Nell’articolo pubblicato il 17 gennaio abbiamo parlato con Ettore Andenna degli esordi della RMC Radio Monte-Carlo italiana.
Spostiamo ora l’attenzione sulle altre emissioni che nel tempo hanno visto protagonista il Principato di Monaco. Ci riferiamo alla sorella maggiore, la RMC francese, ma anche di quelle che oggi sarebbero considerate web radio tematiche: RMC Cote d’Azur, RMC Rock, RMC Classique.
Per farlo abbiamo incontrato a Nizza Christian Ghibaudo, attento conoscitore del panorama radiofonico d’oltralpe ed appassionato di radioascolto.
La genesi di RMC
RMC ha le sue radici in una radio privata nata nel 1930 su iniziativa del casinò di Juan-Les-Pins: Radio Cote d’Azur/Radio Mediterranee.
Il trasmettitore è installato non lontano da Antibes e la programmazione è tipica delle radio dell’epoca.
Palinsesto d’epoca di RMC in nuce
Per averne un’idea, questo è il palinsesto di un giorno festivo, segnatamente dimanche 14 aout 1938 (i palinsesti storici di RMC sono disponibili qui):
12h15 | Disques : Réda Caire |
12h35 | Pour réussir dans la vie |
12h40 | Opérettes d’A. Baugé |
13h10 | Radio Journal |
13h30 | Visite de Coloquinte |
13h40 | Liszt, Chopin, Mendelssohn par l’orchestre Campoli |
13h45 | L’étudiant passe (d’Ibanez) |
13h50 | Orchestre Mario Melfi |
19h00 | Orchestre |
19h45 | Mélodies viennoise |
20h10 | Informations bourse |
20h15 | Sport |
20h30 | Disques gais |
21h05 | Météo |
21h10 | Disques |
21h30 | Emission franco-anglaise |
22h00 | Radio Journal |
22h15 | Suite de l’émission franco-anglaise |
L’editore Max Brusset
Nel 1940 il nuovo proprietario della radio, Max Brusset, è costretto dalle leggi razziali a separarsi dai suoi soci nella radio in quanto ebrei. Decide pertanto di riprendere un antico progetto: la creazione di una stazione radiofonica a Monaco Monte-Carlo.
L’estromissione
Il progetto parte, ma resta il sospetto che Brusset sia colluso con i suoi antichi soci. I soci tedeschi, italiani e francesi di Vichi decidono quindi di creare la società di gestione della futura RMC senza di lui.
Deutsche Auslands Rundfunk Gesellschaft Interradio
La nuova società Radio Monte-Carlo è dunque di proprietà congiunta di Deutsche Auslands Rundfunk Gesellschaft Interradio (l’ente nazista responsabile del controllo delle stazioni radio al di fuori del Reich) e il French Open for Studies and Participations (OFEPAR), creato appositamente all’inizio del 1942 per gestire gli interessi francesi nella società franco-tedesca.
Ente Italiano Audizioni Radiofoniche
Le pressioni dell’alleato italiano per il rispetto dell’accordo di armistizio costringono Interradio a vendere metà delle sue azioni alla società di nazionalità italiana Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR) il 1° maggio 1942.
Da OFEPAR a SOFIRA
Immediatamente dopo OFEPAR trasferisce tutte le sue azioni alla SOFIRA (Société Financière de Radio) da poco creata per controllare le stazioni radio private per conto dello Stato francese, consentendo a Pierre Laval di spodestare Brusset e limitare il numero delle ambizioni di Otto Abetz su questa stazione radio, diventandone il suo operatore.
Di nuovo Max Brusset
In questo periodo iniziale le trasmissioni avvengono da un trasmettitore noleggiato proprio da Max Brusset (visto che i nazional-socialisti avevano trascurato il dettaglio che un trasmettitore era pur necessario). Con la conseguenza che Radio Monte-Carlo avvia le sue trasmissioni da Antibes Juin-Les-Pins, località Plateaux Fleuris, mentre gli studi sono allo Sporting d’Hiver di Monte-Carlo.
1240 KHz
Le trasmissioni continuano sui 1240 kHz fino al 24 agosto 1944, quando, durante la ritirata tedesca, gli alleati bombardano St Laurent du Var, rendendo inutilizzabile il cavo che collegava gli studi monegaschi con il trasmettitore.
Da 1086 KHz a 1466 KHz
Le trasmissioni riprendono a luglio 1945, dopo la confisca da parte dei governi francese e monegasco delle quote italiane. E’ utilizzato inizialmente un trasmettitore da 10 kW su 1086 kHz; ma le trasmissioni si sposteranno poi sui 205 metri (1466 kHz), la frequenza che dal 1966 ospiterà la RMC italiana.
La RMC francese
(Newslinet) – Partiamo subito dal dopoguerra: esiste solo il canale RMC francese. Che tipo di programmazione era proposta e da quali impianti?
(Christian Ghibaudo) – Nel 1946 il trasmettitore di Fontbonne fu attivato sui 1466 kHz con trasmissione in parallelo anche su due trasmettitori ad onde corte. Inizialmente c’erano programmi locali e la diffusione di programmi prodotti da Programmes de France, società gestita da Radio Luxembourg. In questo periodo la programmazione era in gran parte condivisa dalle due stazioni.
(NL) – Nel 1965 è inaugurata la trasmissione in onde lunghe. Quanto si espande il bacino di ascolto e quali sono i cambiamenti nel tipo di conduzione e di musica ?
(C.B.) – RMC iniziò a trasmettere su onde lunghe su 216 kHz dal Col de la Madone con una potenza di 1200 kW, con conseguente estensione della zona d’ascolto alla metà meridionale della Francia.
E’ quindi liberata la frequenza in onde medie dei 205 metri. In questo periodo inoltre, ha luogo la trasformazione di Radio Luxembourg in RTL, con la conseguente scomparsa della società Programmes de France.
Il trasmettitore Roumoules
Con l’avvio delle onde lunghe, RMC inizia una programmazione molto popolare, con numerosi nuovi animatori e giornalisti. Programmazione che dura fino all’inizio degli anni 90. Ovviamente molto orientata al pubblico del sud della Francia; un po’ come faceva RMC Italia. Fu solo dal 1974, quando entrò in servizio il trasmettitore Roumoules (con copertura pari ai tre quarti del territorio francese), che la programmazione cambiò per diventare più nazionale. In concorrenza con RTL ed Europe 1.
Apre la RMC italiana
(NL) – Nel 1966 nasce la RMC italiana. L’iniziativa è resa possibile dal fatto che il trasmettitore storico di RMC diviene ridondante, come abbiamo visto. Le antenne di trasmissione sono le stesse della RMC francese o sono orientate diversamente?
(C.B.) – Quando RMC ha lanciato l’onda media 205 metri per il servizio italiano, le antenne sono state rivolte verso il nord-est dell’Italia. Inoltre in quel periodo sulle onde corte le trasmissioni della RMC francese sono state sostituite dalla Trasmissioni italo-francese di Noël Coutisson.
Programmazione non ingessata
(NL) – Da quanto ci ha raccontato Ettore Andenna, la RMC italiana ha contribuito al rinnovamento della nostra società, proponendo una programmazione non ingessata ed anche brani musicali censurati sul territorio nazionale. Possiamo affermare che la versione francese ha avuto un ruolo analogo per la Francia? Noel Coutisson si occupava anche della rete francese o solo di quella italiana?
(C.B.) – No, Radio Monte-Carlo non ha avuto lo stesso impatto in Francia. E questo perché all’epoca c’erano altre tre emittenti private nazionali (le famose radio périphériques: Europe 1, Sud Radio e RTL). Fino al 1982 c’è stato un buon equilibrio tra France Inter (con programmi di qualità finanziati dallo Stato) e le quattro radio private, che guadagnavano molto con la pubblicità. È stato solo con l’arrivo delle stazioni radio FM private che l’ascolto delle stazioni périphériques ha iniziato a diminuire. Quando è nata RMC Italia, Noël Coutisson non era più in onda in Francia.
Programma Francese a 205 metri
(NL) – Al termine dei programmi della RMC italiana sui 205 metri (alle 19h30) il canale diffondeva una programmazione francese: il Programma Francese a 205 metri. Era una versione iniziale di RMC Cote d’Azur?
(C.B.) – Il programma della sera sui 205 metri/1466 kHz era molto popolare e trasmesso anche in onde corte. Ma la sua programmazione non era destinata a un pubblico popolare. C’erano notizie dal panorama culturale della Riviera (francese e italiana), ma anche informazioni politiche (anche dal mondo arabo). Inoltre, nei fine settimana era trasmesso un incontro “Jet Set” con Dieter Friedrich. Alcuni programmi erano a pagamento, ed era un modo per rendere redditizio il trasmettitore in attesa dell’inizio delle trasmissioni internazionali della TWR (Trans World Radio) più tardi nella serata.
Figli di un Dio minore
(NL) – Parliamo del 1976, quando ormai è attiva anche la frequenza dei 701 KHz. Secondo Ettore Andenna, i conduttori italiani erano considerati figli di un Dio minore. Sciovinismo francese o la rete disponeva di risorse superiori? Cosa differenziava le due emittenti?
(C.B.) – Ovviamente il servizio francese era considerato migliore del servizio italiano. RMC in francese portava più soldi con la pubblicità perché il mercato era enorme. Consideriamo che RTL e Europe 1 avevano pochissimi ascoltatori nel sud della Francia. Inoltre, nel famoso palazzo di boulevard Princesse Charlotte di gli studi “francesi” erano al primo piano e gli “italiani” al piano terra. Ma RMC Italia era molto popolare e c’erano molti visitatori italiani durante le vacanze estive.
RMC Cote d’Azur, RMC Rock, RMC Classique
(NL) – E le locali RMC Cote d’Azur, RMC Rock, RMC Classique? Quali erano zone d’ascolto, lingue e programmazioni?
(C.B.) – Con trasmettitori FM molto potenti, le tre stazioni erano udibili in tutta la regione, quasi fino a Marsiglia. E anche nel nord della Corsica. Le trasmissioni erano solo in francese, in particolare RMC Côte d’Azur era molto popolare.
Queste tre stazioni erano state create per competere con le stazioni locali che stavano iniziando a trasmettere in FM dall’Italia
Parliamo di Radio Midi, Azur 102, RVI, radio di cui avete parlato in passato su Newslinet. RMC Côte d’Azur era davvero una stazione radio locale, proprio come lo era RMC nel dopoguerra. Per le altre due si trattava, come suggerisce il nome, di programmi musicali.
(NL) – Con l’inizio della diffusione in FM l’impostazione della RMC italiana cambia radicalmente, passando da un format nazional-popolare a quello “Radio di Gran Classe” ideato dalla sua nuova proprietà’ italiana (gruppo Finelco). Anche la RMC francese cambia di proprietà.
(C.B.) – RMC era molto popolare e vantava molti ascoltatori, ma dal 1986 con lo sviluppo dei grandi network privati francesi iniziarono a diminuire. Nel 1993 ci fu un cambio verso un formato music & news. Ma non funzionò e si tornò quindi alla programmazione degli anni precedenti.
Nel frattempo la radio continuava a spendere come nella belle epoque, anche a fronte di introiti pubblicitari ridotti
Si arriva ad un deficit equivalente a 70 milioni di Euro e nel 1998 lo Stato francese (Sofirad) vende la stazione, di fatto smantellandola. L’acquirente della parte francese è il gruppo Sud Communication, che però la rivende nel 2000 al gruppo NRJ. Ma la cessione non è approvata dalle autorità francesi per questioni antitrust. RMC riduce il suo organico da 600 a circa 110 persone. Nel gennaio 2001 ha luogo il rilancio con RMC Infos e il formato attuale (news, talk, sport). L’audience ricomincia quindi a crescere grazie a questo nuovo formato, fino all’attuale 5,4% (Q3 2020). Il 28 marzo 2020 terminano le trasmissioni a onde lunghe, e i 216 kHz restano muti, a differenza delle altre radio périphériques, che sono tutt’ora attive su questa storica banda. (M.H.B. per NL)