei siti web (la principale piattaforma non intermediata di un mezzo di comunicazione di massa) non è una novità.
Esercizio interessante
Ma è, comunque, un semplice esercizio (conducibile in piena autonomia) che consente di effettuare alcune riflessioni sulla necessità di superare la monolitica classifica redatta dalla controversa indagine sull’ascolto radiofonico con metodo CATI (interviste telefoniche).
Metodo di rilevazione obsoleto
Un metodo ormai considerato anche da Agcom inadatto a fotografare oggettivamente il sistema radiofonico italiano.
Le prescrizioni Agcom
Tanto da aver imposto, attraverso la delibera 202/23/CONS, alla società Tavolo Editori Radio s.r.l. (la società partecipata dai soli editori radiofonici che monitorano loro stessi, cd. MOC, Media Owner Committe) di adottare modifiche strutturali (adottando un sistema ibrido di rilevazione e trasformandosi in JIC, Joint Industry Committee, estendo la compagine all’intera filiera dell’industria radiofonica).
Piano di lavoro
SimilarWeb
Per effettuare il nostro esercizio abbiamo adottato SimilarWeb, un servizio gratuito che offre dati scansionando oltre 100 milioni di siti web e 4.7 milioni di app mobili in più di 210 settori, tracciando e comparando le prestazioni di siti concorrenti (e non solo), i comportamenti dei relativi utenti.
Il metodo di funzionamento
Per farlo, SimilarWeb recupera la cache dei dati da un pannello di centinaia di milioni di utenti web (pare il panel più esteso sul mercato).
Attività collettiva
SimilarWeb utilizza questa attività Internet collettiva insieme a crawler web, fornitori esterni, reti di contributo e fonti di dati pubbliche per fornire informazioni di mercato considerate di elevata affidabilità (anche se non, ovviamente, assoluta).
Le prestazioni dei siti web delle TOP 5 di TER
Ciò posto, ci siamo chiesti quali sono le performance web delle prime 5 stazioni secondo l’indagine TER (dati giorno medio, ultimo semestre 2023).
Il monolite
La quale, come noto, è così riassunta:
1) RTL 102.5
2) RDS
3) DeeJay
4) Radio Italia
5) Radio 105.
Il sito top di SimilarWeb tra le TOP 5 di TER
Secondo SimilarWeb, nel periodo maggio, giugno, luglio 2023 (valori assoluti + media mensile, a cui facciamo riferimento), delle TOP 5 di TER, ad aver performato meglio è, quanto a media di visite mensili, Radio DeeJay (2,455 milioni).
Bounce rate
Ma DeeJay è anche il sito web radiofonico (tra quelli analizzati) col miglior bounce rate, cioè il minor tasso di abbandono immediato dopo l’accesso (banalmente, quando si entra e si esce immediatamente da un sito, sintomo di errore o di offerta insoddisfacente).
Consistenza ed engagement
(Bounce) Rate che, più basso è, più manifesta consistenza dei siti web consultati. Tuttavia, per contro, DeeJay, performa maluccio quanto a pagine per visita, a testimoniare una non eccelsa capacità di trattenere il visitatore nel proprio ecosistema (cd. engagement).
Radio 105 primeggia per pagine viste
Per pagine viste primeggia invece Radio 105 (5,764 milioni/mese), che infatti ha una media di 2,42 pagine viste per accesso.
Tempo della visita
La regina dell’offerta di Radiomediaset vanta la maggior durata di consultazione (3,43 minuti), a fronte, tuttavia di un valore di bounce rate troppo elevato. Segno di una scarsa attrattività dei contenuti offerti in evidenza. In definitiva, soddisfa gli interessati ai suoi contenuti, ma fatica ad ingaggiare i non fidelizzati.
(Molto) indietro le altre
Molto distanziate dai due superplayer del web appaiono invece le altre top station TER, cioè RDS, RTL 102.5 e Radio Italia, in particolare quest’ultima, il cui sito appare essere afflitto dalla maggior parte dei problemi di cui diremo di seguito.
Elementi di disturbo
Tuttavia, prima di ciò, se introduciamo due elementi di “disturbo”, scopriamo come cambiano le cose.
RAI
L’immissione nella comparazione di RAI, per esempio, stravolge completamente l’equilibrio, come da immagine riportata.
Emblematico
E’ vero che il portale RAI contempla l’intera offerta della concessionaria pubblica (quindi non solo quella radiofonica); tuttavia è emblematico notare come il colosso multimediale primeggi su tutti gli elementi d’analisi evidenti.
Sopra tutto
Quindi, non solo sul valore assoluto del numero di visite e di pagine viste, ma anche in termini di bounce rate e di durata di consultazione.
Radio Radio
Ma l’aspetto più destabilizzante è l’introduzione nell’ecosistema d’analisi di un granchio blu. In questo caso un superperformer locale escluso dalla rilevazione TER, quale la romana Radio Radio, il cui editore, Fabio Duranti, è da sempre un fermo contestatore del modello d’indagine tradizionale.
Le performance locali migliori della maggior parte delle nazionali
Ecco, Radio Radio con un bounce rate migliore di Radio 105, supera per visite mensili addirittura RTL 102.5 e Radio Italia e, per pagine viste, anche RDS.
RaiPlaySound
Ma abbiamo voluto andare oltre, comparando le performance di un sottosistema, quello di RaiPlaySound, con i dati delle TOP 5. Ed anche qui i risultati sono veramente interessanti.
7,13 minuti di frequentazione
Si noti l’imparagonabile durata della singola visita dell’ecosistema RaiPlaySound, le pagine per visita, il bassissmo bounce rate, il numero di pagine viste (secondo solo a Radio 105).
La strategia di Sergio
Spunto di riflessione
Niente di assoluto, anche se questo tipo di analisi ha un altissimo livello di attendibilità, perché neutralizza qualsiasi effetto ricordo; ma sicuramente uno spunto di riflessione significativo.
I contenuti
E perché, ancora una volta, testimonia l’importanza di contenuti offerti ed i numerosi errori commessi dagli editori nella gestione degli stessi.
Gli errori
Tra questi segnaliamo la non immediatezza dell’offerta dei siti web di molte delle maggiori radio anche su elementi primari. Per esempio, nel caso di RTL 102.5 e DeeJay abbiamo riscontrato eccessiva complessità nell’impiego del player audio, che invece dovrebbe essere il componente più in evidenza per una radio.
(In)novazione
Ma problematico è anche il basso livello di novità della maggior parte dei contenuti testuali/audio/video, che dovrebbero essere il principale appeal del traffico sui siti web radiofonici. Fatto che conduce a basse durate delle visite, come nel caso di DeeJay e, soprattutto, di Radio Italia.
Scrittura inconsapevole
Quando addirittura non dominano contenuti testuali scritti senza la piena consapevolezza delle nuove regole di engagement del web, che da tempo hanno superato i concetti di parole chiave, distribuzione delle stesse, attributi alt, slug, meta descrizione.
… tranne per 105
Problema che sembra affliggere la modalità di gestione dei contenuti testuali da parte di tutte le TOP 5 analizzate al di fuori di Radio 105 e che, probabilmente, ne impedisce un miglior posizionamento.
Offerte sbilanciate
Ma anche il profondo sbilanciamento dell’offerta lineare rispetto a quella on demand (catch-up e podcast) e, su tutti, lo sperpero di contenuti.
Contenuti bruciati
I quali, anziché essere catalogati ed organizzati per formare e alimentare l’offerta dei siti web come piattaforme integrate, vengono in gran parte bruciati con l’emissione live. (E.L. per NL)