Roberto Sergio, direttore Radio RAI: il lockdown Covid-19 è stato il banco di prova degli effetti della digital trasformation da noi attuata negli ultimi anni. Ora vogliamo mettere a frutto il lavoro. Per farlo servono strumenti adeguati per misurare il riscontro. Il meter, anzitutto. Abbiamo chiesto adeguamento per TER 2021. Se non ci saranno, siamo pronti ad operare in autonomia con una ricerca indipendente.
Il ruolo degli editori e dei professionisti della comunicazione
Il Direttore Rai Radio Roberto Sergio è intervenuto oggi al web talk “Rilanciare il potenziale dell’Italia’ organizzato da Task Force Italia con UnitelmaSapienza Eventi, moderato dal Presidente di Task Force Italia Valerio De Luca e aperto dall’intervento del Presidente Rai Marcello Foa.
Tra gli altri relatori, Paolo Messa, già membro del Cda Rai e Alessandro Picardi, vicepresidente esecutivo di Tim e vicepresidente di Confindustria digitale.
Nel suo speech, Sergio ha dichiarato che “Il ruolo degli editori e dei professionisti della comunicazione deve allora essere quello di promotori della fiducia e di acceleratori della ripartenza”.
Il Covid-19 è stato il banco di prova del processo di trasformazione digitale
Sergio ha ricordato come il servizio pubblico Rai si sia comportato in linea con la sua mission durante l’emergenza Covid19 e come Rai Radio abbia performato andando a soddisfare le diverse esigenze di ascolto degli italiani durante e dopo la quarantena.
Nuove abitudini mediatiche
“Grazie alla trasformazione digitale avvenuta negli ultimi anni, abbiamo potuto adattarci alle nuove abitudini di consumo mediatico. In tempi rapidissimi abbiamo aumentato le news a inizio quarantena, così come abbiamo spinto sulla leggerezza e l’intrattenimento a maggio e a giugno. Abbiamo cioè cercato di interpretare al meglio i bisogni di ascolto che cambiavano in relazione allo scenario complessivo. Come un istant media di qualità”.
Case history
La case history Rai e Rai Radio, ha concluso Sergio, può essere di stimolo per una ripartenza rapida ed efficace.
“Alcune indicazioni – ha spiegato – mi sembrano già chiare: digitalizzazione, flessibilità, reattività, ascolto dei bisogni delle persone e risposte in termini di contenuti in tempi estremamente rapidi. Da qui in poi va costruito un percorso virtuoso chiaro. Perché la comunicazione non può permettersi passi falsi.
Comunicazione motore per ripartenza
La comunicazione è da sempre un asset fondamentale nelle economie moderne e oggi deve riprendersi con forza questo ruolo. Facendo da motore della ripartenza. E’ un compito che può e deve svolgere con la collaborazione di tutti i soggetti in campo: editori, clienti investitori, concessionarie, centri media, agenzie, conduttori e creatori di contenuti, Istituzioni”.
Su TER RAI insoddisfatta
Il direttore RAI Roberto Sergio, nei giorni scorsi, intervenendo a margine della presentazione dei palinsesti e del progetto di visual radio estesa per tutte le radio del brando bouquet, in risposta a una richiesta di chiarimenti di un giornalista sulla controversa questione delle rilevazioni d’ascolto radiofononico, si era così espresso: “La nostra posizione è nota da tempo. Non riteniamo la ricerca soddisfacente per vari motivi che abbiamo espresso più volte.
Meter non ulteriormente procrastinabile
In particolare, lo scorso anno abbiamo chiesto l’introduzione del meter per monitorare l’ascolto involontario e rendere la ricerca – oggi basata solo sul ricordo – più aderente alla realtà. In occasione dell’emergenza sanitaria il monitoraggio è stato sospeso e anche noi abbiamo messo in pausa le nostre istanze.
E’ il momento di progettare la nuova ricerca per il 2021
Adesso è il momento di progettare la ricerca per il 2021 e come Rai abbiamo ribadito le richieste di adeguamento. Siamo attualmente in attesa di sapere cosa si deciderà sui tavoli tecnici. C’è ampio margine perché il monitoraggio possa migliorare.
Pronti a ricercare parallela basata su meter in caso istanze non accolte da TER
Se però così non fosse, e la metodologia della ricerca Ter dovesse rimanere invariata anche per il 2021, vorrà dire che attiveremo in autonomia una ricerca parallela basata sui meter. In questo modo avremo indicazioni ed evidenze più precise per tarare al meglio l’offerta editoriale ed essere sempre più competitivi sul mercato”, aveva sottolineato il direttore di Radio RAI. (E.G. per NL)