Dopo Clubhouse, di cui abbiamo parlato recentemente, Twitter lancia Spaces, un prodotto molto simile attivo ora anche in Europa per un numero limitato di utenti.
Fleet
Quando a novembre 2020 Twitter attivò Fleet, ovvero il clone delle Instagram Stories a loro volta quasi cloni di una funzionalità di TikTok in pochi avevamo notato nel comunicato stampa un accenno al futuro prodotto Spaces.
L’annuncio
Nell’annuncio Spaces è definito come un esperimento limitato focalizzato all’intimità della voce umana, capace – si afferma – di integrare la comunicazione scritta con l’empatia e le emozioni tipiche della comunicazione in prima persona. Il tweet-chain continua con altre considerazioni quasi filosofiche, che si possono consultare direttamente su Twitter stesso.
Il servizio
Abbiamo avuto modo di provare il servizio martedì 9 marzo verso le 5.15 del mattino grazie ad rara una apertura su uno dei due telefoni in nostro possesso (il secondo, pur loggato nello stesso account, non offriva questa possibilità).
Come si vede dall’immagine, lo Space e’ ospitato nella stessa barra che ospita I Fleet, con una grafica che diremmo copiata da quella di Instagram live.
Il clone
Una volta attivato lo spazio ci si ritrova in un perfetto clone di Clubhouse. Ci sono le icone dei partecipanti, che analogamente a Clubhouse non rendono facile comprendere chi ha la parola e le consuete funzionalià per intervenire. Manca qui la distinzione tra palcoscenico e pubblico.
Qualità audio
La qualità audio è superiore a Clubhouse: non c’è l’effetto telefono anni ’60, ma soprattutto il sistema continua a funzionare anche nei momenti di scarsa connettività, quando Clubhouse ci regala il famoso effetto di campionamento digitale che rende paperiniano (e a volte incomprensibile) il parlato. Fatto questo probabilmente dovuto all’hosting dei server audio negli USA (Clubhouse pare utilizzare server cinesi).
Il ruolo del Moderatore
Un’importante differenza è il ruolo del moderatore: chi ha creato lo spazio può dare e togliere la parola, anche se nella sessione di oggi abbiamo ascoltato numerose sovrapposizioni in alcuni momenti di discussione concitata. Dovrebbe inoltre essere attivata a breve una interessante funzionalità di trascrizione della conversazione.
Anche Facebook ci sta pensando
Facebook è a sua volta al lavoro su un prodotto simile. Sarà anch’esso un clone o qualcosa di diverso? Il fatto che ll network di Zuckerberg si sia fatto battere sul tempo da Twitter potrebbe suggerire la seconda cosa, anche se gli ultimi prodotti della casa non hanno certo brillato per originalità.
Verso un nuovo tipo di medium?
Resta il fatto che quello inventato da Clubhouse potrebbe affermarsi come un nuovo tipo di medium, a metà tra il podcast ed il broadcast. O rivelarsi una moda passeggera: anche se l’entusiasmo di Marc Andreessen ci costringe a continuare a tenerlo sotto osservazione. (M.H.B. per NL)