Radio. Smart speaker per ascoltare trasmissioni: si ascolta più a lungo, si fa meno zapping, non si cambia durante la pubblicità. Ma…

smart speaker

Dopo lo smartphone ed insieme alla smart tv, lo smart speaker è una delle fonti di somministrazione audio connesse destinate a succedere al ricevitore radio stand alone.
Ma, a differenza dello smartphone, lo smart speaker ha condizioni tipiche di sfruttamento per l’audio lineare differenti.
Per esempio, chi lo usa come ricevitore radio è fidelizzato su poche stazioni, spesso non cambia emittente durante la pubblicità (o lo fa molto meno che con lo smartphone) ed ha un tempo di ascolto decisamente superiore (non raramente > 24 minuti).
Concetti chiave che non sempre sono stati assimilati dagli operatori radiofonici.

Il mercato degli smart speaker

Per avere una dimensione del mercato degli altoparlanti intelligenti, si consideri che il fatturato globale nel segmento smart speaker del mercato dell’elettronica di consumo aumenterà costantemente tra il 2024 e il 2028 per un totale di 7,6 miliardi di dollari (+ 37,66%).

Nuovo picco nel 2028

Dopo il decimo anno consecutivo di crescita, tutti gli indicatori fanno presagire che il mercato degli smart speaker raggiungerà un nuovo picco nel 2028.

Successori dei ricevitori radio stand alone

Poiché gli altoparlanti intelligenti, dopo gli smartphone ed insieme alle smart tv, sono in vetta alla classifica dei successori dei ricevitori radio stand alone (la classica radio portatile), la radiofonia deve studiare strategie di impiego adeguate.

Le peculiarità degli smart speaker: conoscerle per sfruttarli al meglio

Per utilizzare appieno le potenzialità degli smart speaker, occorre ripensare alla strategia online e di comunicazione radiofonica, partendo dagli alias, nomi evocativi e rappresentativi del contenuto da associare al proprio brand.

Il caso di Radio Fragolina International

Se sono una radio che fa musica dance ma il mio brand, pur molto radicato in ambito locale, è Radio Fragolina International, difficilmente potrò intercettare quell’utenza nuova che scorre gli elenchi delle emittenti su una qualsiasi piattaforma aggregatrice.

Nomen omen

E’ il principio del nomen omen (su cui NL si è molto soffermato, ndr). Dotandosi di skill alias come Radio Dance o Dance Music, Radio Fragolina International (che comunque rimarrà accessibile anche con la denominazione originaria) avrà certamente più possibilità di intercettare nuova utenza interessata a quel genere.

Indifferenza insita

Utenza totalmente indifferente al fatto che poi, fruendo dello streaming, sentirà i jingles di Radio Fragolina International. In quanto il contenuto – cioè la musica dance – sarà comunque quello desiderato.

Durata d’ascolto

Ma anche avere piena consapevolezza della durata d’ascolto audio attraverso i dispositivi intelligenti, certamente superiore a quello degli smartphone, ma non necessariamente a quello del ricevitore stand alone.

Le caratteristiche

Con l’avvento dei device connessi per la somministrazione audio sono mutate molte abitudini degli utenti e si sono formate nuove regole.

Tempi di ascolto

La prima è che la maggior semplicità d’uso di un dispositivo favorisce lo zapping: per esempio, se si ascolta la radio da smartphone attraverso aggregatori come FM World o TuneIn, l’ascolto medio radiofonico sarà tendenzialmente di breve durata, posta l’estrema semplicità nel cambiare stazione.

Propensione al cambiamento…

Viceversa, se l’ascolto avviene attraverso smart speaker, l’utente sarà meno incline a farlo, in quanto i comandi vocali devono essere memorizzati e quindi la propensione sarà di ascoltare poche stazioni di cui si conoscono le invocazioni (i comandi a cui il dispositivo risponde).

… inferiore allo smartphone, ma superiore a quella del ricevitore stand alone 

Tuttavia il comando vocale è meno impegnativo rispetto a quella manuale tipica del ricevitore radio stand alone, che favorisce un ascolto meno inframmezzato da cambi di stazione.

Alias fondamentali per due motivi

Per questo è appunto importante disporre di alias, cioè di nomi alternativi che possono facilitare la fruizione degli utenti, ma anche intercettare gli ascoltatori che hanno lanciato un comando errato.

Pubblicità meno skippata

Una terza considerazione riguarda la pubblicità: mentre l’ascolto con autoradio e smartphone favorisce il cambio di stazione durante i cluster pubblicitari, l’utente audio con smart speaker tende a lasciar scorrere il flusso indifferentemente dalla presenza di un contenuto invasivo, se questo non eccede un tempo fisiologico.

Audio in Evolution

Altri elementi singolari relativi all’impiego degli smart speaker (anche) come ricevitori radio sono stati identificati dalla ricerca Audio in Evolution di Edison Research e Amazon Ads, che ha fissato cinque tendenze che guidano la crescita di contenuti audio parlati (radio e podcast) e rivelano “fattori chiave”.

Megatrend in pillole

Secondo il rapporto, il 75% degli adulti americani ha ascoltato contenuti audio parlati in streaming nell’ultimo mese (+27% rispetto a 2018); il 78% degli ascoltatori audio in streaming mensili ha ascoltato i messaggi pubblicitari associati al contenuto; il 91% dei proprietari di smart speaker ha dichiarato di aver ascoltato l’audio in streaming nell’ultimo mese (+20% rispetto a chi non li ha); nel 2023, gli adulti statunitensi hanno trascorso il 29% del loro tempo di ascolto audio con contenuti parlati (+42% nell’ultimo decennio); il 58% di tutto il tempo trascorso con l’audio è casalingo (+21% rispetto al 2015).

Lo studio integrato

Lo studio di Edison Research ed Amazon Ads include i risultati di una meta-analisi dei dati degli ultimi dieci anni utilizzando le rilevazioni Share of Ear, cioè lo studio trimestrale che determina la ripartizione del tempo audio sulle varie piattaforme.

Share of Ear + The Infinite Dial

Insieme a quelle di The Infinite Dial, l’indagine più longeva (dal 1998) sul comportamento dei consumatori dei media digitali in America – lo studio traccia la fruizione audio attraverso il web, i podcast, i social media e la radio – entrambi curata dalla prima società di analisi strategica.

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Il campione

Il report è stato elaborato su un campione di 1.058 adulti statunitensi di età superiore ai 18 anni e interviste approfondite con 30 adulti statunitensi, che hanno accettato di condividere come le loro abitudini audio sono cambiate nel corso degli anni.

1) L’audio in streaming continuerà a crescere

Il primo megatrend emergente dall’analisi dei dati integrati è che 3/4 degli adulti statunitensi ha ascoltato l’audio in streaming nell’ultimo mese (tra radio e podcast).

+27% in un lustro

Si tratta di un valore in crescita del 27% negli ultimi cinque anni.

Chi ascolta l’audio parlato lo fa sia pay che free ad-supported

Dallo spaccato specifico, si rileva che l’ 81% degli utenti streaming a pagamento negli Stati Uniti ha dichiarato di ascoltare anche quelli supportati da pubblicità (free ad-supported).

Fidelizzazione verso l’audio parlato in generale

Ciò, evidentemente, dimostra una tendenza alla fidelizzazione generale verso l’audio parlato.

Un’ora e 49 minuti al giorno con l’audio in streaming

Gli americani (adulti) trascorrono in media un’ora e 49 minuti al giorno con l’audio in streaming.

41% del tempo audio giornaliero va al parlato

Si tratta del 41% del loro tempo audio totale giornaliero.

2) Lo streaming audio offre ai marchi nuovi modi per raggiungere e coinvolgere i clienti

La seconda tendenza mostra che il 78% degli ascoltatori audio in streaming mensili ha fruito di contenuti supportati da annunci.

Engagement del parlato

E’ quindi confermata la tendenza di audio content dotati di engagement ad essere un efficace strumento di comunicazione pubblicitaria.

Audio messaggi meno fastidiosi di quello video

Il 63% degli ascoltatori di audio in streaming ha riferito che i messaggi audio nel flusso sono meno fastidiosi di quelli video.

3) L’evoluzione dell’audio è alimentata dalla nuova tecnologia smart

La percentuale di adulti statunitensi che ha dichiarato di  possedere almeno uno smart speaker è cresciuta del 414% dal 2017 al 2023.

91% dei possessori di smart speaker ha ascoltato audio nell’ultimo mese

Tra questi, il 91% (quindi dei proprietari di smart speaker) ha dichiarato di aver ascoltato l’audio in streaming nell’ultimo mese.

Chi ha lo smart speaker ascolta di più

L’analisi accerta che si tratta del 20% di probabilità in più rispetto a quelli che non possiedono smart speaker.

Chi ha uno smart speaker ascolta più a lungo

Dalla rilevazione Audio in Evolution emerge che i proprietari di smart speaker hanno dichiarato di ascoltare per 4 ore e 46 minuti al giorno.

+12% rispetto a chi non ce l’ha

Si tratta di un valore che corrisponde al 12% in più di coloro che non possiedono tali device.

4) Altre opzioni per i contenuti e i fornitori hanno portato ad un maggiore ascolto

Nel 2014, gli adulti statunitensi trascorrevano il 20% del loro tempo di ascolto audio con contenuti parlati.

+42% rispetto al 2013

Nel 2023, la percentuale è cresciuta fino al 29%, con un aumento del 42% nell’ultimo decennio.

2,4 servizi audio al mese

Nel 2022, gli ascoltatori audio in streaming mensili hanno fruito di una media di 2,4 servizi audio, dato sostanzialmente confermato l’anno successivo.

Dettaglio

Nel dettaglio, gli utenti pay (cioè quelli con un piano tariffario) hanno fruito di 2,9 servizi audio al mese, mentre quelli che utilizzano servizi supportati da pubblicità hanno ascoltato una media di 2 servizi audio in streaming al mese.

Più di un servizio

Gli utenti che hanno riferito di aver ascoltato più di un servizio hanno segnalato la fruizione per una media del +30% in più a settimana.

Chi inizia ad ascoltare audio parlato ne chiede sempre di più

La tendenza di chi ascolta con assiduità l’audio parlato è di aumentarne progressivamente la fruizione fino alla saturazione del tempo disponibile.

5) Le nuove tecnologie hanno portato l’audio a casa, ed è probabile che qui rimanga

Il 58% di tutto il tempo trascorso con l’audio è casalingo e corrisponde al +21% rispetto al 2015.

Valore invariato dal 2020 al 2023

Il valore è rimasto invariato dal 2020 al 2023, anche se i consumatori sono tornati alle routine pre-pandemia.

Più ascolto casalingo oggi che prima del Covid

Il 42% degli adulti statunitensi ha riferito di ascoltare oggi i contenuti audio più frequentemente in casa rispetto a tre anni fa (pre-Covid).

Lo studio integrale

Qui per scaricare lo studio integrale di Edison Research e Amazon Ads.

Il video

Qui per seguire il video illustrativo del report. (M.R. per NL)

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